Federalismo sì ma decida il Governo

· Inserito in Sotto la lente

Pen­sava­mo che il cul­mine del­la non assun­zione di respon­s­abil­ità fos­se sta­to rag­giun­to dall’ Autorità per il servizio di ges­tione inte­gra­ta dei rifiu­ti urbani Ambito Ter­ri­to­ri­ale Otti­male “Toscana Cos­ta”, com­pos­to da 111 Comu­ni, che, di fronte alla doman­da for­mu­la­ta dai Comu­ni del­la Val di Cor­nia di essere inser­i­ti nel ter­ri­to­rio dell’ATO Toscana Sud, ha sem­plice­mente pre­so atto del­la richi­es­ta, con­fer­man­do allo stes­so tem­po le per­p­lessità ed il giudizio di insuf­fi­cien­za delle moti­vazioni addotte. Insom­ma non dicen­do né sì né no come era suo com­pi­to fare.
Invece no, il Con­siglio Regionale del­la Toscana è anda­to oltre. In sede di pro­pos­ta sulle nuove cir­co­scrizioni provin­ciali ha invi­a­to al Gov­er­no non una ma due pro­poste: una per quat­tro province e l’al­tra invece per cinque oltre all’area met­ro­pol­i­tana di Firen­ze. Insom­ma, deci­da il Gov­er­no, noi la respon­s­abil­ità non ce l’as­sum­i­amo. Fran­ca­mente è dif­fi­cile capire come un sim­i­le atteggia­men­to pilatesco pos­sa essere coer­ente con il fed­er­al­is­mo sem­pre e forte­mente enun­ci­a­to
Ma la cosa sen­z’al­tro più scon­cer­tante è che i Comu­ni del­la Val di Cor­nia, impeg­nati per giorni e giorni a dis­cutere se tran­sitare nel­la Provin­cia di Gros­se­to o no ed anzi con­sideran­do quel­l’ipote­si come deci­si­va per il futuro del­la zona, sono sta­ti silen­ti di fronte al fat­to che nes­suna delle due pro­poste prevede che la Val di Cor­nia pos­sa entrare nel­la Provin­cia di Gros­se­to.
Dimen­ti­can­za? Dis­trazione? Nes­suna delle due. Il fat­to è che quel­la dis­cus­sione era del tut­to inutile per­ché nes­suno ha det­to che il riordi­no pote­va ten­er con­to delle even­tu­ali inizia­tive comu­nali volte a mod­i­fi­care le cir­co­scrizioni provin­ciali esisten­ti al 20 Luglio 2012, ma a quel­la data nes­suna ipote­si del genere esiste­va per la Val di Cor­nia. E fig­uri­amo­ci se è sta­to det­to che, al di là del­la dis­po­sizione ogget­to del­la deci­sione del Con­siglio regionale già pre­sa e di quel­la del Gov­er­no che sarà pre­sa, l’u­ni­ca pro­ce­du­ra da intrapren­dere avrebbe potu­to essere quel­la del­l’art 133 del­la Cos­ti­tuzione per il quale “… Il muta­men­to delle cir­co­scrizioni provin­ciali e la isti­tuzione di nuove Provin­cie nel­l’am­bito d’u­na Regione sono sta­bil­i­ti con leg­gi del­la Repub­bli­ca, su inizia­ti­va dei Comu­ni, sen­ti­ta la stes­sa Regione.…”. Ma di inizia­tive di questo tipo nem­meno l’om­bra.
E dunque tante parole, tan­ti silen­zi e niente più.
Ammes­so nat­u­ral­mente che le moti­vazioni addotte fos­sero sen­sate.

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