Ferrari sui rifiuti come Salvini sull’immigrazione

· Inserito in Spazio aperto

SAN VINCENZO 21 dicem­bre 2019 — Il sin­da­co e la mul­ti­col­ore mag­gio­ran­za piom­bi­nese devono aver deg­lu­ti­to assai male il risul­ta­to sca­tu­ri­to dal­la assem­blea dei soci di RIMa­te­ria (dall’Assemblea dei soci e non dal Con­siglio di Ammin­is­trazione come affer­mano e la dif­feren­za non è poca). E han­no ragione. Dopo aver boc­cia­to, sen­za aver avan­za­to alcu­na alter­na­ti­va, la pro­pos­ta del loro Pres­i­dente di tagliare la LI 53 dal Piano indus­tri­ale e dopo che l’assemblea ha ottem­per­a­to ai loro voleri, si ritrovano, udite udite, l’intonso Piano Indus­tri­ale vigente. Un vero cap­ola­voro tat­ti­co-strate­gi­co a dife­sa di quei cit­ta­di­ni che gli han­no dato il voto.
Con questo risul­ta­to si scagliano con­tro i sin­daci di San Vin­cen­zo e di Campiglia, tralas­cian­do che sono soci di Asiu e che han­no respon­s­abil­ità isti­tuzion­ali, soci­etarie e per­son­ali. Per questo sono inter­venu­ti in tut­ti i luoghi dep­u­tati con pro­poste e con atti cer­can­do di sventare una soluzione di con­ti­nu­ità azien­dale all’insegna delle con­sid­er­azioni fat­te dagli organi com­pe­ten­ti che han­no for­mal­mente dichiara­to che “l’opzione zero” (ovvero bloc­care tut­to come vogliono fare loro) “sarebbe la soluzione peg­giore in ter­mi­ni di sal­va­guardia ambi­en­tale e del­la salute”. Per non par­lare del Natale nefas­to che si sarebbe garan­ti­to ai lavo­ra­tori in caso di fal­li­men­to del­la soci­età.
Il baco del mar­ket­ing sta esat­ta­mente qui: con­trap­porre il sen­so comune ai sogget­ti dep­u­tati e com­pe­ten­ti che, non a caso, sono gli stes­si ai quali ci si riv­olge quan­do si citano le crit­ic­ità. Curioso poi che nei giorni pari si ven­ga accusati di minare la sovra­co­mu­nal­ità e in quel­li dis­pari ci ven­ga inti­ma­to di non met­tere bec­co negli affari piom­bi­ne­si. La ver­ità è, con ogni evi­den­za, che la mag­gio­ran­za mul­ti­col­ore piom­bi­nese adopera la pau­ra dei “rifiu­ti da fuori” come Salvi­ni adopera quel­la degli immi­grati, ma si guar­da bene di muo­vere un dito per dare soluzione alla marea di “rifiu­ti da den­tro” (i 900 ettari del SIN). Evi­den­te­mente “lo stu­dio delle carte e degli atti per pro­teggere la cit­tà” non ha anco­ra prodot­to la banale con­sid­er­azione che se non si met­tono almeno le stesse energie pro­fuse per bloc­care RIMa­te­ria per far par­tire le boni­fiche la cit­tà non sarà affat­to pro­tet­ta.
Se lo si volesse davvero, “il cam­bio di mar­cia” rispet­to al pas­sato starebbe esat­ta­mente qui.
Per questo moti­vo e con lo stes­so sen­so di respon­s­abil­ità con il quale abbi­amo agi­to fino ad oggi, fac­ciamo noi una pro­pos­ta uni­taria che non dovrebbe avere dif­fi­coltà ad essere accetta­ta. Roves­ci­amo l’approccio! Fac­ciamo­ci un video, tut­ti insieme, divul­ghi­amo­lo sui social e chi­ami­amo tut­ti i cit­ta­di­ni del­la Val di Cor­nia a man­i­festare a Roma affinchè si dia inizio alle opere di bonifi­ca. Questo e solo questo potrebbe garan­tire in con­tem­po­ranea il risana­men­to nec­es­sario e l’utilizzo fun­zionale al ter­ri­to­rio del­lo stru­men­to RIMa­te­ria.

Alessan­dro Ban­di­ni, sin­da­co di San Vin­cen­zo
Alber­ta Tic­ciati, sin­da­co di Campiglia Marit­ti­ma

Aggior­na­men­to del 21 dicem­bre 2019 ore 17:02
Il sin­da­co Francesco Fer­rari con­tin­ua a con­fondere i piani. Ovvero la polit­i­ca, i par­ti­ti, gli ammin­is­tra­tori e i soci di una azien­da. Eppure, per uno che ha la sua for­mazione, non dovrebbe essere invece dif­fi­cile dis­tinguere i ruoli, i liv­el­li e le respon­s­abil­ità.
Noi par­liamo come soci di Asiu in dife­sa obbli­ga­to­ria delle pre­rog­a­tive delle ammin­is­trazioni di cui siamo respon­s­abili. Pre­rog­a­tive che sono, a mag­gior ragione, disponi­bili al Comune di Piom­bi­no che è socio di mag­gio­ran­za di Asiu. Le “carte” che, si dichiara, “si stan­no stu­dian­do” da parte del Comune di Piom­bi­no ( e già questo dice molto, se le carte si stan­no stu­dian­do ora dopo ton­nel­late d’inchiostro ver­sate evi­den­te­mente sen­za conoscer­le) non dicono da nes­suna parte che “il potere pub­bli­co è solo di veto e che può solo dire si o no, non prog­ettare Piani Indus­tri­ali”. Da nes­suna parte. Anzi, si rileg­ga lo statu­to, caso­mai sono i pri­vati che, in pre­sen­za di richi­es­ta di mod­i­fiche da parte del pub­bli­co e da loro non con­di­vise han­no la disponi­bil­ità di uscire dal­la com­pagine.
La con­tro­pro­va fat­tuale? La pro­pos­ta di mod­i­fi­care il Piano Indus­tri­ale vigente è sta­ta fat­ta dal Pres­i­dente Francesco Pel­lati che rap­p­re­sen­ta la quo­ta pub­bli­ca e dal pub­bli­co (anzi, da Fer­rari) è sta­to nom­i­na­to. Fer­rari ha dunque vota­to con­tro la pro­pos­ta di Pel­lati di stral­cia­re la LI 53 dal Piano indus­tri­ale e di lim­itare questo al solo rial­zo e ripro­fi­latu­ra del­la dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni. Questi sono i fat­ti inconfutabili e ver­bal­iz­za­ti. E i pri­vati, così come il liq­uida­tore Asiu, nell’assemblea di Rima­te­ria, han­no solo pre­so atto del­la posizione del Comune di Piom­bi­no con­traria allo stral­cio del­la LI 53 e dunque per man­tenere quest’ultima all’interno del Piano Indus­tri­ale. Siamo con­vin­ti anche noi che “Piom­bi­no ha bisog­no delle isti­tuzioni supe­ri­ori com­pe­ten­ti per risol­vere queste dif­fi­coltà”. Per questo abbi­amo pro­pos­to di spendere energie non già per andare a man­i­festare con­tro lo stru­men­to indis­pens­abile per le boni­fiche (che era, è e rimane RIMa­te­ria) come è sta­to fat­to, ben­sì per andare a recla­mar­le. Le frit­tate si pos­sono girare a piacere, noi abbi­amo pro­pos­to invece di roves­cia­re l’approccio: par­ti­amo dai 900 ettari zep­pi di veleni invece di con­tin­uare a bom­bar­dare l’unico stru­men­to disponi­bile per risa­narli. E smet­ti­amo­la di chiedere allo stru­men­to ciò che, invece, è pre­rog­a­ti­va del­la polit­i­ca e delle ammin­is­trazioni.

Alessan­dro Ban­di­ni, sin­da­co di San Vin­cen­zo
Alber­ta Tic­ciati, sin­da­co di Campiglia Marit­ti­ma

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