Finanziamenti europei per Baratti e Populonia

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PIOMBINO 12 agos­to 2018 — La giun­ta comu­nale di Piom­bi­no ha approva­to in questi giorni l’atto inte­gra­ti­vo dell’accordo di pro­gram­ma con Regione Toscana, Comune di Cor­tona (capofi­la del prog­et­to) e di Volter­ra, per l’attuazione del 2° lot­to di questo prog­et­to tem­ati­co che porterà a Piom­bi­no 1,666 mil­ioni da parte del­la Regione con un cofi­nanzi­a­men­to di  cir­ca 500mila euro da parte del Comune di Piom­bi­no.
Com­p­lessi­va­mente, per tutte e tre le cit­tà ci sono a dis­po­sizione 5 mil­ioni, che Piom­bi­no, che ha pre­sen­ta­to il prog­et­to con Parchi Val di Cor­nia, si spar­tisce con Volter­ra e Cor­tona. Si trat­ta del pro­gram­ma regionale Por Fesr 2014–2020 “Preser­vare e tute­lare l’ambiente e pro­muo­vere l’uso effi­ciente delle risorse – Pro­mozione e val­oriz­zazione delle reti dei gran­di attrat­tori cul­tur­ali muse­ali – Area tem­at­i­ca: gli Etr­uschi in Toscana: Le cit­tà dell’Etruria”.
La Regione ha inser­i­to Piom­bi­no e Pop­u­lo­nia tra le zone vincitri­ci del finanzi­a­men­to già dal 2014 e i Comu­ni inter­es­sati han­no approva­to con atti delle giunte comu­nali il prog­et­to di area sec­on­do le modal­ità def­i­nite in accor­do con la Regione.
Il pri­mo stral­cio del prog­et­to era sta­to approva­to nel 2017 e ave­va vis­to, per Piom­bi­no, la real­iz­zazione di alcu­ni inter­ven­ti impor­tan­ti al museo arche­o­logi­co di Piom­bi­no con l’adeguamento dell’impianto illu­minotec­ni­co final­iz­za­to al miglio­ra­men­to del­la fruizione muse­ale anche da parte delle per­sone ipove­den­ti (con un finanzi­a­men­to del­la Regione Toscana pari a 107mila euro di  e un cofi­nanzi­a­men­to del Comune di Piom­bi­no pari a 32.208 euro).
Con la sot­to­scrizione di quest’ultimo atto inte­gra­ti­vo all’accordo di pro­gram­ma rel­a­ti­vo al 2° lot­to fun­zionale,  si avvierà la sec­on­da parte degli inter­ven­ti che per Piom­bi­no riguardano il par­co arche­o­logi­co di Barat­ti e Pop­u­lo­nia, definen­do il quadro com­p­lessi­vo delle risorse finanziarie e rialline­an­do il rel­a­ti­vo crono­pro­gram­ma (con un finanzi­a­men­to di 1,534 mil­ioni cir­ca da parte del­la Regione e 460mila euro dal Comune di Piom­bi­no ).
Una vol­ta fir­ma­to questo atto inte­gra­ti­vo con la Regione, nel giro di pochi mesi, la Parchi, come sogget­to attua­tore del prog­et­to per con­to del Comune, avvierà le gare per la real­iz­zazione dei lavori, preved­i­bil­mente tra fine 2018 e inizio 2019.
Per l’elaborazione del Prog­et­to defin­i­ti­vo, il grup­po di lavoro mul­ti­dis­ci­pli­nare ha lavo­ra­to in sin­er­gia con i respon­s­abili del­la Parchi Val di Cor­nia: Sil­via Guideri (diret­trice dei Parchi arche­o­logi­ci), Mar­ta Coc­co­lu­to (coor­di­na­trice per il Par­co arche­o­logi­co di Barat­ti e Pop­u­lo­nia), Francesco Ghiz­zani Mar­cia (pres­i­dente del­la Parchi) e Mas­si­mo Bel­luc­ci (respon­s­abile uffi­ciale del pro­ced­i­men­to).
Il prog­et­to pro­pos­to dal Comune di Piom­bi­no e dal­la Parchi Val di Cor­nia  ha tre obi­et­tivi fon­da­men­tali: 1) con­ser­vazione atti­va e val­oriz­zazione del pat­ri­mo­nio arche­o­logi­co e pae­sag­gis­ti­co del par­co; 2) adegua­men­to fun­zionale dei per­cor­si di visi­ta; 3) ampli­a­men­to dell’accessibilità fisi­ca e cul­tur­ale.
Gli inter­ven­ti riguardano soprat­tut­to l’area del­la necrop­oli del Casone e dell’area di acces­so con: 1) la ricon­fig­u­razione di una delle zone di visi­ta più impor­tan­ti, la necrop­oli del Casone;  2)L’integrazione pae­sag­gis­ti­ca delle recinzioni, che cos­ti­tu­is­cono attual­mente una crit­ic­ità dal pun­to di vista esteti­co e fig­u­ra­ti­vo;  3)La creazione di un nuo­vo spazio aper­to di acces­so al Par­co, più fun­zionale dal pun­to di vista del­la seg­nalet­i­ca e del­la via­bil­ità, oltre che più inte­gra­to con il con­testo pae­sag­gis­ti­co cir­costante.
Per quan­to riguar­da l’accesso al par­co del­la cit­tà bas­sa e delle Necrop­oli ilIl prog­et­to pro­pone di creare una piaz­za che ospi­ti il box infor­mazioni e che fun­zioni come pun­to di infor­mazione e smis­ta­men­to per i vis­i­ta­tori in arri­vo. La piaz­za ospiterà sedute in leg­no ed un sis­tema di dis­sua­sione risolto con una strut­tura veg­e­tale (mir­ti, lentis­chi e cor­bez­zoli), per evitare l’ingresso e il parcheg­gio nel­la zona pedonale a mac­chine e motori­ni.
La seg­nalet­i­ca e comu­ni­cazione del­la com­po­nente stor­i­ca ed arche­o­log­i­ca ver­rà inte­gra­ta all’interno degli inter­ven­ti. Ogni ele­men­to comu­nica­ti­vo viene con­fig­u­ra­to come un ogget­to architet­ton­i­co, da inte­grar­si pae­sag­gis­ti­ca­mente per rive­stire una fun­zione, come il grande pan­nel­lo in leg­no pro­pos­to per l’ingresso del par­co delle Necrop­oli, oppure il “totem” lumi­noso che indi­ca l’accesso al sen­tiero per rag­giun­gere il cen­tro visi­ta.
Altri inter­ven­ti pre­visti per  l’Acropoli. Oltre al com­ple­ta­men­to delle opere già finanzi­ate con il prog­et­to Arcus, il prog­et­to pro­pone una ricon­fig­u­razione gen­erale degli spazi aper­ti che cos­ti­tu­is­cono l’ambito di visi­ta, con inte­grazione dei per­cor­si e degli itin­er­ari attuali e un incre­men­to del­la acces­si­bil­ità ai con­tenu­ti arche­o­logi­ci e allo spes­sore stori­co del sito.
Tra le opere  più con­sis­ten­ti vi è la ripropo­sizione del gia­rdi­no del­la Domus col­lo­ca­ta ai pie­di delle sostruzioni delle Logge (e data­bile nelle sue diverse fasi tra la fine del II e gli inizi del I sec­o­lo a C.) . L’idea di base è sta­ta quel­la di sug­gerire la pos­si­bile spazial­ità orig­i­nar­ia del gia­rdi­no (di cui, nel cor­so delle ricerche arche­o­logiche è sta­ta ipo­tiz­za­ta l’estensione) che con­tin­u­a­va la strut­tura assiale e sim­met­ri­ca del­la domus romana.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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