Nel fine anno “fiscale” affoghiamo nelle tasse

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 16 dicem­bre 2013 - Un mas­sacro. Ne abbi­amo con­tate undi­ci ma ci sta che nel mese dicem­bre le tasse che gli ital­iani sono e sono già sta­ti chia­mati a pagare siano anche di più. In un guaz­z­abuglio infer­nale di addizion­ali e accon­ti, conguagli e antic­i­pazioni qual­cosa può sfug­gire. Non sfugge invece che le tredices­ime saran­no, per gran parte, una par­ti­ta di giro: riscosse con una mano, uscite con l’al­tra per pagare incred­i­bili gabelle.
Si parte con l’acconto Irpef che vale per le per­sone fisiche e le soci­età. Chi ha paga­to a giug­no il 39,4 per cen­to dell’imposta entro il 2 dicem­bre ha dovu­to ver­sare il restante 60,4 per cen­to. Ovvero come si dice da noi, “una salac­ca”.
Sem­pre entro il due dicem­bre è scadu­to il ter­mine per la cedolare sec­ca. Non riguar­da tut­ti ma soltan­to i pro­pri­etari di allog­gi che han­no affit­ta­to con ques­ta opzione. L’acconto che sono sta­ti chia­mati a ver­sare è pari al 95 per cen­to dell’imposta annua.
Ed ecco­ci all’odiata Irap anch’essa da pagar­si entro il 2 dicem­bre da parte di impren­di­tori per­sone fisiche e soci­età di per­sone. Anche in questo caso dopo il ver­sa­men­to del pri­mo accon­to “esti­vo” si è dovu­to ora sal­dare ver­san­do il rima­nente 60,4 per cen­to.
Le pic­cole attiv­ità impren­di­to­ri­ali che sono esen­tate dal paga­men­to di Irap e Iva ma che non sfug­gono al fis­co che, sem­pre entro il 2 dicem­bre, ha chiesto loro il cosid­det­to Accon­to per i min­i­mi. Una tas­sa a con­dizioni agevolate ma sem­pre tas­sa è.
I for­tu­nati che han­no cap­i­tali all’estero sem­pre entro il due dicem­bre han­no dovu­to cor­rispon­dere due imposte che si chia­mano Ivie e Ivafe. Roba ques­ta vol­ta da gente che qualche sol­do ce l’ha.
Accon­ti Irap e Ires per le soci­età. La sca­den­za per queste impos­ta a cui sono soggette le soci­età di cap­i­tali è scat­ta­ta il 10 dicem­bre. I con­tribuen­ti han­no avu­to la pos­si­bil­ità di una mini pro­ro­ga per i paga­men­ti con una leg­gera mag­gio­razione dell’aliquota. Poi ci sono l’I­rap e l’Ires anche per le banche che pagher­an­no entro il dieci dicem­bre il 130% per i due balzel­li.
Roba che non inter­es­sa le per­sone fisiche al con­trario dell’Imu per il quale il dibat­ti­to non si sa neanche a che pun­to sia. La sca­den­za per il paga­men­to è sta­ta fis­sa­ta nel 16 dicem­bre e ha riguarda­to i pro­pri­etari di sec­onde case, di capan­noni, di immo­bili e prime case di lus­so. In Val di Cor­nia for­tu­nata­mente tut­ti i Comu­ni han­no da tem­po fis­sato le aliquote e questo ha agevola­to i paga­men­ti. Il molti altri Comu­ni del Bel­paese questo non è accadu­to e non pochi enti locali si sono decisi a fis­sare le loro aliquote all’ultimo tuffo (sca­den­za 9 dicem­bre) las­cian­do così tem­pi ridi­coli per il paga­men­to entro il 16 dicem­bre.
Non man­ca mai l’acconto Iva che, per chi è tenu­to a cor­rispon­der­lo, deve essere ver­sato entro il 27 dicem­bre.
Ed ecco­ci alla Tares. Nelle case sono giunte, non sen­za qualche dis­fun­zione, gli avvisi per il sal­do del­la Tares. E’ una tas­sa che inter­es­sa chi­unque possie­da qual­cosa che gen­era rifiu­ti. La Tares, ovvero il trib­u­to sui rifiu­ti e sui servizi, sos­ti­tu­isce la vec­chia Tia con cui si è paga­to fino­ra lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti. La sos­ti­tuzione però non è avvenu­ta a cos­to zero per il con­tribuente ed anzi l’incremento per una famiglia di tre per­sone si è cal­co­la­to in una for­bice tra il 14 ed il 19% a sec­on­da delle realtà. La Tares, infat­ti, non solo dovrà coprire al 100 per cen­to il cos­to sostenu­to dai Comu­ni per il ciclo inte­grale dei rifiu­ti ma dovrà con­tribuire al finanzi­a­men­ti anche dei cosid­det­ti servizi indi­vis­i­bile for­ni­ti dall’ente (illu­mi­nazione pub­bli­ca, istruzione, manuten­zione delle strade, aree ver­di ecc.). Il paga­men­to di rego­la deve avvenire in quat­tro rate durante l’anno. A segui­to di suc­ces­sivi slit­ta­men­ti nel 2013 si è arrivati alla richi­es­ta di una pri­ma trance in due rate con sca­den­za agos­to e otto­bre. In questi giorni stan­no arrivan­do le richi­este del sal­do da cor­rispon­der­si entro il 16 dicem­bre. Agli avvisi sono sta­ti alle­gati i mod­el­li F24 già com­pi­lati per i ver­sa­men­ti in sos­ti­tuzione dei bol­let­ti­ni postali. Una inizia­ti­va che si pre­figge­va di agevolare i paga­men­ti ma che non ha cen­tra­to l’obbiettivo.
Infine la chic­ca che non inter­es­sa il mese di dicem­bre ma che è una con­seguen­za dell’Imu, impos­ta che di soli­to si paga come sec­on­da rata a dicem­bre. Si trat­ta del conguaglio per l’Imu sulle prime case. Una roba che, sec­on­do le ultime comu­ni­cazioni si dovrà pagare entro il 24 gen­naio 2014 e che non inter­es­sa tut­ti ma solo i pro­pri­etari di prime case sit­u­ate in Comu­ni che han­no fis­sato l’aliquota sul­la pri­ma casa in modo diver­so dal­lo 0,4 per cen­to indi­ca­to dal Gov­er­no. In Val di Cor­nia, con modal­ità diverse, questo sup­ple­men­to di tas­sa inter­es­sa tut­ti. Infat­ti il Comune di Piom­bi­no ha delib­er­a­to una aliquo­ta per la pri­ma casa pari allo 0,47 per cen­to, ovvero lo 0,07 in più del­la indi­cazione gov­er­na­ti­va, Campiglia ha invece una aliquo­ta per la pri­ma casa allo 0,5% quin­di in più 0,1%, Suvere­to ha invece indi­ca­to l’aliquota del­lo 0,45 per cen­to (+0,05%). Sas­set­ta e San Vin­cen­zo han­no addirit­tura deciso aliquote infe­ri­ori a quelle indi­cate dal gov­er­no (entram­bi 0,35%).
Fino­ra (ma tut­to può anco­ra cam­biare) è sta­to deciso da Roma di non far pagare l’Imu sul­la pri­ma casa solo ai res­i­den­ti di quei Comu­ni che han­no scel­to di adeguar­si all’aliquota base del­lo 0,4. Chi è sopra liv­el­lo dovrà pagare la dif­feren­za. Ma non tut­ta solo il 40 per cen­to. Così — ad esem­pio — un cit­tadi­no di Piom­bi­no a gen­naio per l’Imu sul­la pri­ma casa dovrà ver­sare il 40 per cen­to del­la dif­feren­za del­lo 0,07%. Roba da ridire. Davvero un balzel­lo che costerà più di ges­tione di quan­to non porterà come get­ti­to com­p­lessi­vo. E chi come San Vin­cen­zo e Sas­set­ta ha aliquote sot­to lo 0,4%? Dovran­no riscuotere invece che pagare i con­tribuen­ti di questi Comu­ni?
Non ci sono parole…

 

 

 

 

 

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