BANDI, CONVENZIONI, PROGETTAZIONI, DELIBERAZIONI MA NIENTE PIÙ

Giri e rigiri di una zona industriale “green”

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 22 feb­braio 2018 — Men­tre il vicesin­da­co di Piom­bi­no Ste­fano Fer­ri­ni è indaf­fara­to a ricer­care impren­di­tori che vogliano real­iz­zare il dis­trib­u­tore poli­car­bu­rate nell’ Area Pro­dut­ti­va Eco­logi­ca­mente Attrez­za­ta (Apea) in local­ità Col­ma­ta, vis­to che alle sca­den­ze del­l’avvi­so pub­bli­co per la sua real­iz­zazione (5 mag­gio, 2 otto­bre, 30 novem­bre 2017) nes­suno si è can­dida­to, anche quei pochi lavori di sis­temazione del ter­reno che recen­te­mente sono sta­ti effet­tuati sono già ter­mi­nati. Opere pre­lim­i­nari di recinzione area di cantiere e ripro­fi­latu­ra mor­fo­log­i­ca le ha def­i­nite “La Con­tad­i­na Toscana” Coop­er­a­ti­va sociale Onlus (impre­sa coop­er­a­ti­va sociale con cinque soci di cui tre nel con­siglio di ammin­is­trazione nata nel 2012 e da allo­ra inat­ti­va), sogget­to gestore del­l’A­pea a segui­to di un’indagine di mer­ca­to tesa a ver­i­fi­care se sus­sistessero inter­es­si con­cor­ren­ti e/o pro­poste alter­na­tive alla pro­pos­ta già for­mu­la­ta dal­la Con­tad­i­na stes­sa, nel­la richi­es­ta di manuten­zione stra­or­di­nar­ia che ha pre­sen­ta­to al Comune il 27 dicem­bre 2017 (prog­et­tista il geome­tra Lui­gi Raio­la).
Nel frat­tem­po la stes­sa Con­tad­i­na ha pre­sen­ta­to il 18 gen­naio 2018 alcune richi­este di per­me­s­so a costru­ire del pri­mo stral­cio del­la stes­sa Apea (il piano com­p­lessi­vo ne prevede tre)

  • opere urban­iz­zazione Apea sub­stral­cio 1a
  • opere urban­iz­zazione Apea sub­stral­cio 1b
  • opere urban­iz­zazione Apea sub­stral­cio 1c

e poi di nuo­vo il 26 gen­naio 2018

  • opere di urban­iz­zazione area Apea — sub­stral­cio 1b
  • opere di urban­iz­zazione area Apea sub­stral­cio 1c
  • opere di urban­iz­zazione area Apea sub­stral­cio 1a
  • (prog­et­tista l’ar­chitet­to Anna Maria Mar­roc­co, altresì mem­bro del con­siglio di ammin­is­trazione del­la Con­tad­i­na).

Abbi­amo mes­so il tut­to nel­l’or­dine in cui com­pare nel sito web del Comune di Piom­bi­no.
La com­ple­ta ese­cuzione di queste opere di urban­iz­zazione dovrà avvenire entro il 30 giug­no 2019 fat­te salve even­tu­ali pro­roghe.

Il 21 dicem­bre 2017 la Regione Toscana ha accorda­to al Comune di Piom­bi­no un finanzi­a­men­to di 7.999.577,12 euro per

  • opere di urban­iz­zazione rel­a­tive al sec­on­do stral­cio dell’ambito pro­dut­ti­vo Apea (con­trib­u­to di a 4.999.577,12 euro),
  • inter­ven­ti di adegua­men­to del­la via­bil­ità di col­lega­men­to tra l’am­bito pro­dut­ti­vo di Col­ma­ta e l’am­bito pro­dut­ti­vo del Gag­no (con­trib­u­to di 300.000 euro)
  • inter­ven­ti di adegua­men­to e poten­zi­a­men­to reti e impianti tec­no­logi­ci del servizio idri­co inte­gra­to, dor­sale di distribuzione/adduzione rete idri­ca nel trat­to com­pre­so tra loc. Mon­tege­moli e loc. Terre Rosse, (con­trib­u­to di 2.700.000 euro).

La com­ple­ta ese­cuzione delle opere finanzi­ate dovrà avvenire entro il 31 dicem­bre 2020.

Il 10 novem­bre 2017 la Giun­ta comu­nale di Piom­bi­no ave­va approva­to lo schema di con­ven­zione per la real­iz­zazione delle opere pre­lim­i­nari di livel­la­men­to, di urban­iz­zazione e di mes­sa in sicurez­za idrauli­ca e geo­mor­fo­log­i­ca rel­a­tive al pri­mo stral­cio fun­zionale e lo schema di con­trat­to di ces­sione dei lot­ti pro­dut­tivi dopo aver pre­so atto di una comu­ni­cazione del 13 luglio 2017 del­la Con­tad­i­na sec­on­do la quale in esi­to alle pro­ce­dure di evi­den­za pub­bli­ca per l’assegnazione dei lot­ti pro­dut­tivi ricom­pre­si nel pri­mo e sec­on­do stral­cio fun­zionale risul­ta­vano opzionati, da parte di imp­rese inter­es­sate ad inse­di­ar­si, 58.000 metri qua­drati cir­ca col­lo­cati nel pri­mo stral­cio dell’Apea. Prati­ca­mente tut­to il pri­mo stral­cio. L’e­len­co delle aziende era sif­fat­to:

  • CREO per la pro­duzione di bio­car­bone,
  • ECOLINE TYRE per lo smal­ti­men­to di pneu­mati­ci,
  • DAL PONT, per la creazione di un eser­cizio com­mer­ciale di arti­coli sportivi, con annes­si servizi e sale attrez­zate per cor­si di varie dis­ciè­pline (boxe, arti marziali, dan­za, ecc),
  • DISTRIBUTORI POLICARBURANTE,
  • DIFE per la pro­duzione di gaso­lio dal­la plas­ti­ca,
  • ESERCIZIO COMMERCIALE,
  • AGGREGAZIONE DI PICCOLI ARTIGIANI PER ATTIVITÀ COME AUTOFFICINA, RIPARAZIONI, SERVIZI PER ANIMALI.

Tra val­u­tazioni di impat­to ambi­en­tale non con­cluse, finanzi­a­men­ti non ottenu­ti, ban­di pro­ro­gati e andati deser­ti nes­sun accor­do oper­a­ti­vo ad oggi con queste soci­età si è con­clu­so.

Ma ciò che vale la pena di sot­to­lin­eare, anche alla luce delle vicende rac­con­tate sopra, è la dif­feren­za tra ciò che sta­va scrit­to nel­la pro­pos­ta pre­sen­ta­ta dal­la Con­tad­i­na il 14 agos­to 2013, fat­ta pro­pria defin­i­ti­va­mente dal Comune di Piom­bi­no il 12 mar­zo 2014, e nel­lo stes­so stu­dio di sosteni­bil­ità eco­nom­i­co finanziario elab­o­ra­to dal­la stes­sa Con­tad­i­na.
La pro­pos­ta prevede­va

  • creazione di un Polo per il Recu­pero di Mate­ria e Prodot­ti,
  • creazione di un Polo Tec­no­logi­co “Agro –Ali­menta­re”,
  • for­ni­tu­ra di servizi alle imp­rese per la ges­tione uni­taria dell area come
    waste man­age­ment,
    ener­gy man­age­ment,
    water man­age­ment,
    mobil­i­ty man­age­ment,
    servizi di logis­ti­ca,
    sup­por­to ammin­is­tra­ti­vo,
    reg­is­trazione alla clean­er pro­duc­tion,
    for­mazione,
    sup­por­to tec­ni­co (ossia for­mazione-comu­ni­cazione speci­fi­ca per sin­go­lo proces­so pro­dut­ti­vo, pres­so l’azienda),
    inter­me­di­azione (attiv­ità svol­ta ver­so l’esterno, sia per alleg­gerire le imp­rese dall’espletamento di pro­ce­dure buro­cratiche com­p­lesse, sia per pre­sentare in un’unica soluzione istanze di tipo col­let­ti­vo),
    mar­ket­ing,
    sicurez­za (servizio cen­tral­iz­za­to di con­trol­lo degli acces­si all’area e di sorveg­lian­za degli spazi comu­ni, con pos­si­bili notevoli economie di scala).

Per quan­to riguar­da poi la strut­tura orga­niz­za­ti­va del sogget­to gestore si ipo­tiz­za­va la pre­sen­za di almeno dieci fig­ure:

  • 1 diret­tore,
  • 4 fig­ure imp­ie­ga­tizie di seg­rete­ria e sup­por­to,
  • 1 ener­gy man­ag­er,
  • 1 water man­ag­er,
  • 1 waste man­ag­er,
  • 1 mobil­i­ty man­ag­er,
  • 1 secu­ri­ty man­ag­er.

E poi i tem­pi pre­visti dal mar­zo 2014

  • fase pri­ma, di dura­ta pari a 18 mesi nel­la quale il sogget­to gestore:
    pre­dispone il nec­es­sario stru­men­to urban­is­ti­co di det­taglio,
    ver­i­fi­ca la fat­tibil­ità eco­nom­i­co-finanziaria del­la pro­pos­ta,
    ricer­ca ed indi­vid­ua le risorse eco­nomiche e finanziarie per la real­iz­zazione delle opere e definisce le modal­ità di appli­cazione del­la tar­if­fa omni­com­pren­si­va risul­tante dal piano eco­nom­i­co finanziario,
    ricer­ca ed indi­vid­ua le imp­rese che aderi­ran­no al piano inse­dia­ti­vo pre­dis­pos­to, e, in col­lab­o­razione con il Comune, si atti­va per pro­muo­vere l’Apea pres­so le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria e ogni altro sogget­to poten­zial­mente inter­es­sato ad inse­di­arvisi,
    avvia cor­si di for­mazione pro­fes­sion­ale per gli oper­a­tori da occu­pare in Apea e per i lavo­ra­tori da imp­ie­gare nelle nuove pro­duzioni,
  • fase sec­on­da, di dura­ta pari a 36 mesi a par­tire dal­la con­clu­sione del­la pri­ma fase, nel­la quale il sogget­to gestore:
    prog­et­ta e gestisce la real­iz­zazione dell’infrastrutturazione e dell’edificazione del­l’inse­di­a­men­to pro­dut­ti­vo e pre­dispone, uni­ta­mente all’amministrazione comu­nale, i ban­di per la selezione dei sogget­ti idonei alla ese­cuzione delle opere pre­viste,
    pre­dispone i ban­di per l’ asseg­nazione delle aree e degli immo­bili alle imp­rese inter­es­sate ad inse­di­ar­si nel­l’A­pea (gli sche­mi di ban­do dovran­no essere pre­vi­a­mente approvati dall’Amministrazione comu­nale),
    pre­dispone gli atti di asseg­nazione e con­seg­na delle aree alle aziende risul­tate asseg­natarie.

Pro­poste, orga­niz­zazione e tem­pi com­ple­ta­mente superati.

Riemer­gono tut­ti gli inter­rog­a­tivi, di cui più volte Stile libero ha scrit­to, rel­a­tivi alla fat­tibil­ità del­l’­opera, alla cor­rispon­den­za tra esi­gen­ze delle imp­rese e soluzioni pro­poste, alla robustez­za finanziaria e strut­turale del sogget­to gestore per un inves­ti­men­to di oltre 65 mil­ioni di euro. Ma riemerge anche il tema fon­da­men­tale e cioé se era pro­prio utile un nuo­vo inse­di­a­men­to pro­dut­ti­vo al di fuori di quelle aree indus­tri­ali da tem­po inuti­liz­zate in misura tale che di inse­di­a­men­ti come quel­lo di Col­ma­ta ne avreb­bero potu­ti ospitare un numero ben supe­ri­ore.

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