Dopo gli ammortizzatori c’è molto da garantire

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PIOMBINO 2 luglio 2017 — Accogliamo pos­i­ti­va­mente  le garanzie salar­i­ali ottenute dai 2000 lavo­ra­tori di Afer­pi e Piom­bi­no Logis­tics, anche se non pos­si­amo non ril­e­vare l’anom­alia di una fir­ma  giun­ta in tut­ta fret­ta,  in extrem­is e  medi­ante con­tat­ti inter­cor­si  sul filo del tem­po tra  diri­gen­ti del PD, pre­si alla sprovvista dal decre­to del 23 giug­no che è sta­to fir­ma­to  all’in­sa­pu­ta di molti di loro a con­fer­ma del fat­to che il gov­er­no igno­ra non solo i lavo­ra­tori e i loro rap­p­re­sen­tan­ti ma anche i “suoi” gov­er­na­tori nel ter­ri­to­rio.  Vor­rem­mo che ques­ta sol­erzia nel risol­vere le prob­lem­atiche degli ammor­tiz­za­tori sociali, da parte del PD, si dimostrasse anche nei con­fron­ti  dei lavo­ra­tori dell’indotto, per i quali pare non ci sia alcun decre­to spe­ciale all’orizzonte, ma solo uno ster­ile tavo­lo.
La garanzia salar­i­ale rag­giun­ta  è un “ sal­vagente” momen­ta­neo che si sgon­fierà se non riprende la pro­duzione indus­tri­ale in tutte le sue arti­co­lazioni. Si sono già per­si due anni e le respon­s­abil­ità non sono solo di un impren­di­tore inadem­pi­ente, ma anche di un gov­er­no che non ha prete­so il rispet­to degli accor­di.
Anco­ra  non abbi­amo  il testo dei  doc­u­men­ti fir­mati e sic­come abbi­amo capi­to che non pos­si­amo più fidar­ci delle promesse,  chiedi­amo  che sia reso pub­bli­co.
Il 31 otto­bre è la data entro la quale si saprà se ci sarà il part­ner di Rebrab e cosa vor­rà fare, oppure se  Rebrab  pre­sen­terà un nuo­vo piano indus­tri­ale per la siderur­gia e chi glielo finanzierà; in  4 mesi  dovrà accadere quan­to non è accadu­to in due anni.  Non pos­si­amo più per­me­t­ter­ci di  abbas­sare il liv­el­lo di atten­zione; per­tan­to chiedi­amo  di essere infor­mati in modo pun­tuale sul­lo sta­to di avan­za­men­to del­l’ac­cor­do.
La ripresa del­la pro­duzione siderur­gi­ca, che tut­ti aspet­ti­amo, non potrà da sola ripristinare i liv­el­li occu­pazion­ali pre-crisi.  Per questo sono pri­or­i­tarie le boni­fiche,  pre­sup­pos­to indis­pens­abile per qualunque seria diver­si­fi­cazione.  Ser­vono risorse vere e prog­et­ti con­creti, che solo il gov­er­no può garan­tire.   Sen­za boni­fiche,  sen­za infra­strut­ture e sen­za che siano ulti­mati i lavori del por­to,  nes­suna idea di svilup­po  può con­cretiz­zarsi.
I vari gov­erni (nazionale, regionale e locale), tut­ti PD, han­no per­me­s­so all’al­geri­no di non rispettare gli accor­di fir­mati e  dopo due anni ci han­no ripor­ta­to  al pun­to di parten­za. Ora i tem­pi sono davvero  molto stret­ti  e a nes­suno di loro  sarà più con­ces­so di riparar­si dietro agli annun­ci e alle promesse.   Il tem­po delle respon­s­abil­ità non è più eludi­bile.

Rifon­dazione Comu­nista Piom­bi­no
Sin­is­tra Ital­iana Piom­bi­no

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