Chi ha governato e governa l’Italia, Rebrab o il PD?

· Inserito in È accaduto, Lavoro e lavori

PIOMBINO 24 aprile 2017 — Quan­do a otto­bre 2013 il min­istro Zanona­to, con il sot­toseg­re­tario De Vin­cen­ti ed il com­mis­sario gov­er­na­ti­vo Nar­di, decis­ero di speg­nere l’alto­forno (per­ché altri­men­ti non si sareb­bero trovati investi­tori, dis­sero), men­tre invece, sec­on­do fonti tec­niche, pote­va andare avan­ti per almeno altri due anni durante i quali inve­stire in un nuo­vo impianto a cal­do anche coa­d­i­u­va­to con un forno elet­tri­co e mag­a­ri, come Rifon­dazione Comu­nista chiede­va, attra­ver­so una new­co pubblico/privata, chi gov­er­na­va? Il PD, pres­i­dente Let­ta. E quan­do il 23 aprile 2014 l’alto­forno è sta­to spen­to, anzi, car­i­ca­to in bian­co, in modo da pot­er essere riat­ti­va­to in 20 giorni se del caso, con tan­to di teatro di Rossi il 1° mag­gio, chi era sot­toseg­re­tario alla pres­i­den­za del con­siglio, se non il sud­det­to De Vin­cen­ti, e chi min­istro del­lo svilup­po eco­nom­i­co se non quel­la pal­ad­i­na del­l’in­ter­esse col­let­ti­vo del­la Fed­er­i­ca Gui­di e poi l’at­tuale Car­lo Cal­en­da, fer­mo restando il soli­to com­mis­sario gov­er­na­ti­vo Nar­di? E il gov­er­no? Tar­ga­to anco­ra PD, pres­i­dente Ren­zi che neanche si sognò di inver­tire la rot­ta. Allo­ra, quan­do dice­va­mo, durante la cam­pagna ref­er­en­daria, che la moti­vazione dei sosten­i­tori del sì per la quale era nec­es­saria la sta­bil­ità dei gov­erni era una pan­zana, vol­e­va­mo dire pro­prio questo, ovvero che pos­sono anche cam­biare i gov­erni – Let­ta, Ren­zi, Gen­tiloni – ma se la lin­ea polit­i­ca è quel­la, ed è quel­la, gat­topar­diana­mente si cam­bia tut­to per non cam­biare nul­la. Quin­di, inutile dare la col­pa a Rebrab, che è un padrone e fa il pro­prio inter­esse, e strac­cia­r­si le vesti. È il gov­er­no PD che ha scel­to di speg­nere l’alto­forno con tutte le con­seguen­ze, è il gov­er­no PD che ha scel­to Rebrab dopo aver val­u­ta­to pos­i­ti­va­mente sia dal pun­to di vista prog­et­tuale che finanziario la sua pro­pos­ta e adesso deve essere il gov­er­no PD a trovare una soluzione che garan­tis­ca la ripresa del­la pro­duzione del­l’ac­ciaio a Piom­bi­no e garan­tis­ca il lavoro a tut­ti, tut­ti i lavo­ra­tori diret­ti ed indi­ret­ti. E chi può, se del caso, alzare il tele­fono e mag­a­ri far tacere Gozzi e tut­ti i suoi bravi, chi può gestire la ques­tione del­la siderur­gia in Italia nei due poli di Taran­to e Piom­bi­no, mag­a­ri, come Rifon­dazione Comu­nista dice da anni, investen­do cap­i­tali pub­bli­ci, met­ten­do pro­pri diri­gen­ti e diri­gen­do da parte pub­bli­ca la ripresa di un’in­dus­tria siderur­gi­ca in Italia, se non nazion­al­iz­zan­do (cosa per noi aus­pi­ca­bile) quan­to meno con­cor­ren­do alla ges­tione? Sem­pre il Gov­er­no PD, che però non lo fa.

Rifon­dazione Comu­nista Cir­co­lo di Piom­bi­no

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