Gruppo d’Intervento Giuridico su RiMateria

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PIOMBINO 15 mag­gio 2018 — Oltre ai notevoli prob­le­mi ambi­en­tali e occu­pazion­ali già esisten­ti nel­la cit­tad­i­na costiera toscana, trop­po spes­so si aggiunge un tan­fo pestilen­ziale tutt’altro che gra­di­to prove­niente dal­la dis­car­i­ca per rifiu­ti non peri­colosi sita in local­ità Ischia di Cro­ciano e gesti­to da RiMa­te­ria s.p.a. (fino al set­tem­bre 2016 era gesti­ta dal­la A.S.I.U. s.p.a., ora in liq­uidazione).
Dagli accer­ta­men­ti svolti dalle autorità com­pe­ten­ti, dei 34 pozzi di cap­tazione del bio­gas (nel prog­et­to iniziale ne era­no pre­visti 73) ne sono risul­tati col­le­gati solo 16, gli altri dif­fon­dono nell’aria i rel­a­tivi mias­mi.
La situ­azione degli impianti di smal­ti­men­to dei rifiu­ti è piut­tosto com­p­lessa.
Lo scor­so 21 mar­zo 2018 la dis­car­i­ca era sta­ta pos­ta sot­to seque­stro pre­ven­ti­vo (art. 321 cod. proc. pen.) da parte del­la Mag­i­s­tratu­ra inquirente e dei Cara­binieri del N.O.E. di Gros­se­to in segui­to a indagi­ni avvi­ate nel feb­braio 2017, nell’ambito di una cam­pagna nazionale di con­trol­lo delle dis­cariche pro­mossa dal Coman­do Cara­binieri per la Tutela Ambi­en­tale.
Gra­zie anche alla col­lab­o­razione del­la Regione Toscana – Set­tore Boni­fiche, Autor­iz­zazione Rifiu­ti ed Ener­getiche, i Cara­binieri han­no appu­ra­to che la dis­car­i­ca era gesti­ta violan­do le norme tec­niche di rifer­i­men­to e le pre­scrizioni imposte nell’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale (A.I.A., deter­mi­nazioni diri­gen­ziali Provin­cia di Livorno n. 189 del 9 dicem­bre 2011 e Regione Toscana n. DGRT 761 dell’1 agos­to 2016).
Non ave­va, inoltre, avu­to alcun effet­to pos­i­ti­vo la dif­fi­da effet­tua­ta dal­la Regione Toscana il 29 novem­bre 2017, con cui era sta­ta impos­ta al gestore del­la dis­car­i­ca l’attuazione di tutte le pre­scrizioni A.I.A.: un’ispezione dei Cara­binieri del N.O.E. Svol­ta nel feb­braio 2018 ne ave­va riscon­tra­to la man­ca­ta effet­tuazione.
La dis­car­i­ca è anche coin­vol­ta nell’indagine tut­to­ra in cor­so sul traf­fi­co illecito di rifiu­ti spe­ciali e peri­colosi da parte del­la Direzione dis­tret­tuale anti­mafia di Firen­ze, che ha cer­ta­mente causato dev­as­tan­ti effet­ti ambi­en­tali e san­i­tari in varie local­ità del­la Toscana.
Tut­tavia, il provved­i­men­to caute­lare è sta­to tem­po­ranea­mente revo­ca­to il 17 aprile 2018 per con­sen­tire le oper­azioni di adegua­men­to e miglio­ra­men­to degli impianti, men­tre la Regione Toscana, con deter­mi­nazione diri­gen­ziale D.G. Ambi­ente ed Ener­gia n. 5859 del 20 aprile 2018, mod­i­fi­ca­ta con suc­ces­si­va deter­mi­nazione diri­gen­ziale D.G. Ambi­ente ed Ener­gia n. 6018 del 23 aprile 2018, con­sente “il pros­eguo dei con­fer­i­men­ti dei rifiu­ti autor­iz­za­ti, alle con­dizioni sta­bilite nell’Atto di dis­se­que­stro tem­po­ra­neo, assun­to dal GIP del­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca pres­so il Tri­bunale di Livorno, in data 17/04/2018”.
La dis­car­i­ca e i rel­a­tivi lavo­ra­tori con­tin­u­ano così a oper­are e ad avere i fon­di per gli inter­ven­ti di adegua­men­to e miglio­ra­men­to degli impianti.
Res­ta il fat­to, però, che i mias­mi con­tin­u­ano a ripro­por­si ai res­i­den­ti del­la zona, seg­no che qual­cosa non fun­ziona a dovere.
L’associazione ecol­o­gista Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus, rac­coglien­do le seg­nalazioni dei res­i­den­ti, ha, quin­di, inoltra­to (15 mag­gio 2018) una speci­fi­ca istan­za di acces­so civi­co, infor­mazioni ambi­en­tali e adozione provved­i­men­ti al Min­is­tero dell’ambiente, alla Regione Toscana, al Comune di Piom­bi­no, all’A.R.P.A.T., infor­man­do la Procu­ra del­la Repub­bli­ca pres­so il Tri­bunale di Livorno e i Cara­binieri del N.O.E., per­ché siano risolte defin­i­ti­va­mente le prob­lem­atiche che dan­no cor­so agli insop­porta­bili sgrade­voli olezzi.
Il Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus sostiene l’azione di Mag­i­s­tratu­ra e Cara­binieri vol­ta a ripristinare la legal­ità ambi­en­tale e sot­to­lin­ea come, anco­ra una vol­ta, tale azione abbia dovu­to sop­perire alla caren­za di con­trol­li e, soprat­tut­to, di provved­i­men­ti da parte delle ammin­is­trazioni pub­bliche com­pe­ten­ti.
Il Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus è al fian­co dei cit­ta­di­ni che gius­ta­mente pre­tendono il rispet­to delle nor­ma­tive ambi­en­tali, la tutela del­la salute pub­bli­ca e del­la loro qual­ità del­la vita.

Ste­fano Deliperi,  Grup­po d’Intervento Giuridi­co onlus

 

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