I rifiuti speciali rientrano nei compiti istituzionali?

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PIOMBINO 1 mar­zo 2016 — Il prog­et­to RIMate­ria prevede, oltreché il con­fer­i­men­to di per­son­ale e asset impiantis­ti­ci di Asiu a RIMate­ria stes­sa, l’in­gres­so di soci pri­vati nel­la com­pagine azionar­ia. Oggi la soci­età ha come soci Luc­chi­ni per il 25% e Asiu per il 75%.
«.…si sta impo­stan­do, dice quel prog­et­to, la ven­di­ta di quote Asiu sul mer­ca­to di set­tore, final­iz­za­ta alla imple­men­tazione del­la com­pagine soci­etaria con sogget­ti che pos­sono apportare know how e autor­iz­zazioni fun­zion­ali all’e­s­ple­ta­men­to del­l’ogget­to societario.….questo obiettivo…sarà tara­to anche in rap­por­to alle mod­i­fiche leg­isla­tive rel­a­tive alla pos­si­bil­ità che il pub­bli­co pos­sa detenere azioni in soci­età non final­iz­zate alla for­ni­tu­ra diret­ta di servizi pub­bli­ci. È comunque opin­ione del man­age­ment che la pre­sen­za del pub­bli­co, a garanzia delle strate­gie e del con­trol­lo in un set­tore del­i­ca­to come quel­lo dei rifiu­ti spe­ciali e peri­colosi che, per lo più, è demanda­to al mer­ca­to, sia asso­lu­ta­mente oppor­tu­na, utile e nec­es­saria a pre­scindere dal­la per­centuale delle azioni posse­dute…».
Quelle mod­i­fiche leg­isla­tive cui si fa cen­no sono diven­tate lo “Schema di decre­to leg­isla­ti­vo recante testo uni­co in mate­ria di soci­età a parte­ci­pazione pub­bli­ca” recen­te­mente approva­to dal Con­siglio dei min­istri e pas­sato al Par­la­men­to per il parere nec­es­sario pri­ma che lo stes­so Con­siglio dei min­istri approvi il testo defin­i­ti­vo e questo ven­ga pub­bli­ca­to in Gazzetta uffi­ciale.
È quel decre­to che a det­ta degli esten­sori va nel­la direzione del­la dimin­uzione del­la soci­età parte­ci­pate dal pub­bli­co, statale, regionale o locale che sia.
L’ar­ti­co­lo 4 affer­ma

  • al com­ma 1. che «Le ammin­is­trazioni pub­bliche non pos­sono, diret­ta­mente o indi­ret­ta­mente, cos­ti­tuire soci­età aven­ti per ogget­to attiv­ità di pro­duzione di beni e servizi non stret­ta­mente nec­es­sarie per il persegui­men­to delle pro­prie final­ità isti­tuzion­ali, né acquisire o man­tenere parte­ci­pazioni, anche di mino­ran­za, in tali soci­età»,
  • al com­ma 2. che «Nei lim­i­ti di cui al com­ma 1, le ammin­is­trazioni pub­bliche pos­sono, diret­ta­mente o indi­ret­ta­mente , cos­ti­tuire soci­età e acquisire o man­tenere parte­ci­pazioni in soci­età esclu­si­va­mente per lo svol­gi­men­to delle attiv­ità sot­to indi­cate:
    a) pro­duzione di un servizio di inter­esse gen­erale;

    c) real­iz­zazione e ges­tione di un’­opera ovvero orga­niz­zazione e ges­tione di un servizio d’in­ter­esse gen­erale in regime di parte­nar­i­a­to con un impren­di­tore pri­va­to, selezion­a­to con le modal­ità di cui all’ar­ti­co­lo 7, com­ma 5, del pre­sente decre­to, in fun­zione del­l’af­fi­da­men­to del­l’­opera o del servizio;».

La ges­tione di rifiu­ti spe­ciali com­pre­si quel­li peri­colosi e le boni­fiche del­la aree indus­tri­ali rien­tra tra i com­pi­ti isti­tuzion­ali di un Comune? Dif­fi­cile affer­mar­lo dato che per esse esistono soci­età indus­tri­ali che oper­a­no nel mer­ca­to e mai i rifiu­ti spe­ciali sono rien­trati nelle dis­po­sizioni che val­e­vano e val­go­no ora per i rifiu­ti urbani.
Che cosa sono i servizi di inter­esse gen­erale lo spie­ga l’art. 2 con queste parole: «le attiv­ità di pro­duzione e for­ni­tu­ra di beni o servizi che non sareb­bero svolte dal mer­ca­to sen­za un inter­ven­to pub­bli­co o sareb­bero svolte a con­dizioni dif­fer­en­ti in ter­mi­ni di acces­si­bil­ità fisi­ca ed eco­nom­i­ca, con­ti­nu­ità, non dis­crim­i­nazione, qual­ità e sicurez­za, che le ammin­is­trazioni pub­bliche, nel­l’am­bito delle rispet­tive com­pe­ten­ze, assumono come nec­es­sarie per assi­cu­rare la sod­dis­fazione dei bisog­ni del­la col­let­tiv­ità, così da garan­tire l’o­mo­geneità del­lo svilup­po e la coe­sione sociale».
È vero che il Codice del­l’am­bi­ente nel­la Parte IV ded­i­ca­ta a rifiu­ti e bonifi­ca dei siti inquinati sta­bilisce che la ges­tione dei rifiu­ti cos­ti­tu­isce attiv­ità di pub­bli­co inter­esse ma srvizio di inter­sse gen­erale e pub­bli­coin­t­er­sse non coin­ci­dono. Lo dimostra il fat­to che il cam­po dei rifiu­ti spe­ciali è sta­to sem­pre las­ci­a­to al mer­ca­to al con­trario di quel­lo dei rifiu­ti urbani.
Lecito dunque affer­mare che quell’ inciso del Prog­et­to RIMate­ria (…sarà tara­to anche in rap­por­to alle mod­i­fiche leg­isla­tive rel­a­tive alla pos­si­bil­ità che il pub­bli­co pos­sa detenere azioni in soci­età non final­iz­zate alla for­ni­tu­ra diret­ta di servizi pub­bli­ci…) sia appro­fon­di­to e svilup­pa­to adeguata­mente (cosa che i Comu­ni del­la Val di Cor­nia non sem­bra abbiano mai fat­to pro­prio nel cam­po delle parte­ci­pate) al di là del­la volon­tà del man­age­ment.
È anche questo un com­pi­to dei Comu­ni pro­pri­etari che

  • nel caso in cui il que­si­to sia sci­olto neg­a­ti­va­mente (i Comu­ni non pos­sono gestire ques­ta attiv­ità) deb­bono chiarire pas­si e pro­ce­dure per pas­sare dal­l’at­tuale situ­azione pub­blicis­ti­ca (Asiu ha quar­an­ta dipen­den­ti e impianti di non poco con­to) ad una situ­azione pri­va­tis­ti­ca che comunque sia coer­ente con l’o­bi­et­ti­vo almeno delle boni­fiche ed al loro inter­no del trat­ta­men­to dei rifiu­ti spe­ciali,
  • nel caso in cui sia sci­olto pos­i­ti­va­mente (i Comu­ni pos­sono gestire questo servizio) devono ugual­mente dare pre­cisi ind­i­rizzi per una pri­va­tiz­zazione che sarà pure parziale ma sem­pre pri­va­tiz­zazione è ed è com­pi­to dei pro­pri­etari sta­bilire fino a dove arrivare, a quali con­dizioni, con quali pas­sag­gi e così via.

Niente da eccepire sulle respon­s­abil­ità del man­age­ment ma sono i pro­pri­etari, in questo caso addirit­tura pub­bli­ci, che sta­bilis­cono mis­sion e strate­gie.
Mis­sion e strate­gie che non pos­sono avere la con­fig­u­razione dei sog­ni.

2 risposte a “I rifiuti speciali rientrano nei compiti istituzionali?”

  1. Renzo Carletti says:

    I politi­ci han­no un solo pen­siero, restare a fare politica…consensi e voti…fuori dal­la polit­i­ca non han­no prospettive.…per restare den­tro tale ruo­lo sono sem­pre dis­posti a vendere anche i sog­ni.…

    • Valerio Caramassi says:

      Anche il mer­ca­to dei sog­ni, come qual­si­asi mer­ca­to, è sogget­to alla legge del­la doman­da e del­l’of­fer­ta. La doman­da di “sog­ni” è for­tis­si­ma e non è riv­ol­ta solo alla polit­i­ca. Così come l’of­fer­ta di “sog­ni” non è pre­rog­a­ti­va solo del­la polit­i­ca.

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