I volti di Poietika di Pino Bertelli a Campobasso

· Inserito in Bertelli, Da non perdere

PIOMBINO 1 dicem­bre 2019 — La Fon­dazione Molise Cul­tura orga­niz­za dal 30 novem­bre al 31 dicem­bre 2019 nel Palaz­zo GIL di Cam­pobas­so la mostra di Pino Bertel­li  “I volti di Poi­eti­ka”.
Così Antonel­la Pre­sut­ti pre­sen­ta la mostra nel sito del­la Fon­dazione:

Cosa res­ta oltre alle emozioni, alle parole, appun­tate con la pen­na e con la forza del­la memo­ria, che ci han­no por­ta­to in viag­gio per il mon­do, nel­la pro­fon­dità del­la rif­les­sione sul­la bellez­za?
Per trenta giorni, negli spazi espos­i­tivi del­la GIL, rester­an­no le foto di Pino Bertel­li e per sem­pre nei nos­tri occhi quei volti in bian­co e nero colti in una fis­sità granit­i­ca o diver­ti­ta.
Il pub­bli­co di Poi­eti­ka, gli ospi­ti di Poi­eti­ka costru­is­cono una gal­le­ria di volti che, nel­la loro inten­sità, ripor­tano all’intensità di quei giorni, all’impegno osti­na­to di chi lavo­ra­va dietro le quinte, alla rif­lessiv­ità di chi ascolta­va, alla forza di chi comu­ni­ca­va.
Sul­lo sfon­do la bellez­za di un teatro vivo, col­mo, pal­pi­tante, lo sce­nario costante di Poieit­ka, ma anche gli scor­ci delle strade, delle chiese cit­ta­dine, che cos­ti­tu­is­cono il con­testo com­p­lessi­vo del fes­ti­val, la sua forza con­ta­giosa.
Qual­cuno si ritro­verà tra quei visi, qual­cun altro in scat­ti non esposti, ognuno incon­tr­erà pezzi del rac­con­to real­iz­za­to con sen­si­bil­ità d’animo da Pino, gen­tile com­bat­tente, che ci ha accom­pa­g­na­to disc­re­ta­mente in ogni incon­tro, tra il pub­bli­co e dietro le quinte, spin­to da quel­la curiosità, che si è fat­ta pre­sen­za irri­n­un­cia­bile e, per così dire, strut­turale.
Poieiti­ka si pre­sen­ta attra­ver­so la sua uman­ità, l’umanità che affasci­na Pino Bertel­li e alla quale si avvic­i­na in maniera “dis­or­di­na­ta” ed inso­lente, come piace al suo ani­mo anar­chico, coglien­done le poten­zial­ità di vita e di novità.
Gra­zie a lui Poieit­ka aggiunge una pag­i­na nuo­va, uno sguar­do diver­so, si apre a sce­nari fino­ra ines­plo­rati, impara lin­guag­gi appe­na sag­giati in pas­sato, arric­chisce sé stes­sa.
Ma la mostra è anche la nos­tra tes­ti­mo­ni­an­za ed il nos­tro trib­u­to a tut­ti gli uomi­ni, a tutte le donne che han­no viag­gia­to con noi, cre­den­do nel­la forza del­la con­di­vi­sione e del con­fron­to, che soli con­sentono di crescere in sen­si­bil­ità e conoscen­za, che soli ampli­ano gli oriz­zon­ti del nos­tro stare a questo mon­do”.

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