Campiglia aumenta la spesa e non riduce l’Imu

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pervenuta in redazione

Come ave­va­mo pre­vis­to, nel cor­so del 2012 la Giun­ta di Campiglia ha deciso di aumentare la pro­pria spe­sa cor­rente, sen­za ridurre nep­pure di un euro la pres­sione trib­u­taria sulle famiglie e sulle imp­rese, come noi ave­va­mo richiesto. Non ha pre­so in con­sid­er­azione nep­pure la riduzione dell’IMU sul­la pri­ma casa che a Campiglia è appli­ca­ta con l’aliquota mas­si­ma del 6 per mille. I cit­ta­di­ni se ne accor­gono in questi giorni.
La scelta non era affat­to obbli­ga­ta. Il Comune dispone­va di 775.000 euro dell’avanzo di ammin­is­trazione del 2011 e pote­va des­ti­narli a diverse manovre di bilan­cio, com­pre­sa quel­la del­la riduzione delle tasse che a Campiglia sono più alte del­la media regionale. Inoltre pote­va ridurre la spe­sa cor­rente.
Così non è sta­to. E’ vero che nel cor­so del 2012 il Gov­er­no ha dis­pos­to tagli ai trasfer­i­men­ti per i Comu­ni (a Campiglia sono cir­ca 850.000 euro), ma è altret­tan­to vero che al Comune è sta­to con­sen­ti­to di aumentare l’IMU e che l’entrata pre­vista è pas­sa­ta dai 3,7 mil­ioni di mar­zo ai 4,1 di set­tem­bre. Non è anco­ra chiaro quale sarà l’entrata effet­ti­va del 2012, ma non è da esclud­ere che sia anco­ra più alta del pre­vis­to.
Il risul­ta­to è che in un anno di gravis­si­ma crisi, men­tre famiglie e imp­rese han­no ridot­to le spese, il Comune ha aumen­ta­to le pro­prie: 112 mila euro a set­tem­bre, 75 mila a novem­bre e 133 mila a dicem­bre. Totale 320 mila euro che van­no ad aggiunger­si ai qua­si 100 mila euro d’incremento tra il 2011 e il 2012.
Cer­to, molte delle spese del Comune sono des­ti­nate ai servizi sociali, dall’assistenza domi­cil­iare alla scuo­la, ma non gius­ti­f­i­cano gli incre­men­ti che si sono reg­is­trati. Inoltre, come abbi­amo dimostra­to, anche in questi servizi pos­sono annidar­si sprechi di denaro pub­bli­co, come quel­lo di spendere 140.000 euro annui per il diret­tore del­la Soci­età del­la Salute che, con tut­ta sin­cer­ità, non abbi­amo anco­ra capi­to cosa fac­cia.
Così come non abbi­amo capi­to il per­ché del­la deci­sione di las­cia­re alla soci­età SEFI 600.000 euro di accan­ton­a­men­ti derivan­ti dai prof­itti del­la far­ma­cia comu­nale, quan­do il Comune spreme i pro­pri cit­ta­di­ni in un momen­to di gravis­si­ma crisi eco­nom­i­ca.
La nos­tra posizione è diver­sa. Serve un lavoro appro­fon­di­to sul bilan­cio del Comune e delle sue soci­età parte­ci­pate per ridurre sprechi e inef­fi­cien­ze e, per ques­ta via, ridurre la pres­sione fis­cale sulle famiglie e sulle imp­rese pro­dut­tive che non reg­gono più questo liv­el­lo con­tribu­ti­vo.
Di ques­ta volon­tà nel 2012 non si è vis­to trac­cia. Spe­ri­amo nel 2013.

Comune dei Cit­ta­di­ni

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