Il ministro: “Sulla Concordia decide la proprietà”

ROMA 16 aprile 2014 – Il nuo­vo min­istro dell’ambiente Gian­lu­ca Gal­let­ti, con una serie di dichiarazione a Radio 1, ha <aggior­na­to> se non pro­prio riv­is­to le posizione del suo pre­de­ces­sore Cor­ra­do Cli­ni, stren­uo difen­sore del­la tesi per cui il relit­to del­la Con­cor­dia dove­va essere trasfer­i­to a Piom­bi­no per lo smal­ti­men­to. “Oggi – ha det­to Gal­let­ti — la nave è a tut­ti gli effet­ti, un rot­tame che comunque ha un pro­pri­etario, la Car­ni­val, la soci­età che a sua vol­ta è pro­pri­etaria del­la Cos­ta Crociere e quin­di spet­ta a loro decidere dove andare a smaltir­la”.
Una definizione che chiarisce bene quale sia l’iter per decidere sul por­to finale del­la Con­cor­dia fer­mo restando ovvi­a­mente – lo ha pre­cisato anche il prefet­to Gabriel­li al Giglio – tut­to quel com­p­lesso di autor­iz­zazioni che sono di com­pe­ten­za degli enti locali, Regione in tes­ta. Ma si trat­ta di adem­pi­men­ti tesi a ver­i­fi­care che la rimozione avven­ga nel rispet­to delle nor­ma­tive sull’ambiente e sul trasfer­i­men­to dei rifiu­ti ma che non atten­gono alla des­ti­nazione del relit­to.
Qual­cosa, insom­ma, di assai diver­so da quel­lo che si è udi­to durante i mesi scor­si sui cri­teri e sulle com­pe­ten­ze per decidere sul­la des­ti­nazione finale del­la Con­cor­dia
Gal­let­ti a Radio 1 ha anche par­la­to dei tem­pi per il traslo­co dal­la nave. “Se non ci sono prob­le­mi ambi­en­tali — ha det­to — io sono per il rispet­to dei tem­pi che si è dato il gov­er­no quin­di pri­ma del­la sta­gione esti­va”. Un’af­fer­mazione che pare non sia com­ple­ta­mente con­di­visa dai tec­ni­ci e che suoni più come una rac­co­man­dazione a far comunque presto piut­tosto che una per­en­to­ria indi­cazione sul­la fine dei lavori. Vale per tut­ti l’affermazione di Fran­co Por­cel­lac­chia, respon­s­abile del cantiere al Giglio per la Cos­ta crociere, il quale  lunedì scor­so ha defini­to “azzar­da­ta” la pre­vi­sione di con­clud­ere le oper­azioni sull’isola entro il mese di giug­no.
Al con­trario di Cor­ra­do Cli­ni, del gov­er­na­tore Rossi, del­lo stes­so sot­toseg­re­tario all’ambiente Velo, Gal­let­ti non ha più spon­soriz­za­to, con indi­cazioni pun­tu­ali, la can­di­datu­ra di Piom­bi­no ma ha invece insis­ti­to gener­i­ca­mente su una des­ti­nazione ital­iana per la demolizione del­la nave. “Il por­to per lo smal­ti­men­to — ha affer­ma­to infat­ti il min­istro — deve essere ital­iano per­ché da quel­la trage­dia abbi­amo avu­to la perdi­ta, irrepara­bile, di vite umane, ma anche dan­ni eco­nomi­ci ingen­ti. Le oper­azioni di smal­ti­men­to, che sono comunque una fonte di oper­a­tiv­ità e quin­di di lavoro e fat­tura­to per le imp­rese, mobil­i­tan­do lavoro, devono essere fat­te in Italia”.

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