Il Partito Democratico innalza cortine di fumo

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 4 dicem­bre 2018 — Res­ti­amo sbig­ot­ti­ti di fronte all’in­sis­ten­za con la quale il Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co con­tin­ua a par­lare di ciò che non esiste, innalzan­do cor­tine di fumo nel ten­ta­ti­vo di nascon­dere fat­ti che ormai sono sot­to gli occhi di tut­ti.
Men­tre in questi giorni tut­ta la cit­tà boc­cheg­gia sot­to i pun­gen­ti mias­mi prove­ni­en­ti dal­la dis­car­i­ca, che pure sta lavo­ran­do pochissi­mo in quan­to ha (per sua stes­sa ammis­sione) qua­si ter­mi­na­to gli spazi al momen­to autor­iz­za­ti per i con­fer­i­men­ti, nel comu­ni­ca­to del­l’U­nione Comu­nale del PD Piom­bi­no leg­giamo, non sen­za una pun­ta di diver­ti­to scon­cer­to, che RIMa­te­ria sarebbe nien­te­meno che un impianto “a sup­por­to di quel­la diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca tan­to cita­ta da molti” e che “una cit­tà che vuole guardare al tur­is­mo e alla pre­sen­za di impianti indus­tri­ali meno inquinan­ti non può por­si il prob­le­ma di come gestire i suoi rifiu­ti”.
Abbi­amo let­to bene?
I SUOI rifiu­ti?
Tur­is­mo? Con questo odore? Con una piramide di rifiu­ti a ridos­so delle spi­agge bandiera blu e del prog­et­ta­to por­to tur­is­ti­co dis­tante cir­ca 500 metri dal­la nuo­va dis­car­i­ca? Con i prog­et­ti del­la Wecol­o­gistc e con la CREO? Con tut­ti i nuovi impianti di trat­ta­men­to rifiu­ti che vogliono inse­di­ar­si ulti­ma­mente a Piom­bi­no?
Dob­bi­amo rid­ere?
Forse questi politi­ci non han­no capi­to che la gente ha ben chiaro ormai che non è dei SUOI rifiu­ti che Piom­bi­no vuole occu­par­si. Il nuo­vo piano indus­tri­ale di RIMa­te­ria (che i due que­si­ti ref­er­en­dari vol­e­vano bloc­care) riguar­da pro­prio l’im­por­tazione di enor­mi quan­ti­ta­tivi di rifiu­ti spe­ciali da tut­ta Italia, per costru­ire un altopi­ano alto oltre trenta metri e ampio quan­to cen­to campi di cal­cio. E con­tin­u­ano a par­lar­ci dei NOSTRI rifiu­ti?
I nos­tri rifiu­ti urbani van­no a Gros­se­to rac­colti da SEI Toscana men­tre i nos­tri rifiu­ti indus­tri­ali, quel­li che giac­ciono in dis­cariche abu­sive che tut­ti san­no da chi sono state cre­ate ma che nem­meno il Tri­bunale, per alcune zone, ha avu­to il cor­ag­gio di col­le­gare ai veri respon­s­abili, beh quel­li sì, dichiara l’uf­fi­cio stam­pa di RIMa­te­ria, cos­ti­tu­is­cono un peri­co­lo per tut­to il com­pren­so­rio, esposti come sono alle intem­perie e ai ven­ti che pos­sono portare perfi­no (ed è sem­pre RIMa­te­ria a sosten­er­lo) fibre di amianto in giro per la cit­tà e anche oltre. Quand’anche fos­se dato inizio agli sman­tel­la­men­ti poi, RIMa­te­ria non è autor­iz­za­ta a trattare amianto e rifiu­ti peri­colosi.
Quin­di? Di cosa sti­amo par­lan­do? Di una classe polit­i­ca che ha espos­to gli operai e la cit­tà a fibre di amianto per decen­ni e che tira fuori la notizia oggi, nel ten­ta­ti­vo di gius­ti­fi­care un piano indus­tri­ale che met­terà in ginoc­chio Piom­bi­no per i prossi­mi 50 anni?
Vor­rem­mo ras­si­cu­rare il PD sul fat­to che abbi­amo com­pre­so benis­si­mo che la sua asten­sione al doc­u­men­to delle oppo­sizioni ha per­me­s­so il rin­vio del­la ces­sione delle quote a 60 giorni. Sospet­ti­amo però che tale rin­vio mag­nan­i­ma­mente con­ces­so non sarebbe prob­a­bil­mente nem­meno sta­to pre­so in con­sid­er­azione se non fos­se sta­to nec­es­sario alla luce degli ulti­mi svilup­pi del­la vicen­da Fin­world: al momen­to non c’è un fideius­sore e finché non ne viene trova­to un altro la ces­sione delle quote è molto dif­fi­cile.
Comunque gra­zie. Avre­mo almeno il tem­po nec­es­sario per fare ricor­so con­tro la boc­ciatu­ra dei ref­er­en­dum, i nos­tri avvo­cati ci stan­no lavo­ran­do.
Che poi la cronaca ci descri­va novità come “la ripresa di alcu­ni set­tori del­la fab­bri­ca e l’inizio degli sman­tel­la­men­ti” non ci fa più né cal­do né fred­do, abbi­ate pazien­za, dopo che da più di dieci anni gli stes­si politi­ci e gli stes­si gior­nali ci promet­tono che avre­mo a breve la nuo­va stra­da di acces­so a Piom­bi­no, la Con­cor­dia, l’a­groal­i­menta­re, la riac­cen­sione dell’altoforno, uno o due o tre forni elet­tri­ci, Cevi­tal che farà di Piom­bi­no la Stel­la del Mediterraneo…vi viene in mente qual­cos’al­tro? Siamo sicuri di sì, se solo ci pen­sate un momen­to.
Sul­la fab­bri­ca con­tin­u­ano a cir­co­lare tante voci non sup­por­t­ate da anal­isi e dati cer­ti per quan­to riguar­da sman­tel­la­men­ti, quan­tità e carat­ter­is­tiche dei rifiu­ti pre­sen­ti. Si con­tin­ua a dire che RIMa­te­ria potrebbe trattare i rifiu­ti dei futuri forni elet­tri­ci e che, anzi, sen­za un luo­go dove stoc­care i rifiu­ti sarà più dif­fi­cile che ripar­ta l’industria dell’acciaio a Piom­bi­no.
Nul­la di più lon­tano dal­la realtà: le mod­erne acciaierie (come Arve­di, Fer­alpi, Dalmine) trat­tano quel­lo che pri­ma era con­sid­er­a­to rifi­u­to e all’interno del ciclo pro­dut­ti­vo lo trasfor­mano in materie prime per i set­tori più vari, a par­tire prin­ci­pal­mente dalle costruzioni, traen­done utili e non costi. Bas­ta guardare quel­lo che affer­ma Alessan­dro Ban­za­to pres­i­dente di Fed­er­ac­ciai su tale tema o quan­to dice Euro­fer, l’associazione dei pro­dut­tori europei: la val­oriz­zazione dei residui dei pro­ces­si siderur­gi­ci è ormai pras­si con­sol­i­da­ta tra gli oper­a­tori. Altro che dis­car­i­ca da 2,5 mil­ioni di metri cubi per le esi­gen­ze delle acciaierie!
Due cose vogliamo: esprimere la nos­tra opin­ione sul prog­et­to RIMa­te­ria per mez­zo del ref­er­en­dum e i caro­tag­gi.
Su ques­ta ulti­ma richi­es­ta (moti­va­ta dal­la neces­sità di sco­prire se nel­la dis­car­i­ca è fini­to qual­cosa di peri­coloso) tut­ti i politi­ci si sono dichiarati favorevoli ma è da mesi che aspet­ti­amo la loro ese­cuzione.
Per­ché?
Non sarà che dei caro­tag­gi fat­ti da un ente ter­zo in modo rig­oroso scop­er­chiereb­bero una pen­to­la trop­po sco­mo­da per ques­ta polit­i­ca?
D’al­tra parte è cosa ris­a­pu­ta: il diavo­lo fa le pen­tole, ma non i cop­er­chi.

Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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