Il piano Asiu tapperà il buco o lo aumenterà?

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PIOMBINO 15 dicem­bre 2014 — L’in­ter­vista all’am­min­is­tra­tore uni­co di ASIU e TAP apparsa sul tir­reno di saba­to 13/12/14 las­cia sen­za rispos­ta la doman­da in tito­lo, tut­to viene rimanda­to a futu­ra memo­ria: i rap­por­ti che si instau­r­eran­no con la nuo­va pro­pri­età delle acciaierie, la mes­sa in eser­cizio del­la nuo­va dis­car­i­ca per la quale si è in atte­sa del­la rispos­ta del min­istro ( tem­pi medio lunghi ) e la ulte­ri­ore ricon­ver­sione degli impianti TAP per ren­der­li idonei a trattare rifiu­ti peri­colosi quali l’amianto.
Vedi­amo pun­to per pun­to.

Nuo­va dis­car­i­ca:
1) tem­pi medio lunghi sig­nif­i­cano, se va bene, 3–4 anni, è lecito chieder­si dove si met­ter­an­no i rifiu­ti nei prossi­mi anni e a quali costi, dal momen­to che la dis­car­i­ca in eser­cizio è qua­si esauri­ta.
2) nel­la nuo­va dis­car­i­ca ci si pro­pone di met­tere anche rifiu­ti prove­ni­en­ti da fuori, ques­ta opzione è sta­ta uti­liz­za­ta per anni ed ha por­ta­to al pre­coce esauri­men­to del­la dis­car­i­ca attuale, anche in questo caso ci si deve chiedere se si prevede di accogliere solo rifiu­ti urbani prove­ni­en­ti da fuori o se ci si pro­pone di met­tere in dis­car­i­ca anche i rifiu­ti spe­ciali non peri­colosi, e se ques­ta oper­azione, non procuri dan­no ambi­en­tale ed eco­nom­i­co.
3) con Sei Toscana che si occu­perà di rifiu­ti urbani e spaz­za­men­to avre­mo una ASIU pro­pri­etaria e gestore dei soli impianti, poca cosa, con sopra una strut­tura di direzione e con­trol­lo ( già ora le dimen­sioni azien­dali sono esigue ) spro­porzion­a­ta una grande tes­ta sopra un pic­co­lo cor­po gracile e per di più mala­to ( indeb­ita­men­to ).
Tap:
1) ad impianto fer­mo si dice costi 90–100 mil­ioni al mese. Non è pos­si­bile che un impianto di quelle dimen­sioni fer­mo mes­so in sicurez­za, sen­za dotazione organ­i­ca, costi quel­la cifra, i costi di ges­tione dovreb­bero essere prossi­mi allo 0, lecito chiedere come si com­pon­gono quei 90–100 mil­ioni al mese.
2 ) la TAP era nata per pro­durre il cosi det­to cic­ca­to, poi è sta­to mod­i­fi­ca­to per pro­durre il con­glomix è costa­to, si dice, 11 mil­ioni, non ha prodot­to ne cic­ca­to ne con­glomix, in com­pen­so in questi anni ha prodot­to costi, ora ci si pro­pone di mod­i­fi­car­lo, sup­pon­go, per ren­der­lo ido­neo a trattare rifiu­ti peri­colosi quali l’amianto “ di cui sono molto ric­che le navi mil­i­tari “; anche qui alcune domande:
— quali e a quan­to ammon­tano i costi di mod­i­fi­ca, di sper­i­men­tazione, di mes­sa in mar­cia, di ges­tione e di ammor­ta­men­to del TAP?
— quale è l’en­tità del­l’in­ves­ti­men­to nec­es­sario per ren­dere il TAP ido­neo a trattare rifiu­ti peri­colosi e come si pen­sa di farvi fronte?
— ragionevol­mente entro quan­ti anni si con­cretizzer­an­no le sper­anze che il TAP incom­in­ci a pro­durre almeno ricavi invece di costi ?
Anche per TAP, che resterà per il 75,1 % di ASIU, siamo alle solite, grande tes­ta su un cor­pi­ci­no, in questo caso molto mala­to, in prog­nosi ris­er­va­ta.
Cevi­tal:
1) il piano di Cevi­tal prevede 2 forni elet­tri­ci, quin­di non si pos­sono prevedere quan­tità di scorie da trattare parag­o­nabili ai quan­ti­ta­tivi prodotte dal­l’AFO, non solo ma queste pic­cole quan­tità ver­ran­no ad essere disponi­bili fra 3–4 anni
2) anche per l’impianto ter­mod­i­nam­i­co, ammes­so che inter­es­si a Cevi­tal, i ben­efi­ci si man­i­fester­an­no fra alcu­ni anni.
3) è verosim­i­le che che Cevi­tal sia poco inter­es­sa­ta al TAP, per via delle tec­nolo­gie che intende adottare, e deci­da di dis­im­peg­nar­si da TAP.

Come si può con­statare tut­to è rin­vi­a­to a futu­ra memo­ria, per i prossi­mi 3–4 anni gli uni­ci provved­i­men­ti che ver­ran­no pre­si riguarder­an­no l’an­ticipo del paga­men­to del­la TARI ren­den­do i paga­men­ti bimes­trali o trimes­trali, ed un dial­o­go con le banche sup­pon­go la rine­gozi­azione dei con­trat­ti dei mutui, mag­giore dura­ta con rate più con­tenute con con­seguente aumen­to del­l’in­deb­ita­men­to.
A nos­tro avvi­so si rende nec­es­sario un serio esame cir­ca la oppor­tu­nità di tenere in vita il TAP e sop­portare costi per 1,5 mil­ioni di euro annui per non si sa bene quan­ti anni.
Nec­es­saria è altresì una atten­ta ver­i­fi­ca delle respon­s­abil­ità che han­no por­ta­to a questo sta­to di cose, la ricap­i­tal­iz­zazione di TAP con quali sol­di, il pas­sag­gio di pro­pri­età di Tap dai Comu­ni ad ASIU, il pre­coce esauri­men­to del­la dis­car­i­ca in eser­cizio, il ritar­do rel­a­ti­vo alla aper­tu­ra del­la nuo­va dis­car­i­ca.
In fine non pos­si­amo accettare che in ATO sud il por­ta­to del­la rifor­ma denom­i­na­ta gestore uni­co pro­d­u­ca una parte­ci­pa­ta in più di quelle esisten­ti invece di ridurne il numero.

Per il coor­di­na­men­to SEL  Piom­bi­no-Val Di Cor­nia Faus­to Bertagna

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