Il piano di Baratti deve essere ripensato
PIOMBINO 26 marzo 2016 — Soltanto le ultime discussioni, meno male, hanno rimesso in luce non solo la criticità dell’ambito di Baratti, ma soprattutto hanno evidenziato l’assenza di soluzioni o quantomeno un piano coordinato d’azione conservativo e nel contempo di valorizzazione del patrimonio esistente. Abbiamo atteso più di un decennio per avere un piano particolareggiato che regolasse, una volta per tutte, le attività presenti nel Golfo di Baratti: quelle archeologiche, quelle commerciali, quelle legate alla nautica e a tutte le attività legate all’uso del mare.
Ma il piano adottato recentemente dall’Amministrazione comunale, come avevamo a suo tempo sostenuto, non si è dimostrato all’altezza delle aspettative, nulla è mutato, nessuna risposta è stata data al miglioramento della conservazione, tantomeno a quello della fruizione; inoltre la Parchi Val Di Cornia era ed è ancora la grande assente del piano.
Anche l’azione archeologica dovrebbe calarsi nel contesto urbano come un vero progetto, dove l’ intervento e la sua fruizione pubblica possano collimare all’interno di strategie condivise, evitando di acuire eventuali conflitti di interessi; è una questione di logica urbanistica.
Mediare fra le esigenze di conservazione e quelle delle normali attività cittadine dovrebbe essere compito di un’attenta amministrazione del territorio, che in questo caso potrebbe essere deputata proprio alla Parchi Val di Cornia.
Del resto è stata proprio la politica del Pd a modificare la mission della Parchi declinandola in una più intensa attività di marketing nella promozione del territorio.
A breve, nel settore balneare e nautico anche a Baratti, ci saranno ripercussioni in termini di concessioni demaniali secondo le direttive Bolkestein: questo problema dovrebbe rientrare nell’alveo della governance del territorio e anche in questo caso le aree a parco potrebbero svolgere un ruolo determinante.
Bisognerebbe avviare una discussione seria sull’argomento che non assuma l’aspetto della faziosa speculazione politica, o peggio personalistica, e alla fine arrivare ad una variazione sostanziale del Piano particolareggiato di Baratti.