Il piano strutturale non è un appiccicaticcio

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PIOMBINO 1 dicem­bre 2019 — “Sec­on­do il Pd la mia giun­ta avrebbe dovu­to approvare il piano strut­turale in appe­na cinque mesi; per­ché non lo han­no fat­to loro nel­la prece­dente ammin­is­trazione?”
Così il sin­da­co Francesco Fer­rari risponde alle critiche del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co all’indomani del­la riu­nione tenu­tasi a Piom­bi­no per dare il via a un piani­fi­cazione urban­is­ti­ca sovra­co­mu­nale.
“Siamo sta­ti i pri­mi a par­lare di sovra­co­mu­nal­ità — con­tin­ua il sin­da­co Fer­rari — per­ché siamo con­vin­ti che l’unione d’intenti di tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia pos­sa essere utile in un’ottica di rilan­cio del ter­ri­to­rio: il Piano strut­turale è uno stru­men­to indis­pens­abile per rag­giun­gere questo impor­tante obi­et­ti­vo. Il Pd che gov­er­na­va Piom­bi­no si è mosso tar­di e, soprat­tut­to, non è rius­ci­to a lavo­rare su un piano strut­turale uni­co: oggi Piom­bi­no è insieme a Campiglia, men­tre San Vin­cen­zo e Suvere­to lavo­ra­vano a un altro piano. Pur in pre­sen­za di due dis­tin­ti per­cor­si, rite­ni­amo indis­pens­abile aprire un tavo­lo di dial­o­go affinché si pos­sa pas­sare da due dis­tinte elab­o­razioni e tem­p­is­tiche ad un uni­co piano strut­turale che abbrac­ci tut­ta la Val di Cor­nia (Campiglia, Piom­bi­no, San Vin­cen­zo, Suvere­to, Sas­set­ta) dal momen­to che due dis­tin­ti piani cos­ti­tu­is­cono una con­trad­dizione rispet­to a prob­le­mi e soluzioni uni­tarie che devono abbrac­cia­re tut­ta la zona. In ogni caso anche qualo­ra ciò non fos­se pos­si­bile per prob­le­mi buro­crati­ci (se i prob­le­mi fos­sero politi­ci sarebbe una situ­azione ben diver­sa) rimane l’e­si­gen­za polit­i­ca ed ammin­is­tra­ti­va di ren­der­li coer­en­ti  l’uno con l’altro, in maniera tale che  si pos­sa almeno par­lare del­la Val di Cor­nia come un ter­ri­to­rio uni­co for­ma­to da Comu­ni inter­con­nes­si in mate­ria di piani­fi­cazione.
La vari­ante che inter­es­sa le aree di RIMa­te­ria è un atto utile a sal­va­guardare il futuro di Piom­bi­no e non pote­va atten­dere i tem­pi dell’approvazione del Piano strut­turale. Cer­ta­mente, l’indirizzo che quell’atto indi­ca per la cit­tà par­la di sosteni­bil­ità ambi­en­tale, di tur­is­mo, di un futuro diver­so per il ter­ri­to­rio. Dispi­ace che i sin­daci di Campiglia, San Vin­cen­zo e Sas­set­ta si siano dichiarati favorevoli al rad­doppio del­la dis­car­i­ca. Mi auguro tut­tavia che gli stes­si vogliano conc­re­ta­mente lavo­rare al nos­tro fian­co per dis­cutere di una pro­gram­mazione uni­taria; non solo sul­la piani­fi­cazione del ter­ri­to­rio ma anche in tema di rifiu­ti, di infra­strut­ture, di boni­fiche, di ricon­ver­sione indus­tri­ale e di tan­ti altri temi che fino ad oggi sono sem­pre sta­ti affrontati dai sin­goli comu­ni sen­za alcu­na log­i­ca sovra­co­mu­nale”.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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