Il punto su cattivi odori, azioni e fideiussione

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PIOMBINO 7 novem­bre 2018 — Il 38° incon­tro di RIMa­te­ria con la cit­tad­i­nan­za (tenu­tosi il 5 novem­bre) è sta­to introdot­to dal­la pres­i­dente Clau­dia Car­nesec­chi che ha rias­sun­to gli ulti­mi pas­sag­gi del­la gara per la ven­di­ta del sec­on­do pac­chet­to azionario da 30% di quote. “L’of­fer­ta di Navar­ra spa è sta­ta giu­di­ca­ta val­i­da e per­tan­to sti­amo aspet­tan­do che l’assem­blea del­l’A­siu pro­ce­da all’ag­giu­di­cazione provvi­so­ria”, ha det­to la pres­i­dente. La ven­di­ta, quin­di, anco­ra non si è con­cretiz­za­ta. “Non cre­di­amo – ha aggiun­to Car­nesec­chi – di aver fat­to le cose di cor­sa, ho sen­ti­to dire che con il nos­tro oper­a­to avrem­mo volu­to inter­venire nel dibat­ti­to sul ref­er­en­dum. Non è così, quel­li sono argo­men­ti che non ci com­petono. Noi abbi­amo svolto l’in­car­i­co che ci era sta­to affida­to dal­la pro­pri­età”.
Il diret­tore Luca Chi­ti ha infor­ma­to che è sta­ta con­vo­ca­ta la con­feren­za dei servizi per la vari­ante sostanziale (da 71A a 71C, ovvero da rifiu­ti spe­ciali non peri­colosi inor­gani­ci a rifiu­ti spe­ciali non peri­colosi misti, come quel­li colti­vati attual­mente) che ha lo scopo di dare con­ti­nu­ità di colti­vazione nel­la cosid­det­ta area di sutu­ra (viene chia­ma­ta anche cono rovescio) . Dopo il parere del­la con­feren­za dei servizi toc­cherà alla Regione decidere.
Per quan­to riguar­da la prat­i­ca di Via, la Regione ha trasmes­so a RIMa­te­ria una ses­san­ti­na di pareri da parte degli organi com­pe­ten­ti e 24 osser­vazioni del­la cit­tad­i­nan­za: “Pro­prio in queste ore sti­amo com­ple­tan­do le risposte a tutte e for­nen­do alla Regione le infor­mazioni richi­este”.
Pas­san­do a par­lare dei lavori che riguardano la rac­col­ta e la ges­tione con­trol­la­ta del per­co­la­to del­la dis­car­i­ca, Luca Chi­ti ha spie­ga­to che tre dei sei pozzi­ni sono sta­ti rifat­ti ex novo, altri due saran­no ulti­mati entro la pri­mav­era, men­tre l’ul­ti­mo – il cui inter­ven­to manu­ten­ti­vo è da con­sid­er­ar­si pre­ven­ti­vo in quan­to anco­ra fun­zio­nante, ha tem­pi di pro­gram­mazione più lunghi legati alle modal­ità di chiusura del­la dis­car­i­ca.
Le opere di cap­tazione e sfrut­ta­men­to dei bio­gas vedono attual­mente 58 pozzi fun­zio­nan­ti: ne man­cano 15 che si trovano nel­la zona dove la colti­vazione è anco­ra in cor­so ed è nec­es­sario atten­dere che si con­clu­da per pot­er lavo­rare. Nelle prossime 2–3 set­ti­mane ver­ran­no posizionati e atti­vati i due motori (entram­bi sono sta­ti sot­to­posti a lavori di manuten­zione) per la pro­duzione di ener­gia elet­tri­ca. A quel pun­to la tor­cia resterà acce­sa solo in caso di emer­gen­za. Entro la fine del mese RIMa­te­ria oper­erà in con­dizioni di recu­pero ener­geti­co e – ha aggiun­to Luca Chi­ti — “pen­si­amo di vendere una parte ecce­dente di ener­gia al gestore del servizio elet­tri­co nazionale”.
RIMa­te­ria pro­cede anche nel­l’at­tuare il pro­gram­ma di opere idrauliche: è sta­to pre­sen­ta­to ad Arpat il piano di indagi­ni per costru­ire il tun­nel lun­go 250 metri e alto oltre due metri che pas­sa in area Sin. I lavori dur­eran­no 12 mesi. L’opera è indis­pens­abile per pro­cedere alla cop­er­tu­ra in toto del­la dis­car­i­ca. Per far­si capire da chi non è addet­to ai lavori: si trat­ta di prevedere la rac­col­ta del­l’ac­qua pio­vana quan­do la dis­car­i­ca sarà cop­er­ta e imper­me­abi­liz­za­ta. Attual­mente solo un quar­to è cop­er­to men­tre è sta­to asseg­na­to l’ap­pal­to per coprirne il 50% .
Rispon­den­do a una doman­da di un cit­tadi­no sui tem­pi del­la cop­er­tu­ra totale del­la dis­car­i­ca, il diret­tore Chi­ti a comu­ni­ca­to che “a metà del 2024 sarà com­ple­ta­to il sis­tema di scari­co idrauli­co e tut­ta l’area del­la dis­car­i­ca potrà essere cop­er­ta tranne le zone inter­es­sate dal­la colti­vazione del­la sutu­ra”.
Un altro cit­tadi­no ha chiesto spie­gazioni sui cat­tivi odori che si spri­gio­nano dal­l’area di Ischia di Cro­ciano. Luca Chi­ti ha spie­ga­to che nei giorni scor­si ci sono sta­ti dei lavori per l’in­stal­lazione del­la sezione di purifi­cazione del bio­gas che han­no com­por­ta­to l’in­ter­ruzione del­la tor­cia che bru­cia i gas. RIMa­te­ria, su sol­lecitazione del­l’am­min­is­trazione comu­nale, si è impeg­na­ta ad avver­tire pre­ven­ti­va­mente se tale even­tu­al­ità dovesse ripeter­si. “Comunque – ha affer­ma­to il diret­tore – le male­odor­anze odierne non sono parag­o­nabili a quelle degli anni prece­den­ti e anche solo di pochi mesi fa”. Chi­ti ha invi­ta­to i pre­sen­ti a prestare atten­zione più che ai cat­tivi odori, che non com­por­tano dan­ni alla salute, ai peri­coli che proven­gono dai cumuli di PAF o dal­l’amianto che si lib­era nelle strut­ture indus­tri­ali fatis­cen­ti: quel­li non han­no odore ma sono davvero peri­colosi”.
Altri cit­ta­di­ni han­no inter­roga­to la pres­i­dente Clau­dia Car­nesec­chi sul­l’at­tuale com­po­sizione azionar­ia del­l’A­siu. Rispos­ta di Car­nesec­chi: “57,75 Asiu, 30% Unire­cu­peri, 12,25 Luc­chi­ni in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia”. A ulte­ri­ore que­si­to su cosa accadrà se entrasse il nuo­vo socio Navar­ra acqui­s­tan­do un altro 30%, la pres­i­dente Car­nesec­chi ha spie­ga­to l’A­siu in liq­uidazione resterà con il 27,75% di quote azionar­ie e i tre Comu­ni che nel luglio 2016 decis­ero di restare in RIMa­te­ria si divider­an­no quel pac­chet­to azionario sec­on­do pro­porzioni già sta­bilite e che rispec­chi­ano i rap­por­ti azionari attual­mente vigen­ti tra i tre Comu­ni, diven­tan­do così soci diret­ti in Rima­te­ria. Le ammin­is­trazioni comu­nali inter­es­sate sono: Piom­bi­no, San Vin­cen­zo e Campiglia Marit­ti­ma.
Un ulte­ri­ore que­si­to riv­olto alla pres­i­dente di RIMa­te­ria ha riguarda­to la fideius­sione atti­va­ta nei mesi scor­si. Rispos­ta: “La prat­i­ca è alla val­u­tazione del­l’avvo­catu­ra regionale. Per quan­to ci riguar­da siamo pron­ti a far fronte agli impeg­ni e a difend­ere gli inter­es­si del­l’azien­da. Voglio ricor­dare – ha aggiun­to Car­nesec­chi — che quel­la vicen­da nasce in un momen­to di emer­gen­za provo­ca­ta dal­lo stop di due mesi impos­to dal seque­stro giudiziario del­l’impianto. Un’e­mer­gen­za che – dopo i lavori fat­ti e la ver­i­fi­ca com­pi­u­ta dai cara­binieri del Noe – abbi­amo super­a­to”.
Car­nesec­chi ha anche annun­ci­a­to che entro dicem­bre “con­ti­amo di resti­tuire il presti­to al Comune di Piom­bi­no” purché l’azien­da riesca a sot­to­scri­vere il finanzi­a­men­to con Monte Dei Paschi che è in fase istrut­to­ria da ormai qua­si due anni e che ha subito con­tinui ritar­di a causa delle vicende giudiziarie, del ritar­do nel­la ces­sione dei pac­chet­ti azionari e del cli­ma sociale/politico le cui pos­si­bili riper­cus­sioni non pos­sono che pre­oc­cu­pare il sis­tema ban­car­io”.
Infine uno degli inter­venu­ti ha lamen­ta­to che la dis­car­i­ca sor­ga trop­po vic­i­na alle case e non rispet­ti le dis­tanze nec­es­sarie. Sec­ca la rispos­ta del diret­tore Luca Chi­ti: “Ci sono delle leg­gi che van­no rispet­tate. La invi­to a dis­tinguere le opin­ioni per­son­ali da quel­lo che è il det­ta­to nor­ma­ti­vo”.

RIMa­te­ria

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