L'IMPIANTO DI TEMPRA TRA VALUTAZIONE STRATEGICA, VARIANTI E ACCORDI

Il treno rotaie rimane lì, il resto tutto da vedere

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PIOMBINO 24 aprile 2019 – I doc­u­men­ti pre­sen­tati da Afer­pi per la ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità alla Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca (VAS) del­la vari­ante al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co del Comune di Piom­bi­no, pro­pos­ta da Afer­pi per instal­lare un impianto di Head Hard­en­ing per la tem­pra delle rotaie nel pro­prio sta­bil­i­men­to per­me­t­tono di chiarire i con­tenu­ti del­la vari­ante ma anche di fare il pun­to sull’intero “prog­et­to indus­tri­ale” al di là delle dichiarazioni pro­pa­gan­dis­tiche che van­no per la mag­giore.
Nat­u­ral­mente le par­ti dell’accordo di pro­gram­ma del 24 luglio 2018 mai rese note, e cioè il piano indus­tri­ale e l’estensione delle aree por­tuale opzion­ate, anche quan­do citate riman­gono escluse dal­la conoscen­za pub­bli­ca, ma al sod­dis­faci­men­to di ques­ta esi­gen­za sem­bra­no non essere inter­es­sati né sin­da­cati né isti­tuzioni pub­bliche.

L’impianto di trat­ta­men­to rotaie
Al fine di con­sol­i­dare la pro­pria posizione sul mer­ca­to, e tornare con­tes­tual­mente ad occu­pare uno spazio sig­ni­fica­ti­vo tra i leader inter­nazion­ali del set­tore, si può leg­gere nei doc­u­men­ti, Afer­pi ritiene nec­es­sario imple­mentare alcune mod­i­fiche impiantis­tiche e, nel­lo speci­fi­co, provvedere all’installazione dell’impianto di Head Hard­en­ing.
L’impianto di trat­ta­men­to delle rotaie è nec­es­sario per miglio­rare le qual­ità mec­ca­niche del prodot­to soprat­tut­to riguar­do alla resisten­za all’usura e per servire nuovi mer­cati.
Tale impianto, infat­ti, per­me­t­terebbe ad Afer­pi di sod­dis­fare la cres­cente richi­es­ta di rotaie tem­prate, in lin­ea con le attuali ten­den­ze del mer­ca­to nazionale ed inter­nazionale, dan­do con­tes­tual­mente mag­gior cred­i­bil­ità al prog­et­to di JSW Steel Italy S.r.l., apparte­nente al grup­po multi­nazionale indi­ano JSW Steel Ltd, ed attuale gestore del sito, rilan­cian­do Piom­bi­no tra i leader del set­tore.

L’occupazione
La real­iz­zazione del prog­et­to dell’impianto di Tem­pra riveste, sem­pre sec­on­do Aferpi,oltre che un impor­tante car­dine sull’economia attuale di Afer­pi, anche una pos­si­bil­ità occu­pazionale nel prossi­mo peri­o­do.
Nei mesi in cui l’impianto sarà in fase di real­iz­zazione vedremo per­son­ale Afer­pi e delle aziende di costruzione/impiantistiche occu­pa­to in vario modo.
Seguen­do l’andamento delle dinamiche di cantiere gli occu­pati in appal­to da Afer­pi andran­no dalle cir­ca 40 unità alle cir­ca 80 unità lavo­ra­tive.
Par­al­le­la­mente cir­ca 10 per­sone di Afer­pi saran­no occu­pate nel­la ges­tione del cantiere e delle varie commesse cor­re­late.
A ulti­mazione dei lavori e mes­sa in eser­cizio del nuo­vo impianto ci sarà un incre­men­to di cir­ca nove per­sone occu­pate in più rispet­to alla situ­azione attuale, ma l’elemento sostanziale sarà il fat­to che avere la pos­si­bil­ità di pro­durre queste rotaie darà la pos­si­bil­ità di aumentare la pro­duzione, pas­san­do dai volu­mi attuali, che sono cir­ca la metà del­la capac­ità pro­dut­ti­va del treno rotaie, alla piena pro­duzione, por­tan­do di con­seguen­za ad una mag­giore occu­pazione di cir­ca 100 unità.

La local­iz­zazione
Il prog­et­to svilup­pa­to per il nuo­vo impianto prevede l’installazione del­lo stes­so nell’area adi­a­cente il treno di lam­i­nazione Pro­fi­lati Pri­mari e ciò a causa del­la attuale con­fig­u­razione pro­dut­ti­va e del­la logis­ti­ca di sta­bil­i­men­to.

Col­lo­cazione degli impianti nel ter­ri­to­rio

Col­lo­cazione del­l’impianto di tem­pra

Dunque, con­trari­a­mente alle pre­vi­sioni del­la vari­ante Afer­pi approva­ta recen­te­mente dal Comune di Piom­bi­no, che prevede­va lo sposta­men­to del treno rotaie nel­la zona di Col­ma­ta, la local­iz­zazione del treno rotaie non cam­bia sal­vo pre­cis­are, ma è davvero solo retor­i­ca, che il treno di lam­i­nazione, il cui eser­cizio è pre­vis­to nel Rego­la­men­to Urban­is­ti­co vigente, come da piano pre­sen­ta­to in alle­ga­to all’ accor­do di pro­gram­ma (è l’allegato che non è mai sta­to reso noto, ndr), resterà atti­vo fino ad una com­p­lessi­va rip­i­ani­fi­cazione indus­tri­ale che potrebbe ved­erne un poten­ziale sposta­men­to in aree più lon­tane dal­la cit­tà in una fase suc­ces­si­va, quan­do vi sarà la neces­sità di rin­no­vare inte­gral­mente gli impianti esisten­ti.

Le des­ti­nazioni future dell’area indus­tri­ale
Afer­pi poi con­fer­ma la volon­tà di rimuo­vere tut­ti gli impianti ormai dismes­si dal 2014 e di val­utare, come da impeg­ni rat­i­fi­cati nell’accordo di pro­gram­ma del 24 luglio 2018, la val­u­tazione entro il 2019 del­la pos­si­bil­ità di inse­di­are nuovi impianti pro­dut­tivi per la pro­duzione di acciaio in con­ti­gu­i­tà ai due treni di lam­i­nazione esisten­ti TMP e TVE. Sot­to­lineiamo che si trat­ta dei 18 mesi pre­visti per gli stu­di di fat­tibil­ità già nell’accordo di pro­gram­ma, non un giorno in più né uno in meno: paro­la del diret­to inter­es­sato e dunque più che attendibile.
Il futuro pro­dut­ti­vo dipende dagli stu­di di fat­tibil­ità.
Per il com­par­to occu­pa­to dal­la vec­chia area a cal­do, ormai dismes­sa e in pro­gram­mazione di demolizione, viene con­fer­ma­ta la volon­tà di pro­cedere a una diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va.
La vari­azione del­la soci­età con­trol­lante di Afer­pi, adesso JSW Steel Italy, si legge anco­ra, in aderen­za a una vari­azione delle piani­fi­cazioni indus­tri­ali come da accor­do di pro­gram­ma, por­ta a una nec­es­saria revi­sione del­la natu­ra stes­sa del­la diver­si­fi­cazione sud­det­ta.
Res­ta con­fer­ma­ta la volon­tà di uno svilup­po logis­ti­co in area por­tuale e retro­por­tuale, men­tre è venu­ta meno la piani­fi­cazione di un com­par­to agroin­dus­tri­ale, in luo­go del quale si prevede un poten­zi­a­men­to delle attiv­ità logis­tiche affi­an­ca­to alla con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va dell’esistente treno di lam­i­nazione delle rotaie.
Non si trat­ta di roba da poco per­ché in sostan­za si par­la del­la demolizione di tut­ti gli impianti non più uti­liz­za­ti e di un ampli­a­men­to delle attiv­ità logis­tiche di cui non si sa niente. Nat­u­ral­mente di ipote­si, almeno di stu­dio, che par­li­no ad esem­pio di arche­olo­gia indus­tri­ale e di coeren­za con le più ampie pre­vi­sioni di asset­to por­tuale, non se ne par­la nem­meno, seg­no evi­dente che da parte delle isti­tuzioni pub­bliche nes­suna idea né deci­sione è sta­ta pos­ta all’attenzione di Afer­pi. Siamo di fronte all’ennesimo rib­al­ta­men­to delle fun­zioni trais­ti­tuzioni pub­bliche e pri­va­to: il pri­va­to piani­fi­ca ed il pub­bli­co recepisce. Niente di più.
In realtà Afer­pi dichiara come tito­lo di mer­i­to il fat­to che sta tutt’ora col­lab­o­ran­do con gli enti e le isti­tuzioni per una migliore ges­tione del ter­ri­to­rio, parte­ci­pan­do atti­va­mente e rispon­den­do pronta­mente alle richi­este det­tate dalle esi­gen­ze ter­ri­to­ri­ali, indi­vid­uan­do come esem­pi

  • l’ aver las­ci­a­to la LI53 per accogliere l’am­pli­a­men­to del Polo di Trat­ta­men­to Rifiu­ti com­pren­so­ri­ale,
  • l’area dei parchi fos­sile in area dema­niale di cir­ca 43.511 mq resti­tu­ite al pub­bli­co uso sul por­to,
  • la rin­un­cia all’area palus­tre in favore del costru­en­do par­co eoli­co,
  • l’aver acconsen­ti­to al con­tin­uo tran­si­to di mezzi terzi per la real­iz­zazione delle nuove ban­chine del por­to che non han­no anco­ra indipen­dente acces­so,
  • l’aver rin­un­ci­a­to alla fas­cia costiera in favore del Comune di Piom­bi­no al fine di favorire lo svilup­po del cosid­det­to “Por­to del­la Chiusa”.

In realtà da un lato fa capire una con­cezione pro­pri­etaria del ter­ri­to­rio e dall’altro cer­ca di nascon­dere che in realtà non si è trat­ta­to di rin­unce ma piut­tosto del­l’e­lim­i­nazione di prob­le­mi che sareb­bero sta­ti a cari­co di Afer­pi e adesso non lo sono più. Vale per tut­ti l’onere per le boni­fiche che sarebbe rimas­to a cari­co di Afer­pi.
Cose per­al­tro tutte decise ben pri­ma dell’arrivo dell’attuale ges­tione di Afer­pi.
Per non par­lare di quan­to affer­ma­to sul trac­cia­to del­la 398 che ripor­ti­amo sen­za alcun com­men­to vis­to il dibat­ti­to che c’è sta­to sul tema al tem­po del­la vari­ante Afer­pi, dibat­ti­to di cui su Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia si può trovare ampia trac­cia: “Il con­tin­uo con­fron­to sul tema del­la SS398, pas­sato attra­ver­so un “Tavo­lo tec­ni­co sulle infra­strut­ture”, e le sue numerose vari­anti e revi­sioni, volto alla ricer­ca di ridurre l’impatto eco­nom­i­co sug­li enti pub­bli­ci cer­can­do anche da parte pri­va­ta le migliori soluzioni real­iz­z­abili in mate­ria di trac­ciati con­cor­dati, con la sot­trazione di cir­ca 385.000 mq per accogliere il nuo­vo e fon­da­men­tale “Cor­ri­doio Infra­strut­turale”.
Si apprende poi che la riduzione delle aree disponi­bili è richi­es­ta anche per la real­iz­zazione di fasce fil­tro di varia natu­ra per scher­mare la cit­tà rispet­to ad una fab­bri­ca che pare dover essere nascos­ta alla vista, se non defin­i­ti­va­mente allon­tana­ta, rin­un­cian­do alla creazione di un rap­por­to che fac­cia dialog­a­re le due realtà sen­za mor­ti­fi­carne nes­suna.
E si capisce che su questo le idee di Afer­pi sono un po’ diverse.
Inten­di­amo­ci bene, Afer­pi è un pri­va­to con le pro­prie idee su sin­goli pezzi del­la sua pro­pri­età ed eserci­ta nell’espressione delle sue idee un dirit­to legit­ti­mo. Ciò che man­ca in realtà è il ruo­lo pro­prio Comune e del­la Regione che sem­bra­no aver rin­un­ci­a­to ad una visione com­p­lessi­va del ter­ri­to­rio e che si accon­tenti­no del­la posizione di colui che accetta ciò che il pri­va­to decide per centi­na­ia e centi­na­ia di ettari chieden­do in cam­bio un qualche ris­arci­men­to. Che non è pro­prio la natu­ra e la fun­zione del pub­bli­co.

Le pro­ce­dure
Ai sen­si del vigente Rego­la­men­to Urban­is­ti­co del Comune di Piom­bi­no, il sito di instal­lazione dell’impianto ricade in un’area a des­ti­nazione d’uso iden­ti­fi­ca­ta come D4 — Ambiti di rias­set­to e diver­si­fi­cazione indus­tri­ale per il quale sono vigen­ti alcune lim­i­tazioni cir­ca la tipolo­gia delle
instal­lazioni ammis­si­bili. In par­ti­co­lare, l’articolo 65 delle NTA recita che tale ambito: “Com­prende le aree occu­pate dagli impianti indus­tri­ali facen­ti parte del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co a ciclo inte­grale per i quali, in attuazione del Piano Indus­tri­ale dell’azienda AFERPI, parte inte­grante dell’Accordo di Pro­gram­ma sot­to­scrit­to in data 30.06.2015, è pre­vista la dis­mis­sione in con­seguen­za del trasfer­i­men­to delle lavo­razioni e degli impianti siderur­gi­ci negli ambiti indus­tri­ali D2 1 . In questo ambito si prevede quin­di la demolizione degli impianti e delle infra­strut­ture esisten­ti ed il pro­gres­si­vo inse­di­a­men­to di nuove unità pro­dut­tive, preva­len­te­mente nel set­tore agro-indus­tri­ale, e dei rel­a­tivi servizi”.
È nec­es­sario allo­ra super­are la non con­for­mità del prog­et­to rispet­to a quan­to pre­vis­to dal Rego­la­men­to Urban­is­ti­co vigente; quest’ultimo, infat­ti, rende pos­si­bile il man­ten­i­men­to in eser­cizio del treno di lam­i­nazione già esistente, ma non prevede la real­iz­zazione di nuove strutture/volumetrie legate all’attuale uti­liz­zo siderur­gi­co dell’area.
Di qui la neces­sità di una vari­ante urban­is­ti­ca al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co e la sua ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità alla Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca.
Suc­ces­si­va­mente, una vol­ta approva­ta la vari­ante urban­is­ti­ca, l’autorizzazione pae­sag­gis­ti­ca è con­dizione nec­es­saria al rilas­cio del per­me­s­so a costru­ire di com­pe­ten­za del Comune di Piom­bi­no.
Per la mes­sa in eser­cizio del nuo­vo impianto, invece, occorre l’acquisizione del­la rel­a­ti­va Autor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale (AIA) che richiede a sua vol­ta una mod­i­fi­ca dell’attuale e vigente AIA.

(Foto di Pino Bertel­li)

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