Jindal attuerà il progetto tanto sbandierato?

Massimo Lami

PIOMBINO 2 feb­braio 2019 — Tante promesse e alle prime dif­fi­coltà la grande famiglia Jin­dal scar­i­ca subito sui lavo­ra­tori attivi, dimin­u­en­do l’at­tiv­ità lavo­ra­ti­va del 30%.
Quali sper­anze pos­sono esser­ci per i lavo­ra­tori in cas­sa inte­grazione ormai da anni?
Troppe sono le  pre­oc­cu­pazioni, è arriva­to il momen­to del  rispet­to degli impeg­ni pre­si, sia da parte del nuo­vo impren­di­tore indi­ano Jin­dal sia per quan­to riguar­da le isti­tuzioni,  Regione e gov­er­no in tes­ta.
Se, da una parte, le tem­p­is­tiche pre­viste dal­l’ac­cor­do di pro­gram­ma (fir­ma­to quest’es­tate) sem­bra­no al momen­to rispet­tate, dal­l’al­tra  non pos­si­amo non denun­cia­re alcu­ni seg­nali che ci inducono a pen­sare che i veri e pro­pri inves­ti­men­ti, indis­pens­abili per far ripar­tire gli impianti,  sono ben lon­tani da essere effet­tuati.
A segui­to del pas­sag­gio a JSW per molti sogget­ti sia sin­da­cali che isti­tuzion­ali, la verten­za di Piom­bi­no sem­bra­va ormai risol­ta e oggi ci ritro­vi­amo cosi.
Per USB è arriva­to il momen­to di sol­lecitare tut­ti gli attori in cam­po, affinchè gli accor­di pre­si siano rispet­tati. In questo sen­so reg­is­tri­amo anche la palese man­can­za di inter­esse da parte del gov­er­no che non ha anco­ra spe­so una paro­la rispet­to alla situ­azione di Piom­bi­no.
L’ac­ciaieria potrà ripar­tire solo e soltan­to se ognuno farà la sua parte ed è evi­dente che al momen­to le incog­nite sono vera­mente troppe.
In un momen­to come questo in cui la richi­es­ta del­l’ac­ciaio è dimi­nu­ito, il gov­er­na­tore Enri­co Rossi deve portare a Piom­bi­no i sol­di promes­si per pot­er iniziare le pic­cole boni­fiche, per­ché han­no dirit­to di pot­er lavo­rare anche i lavo­ra­tori in cas­sa inte­grazione da ben quat­tro anni a casa e il gov­er­no deve iniziare a pen­sare di fare come alla Iris­bus, met­tere delle risorse e non essere assente.
Oggi, quan­do anco­ra pagano i soli­ti, i respon­s­abili ci sono e han­no nome, cog­nome e sigle:  sbandier­are un accor­do bef­fa, un accor­do dove i lavo­ra­tori fan­no adde­stra­men­to con la ricom­pen­sa a fine mese del­la cas­sa inte­grazione, è vera­mente uno schi­af­fo ai dirit­ti dei lavo­ra­tori. Tut­to questo con un accor­do sin­da­cale, correda­to da qua­si fes­teggia­men­ti. L’azien­da chiede anco­ra sac­ri­fi­ci, per­ché le spese sono molte per portare avan­ti questo sta­bil­i­men­to. Come al soli­to i lavo­ra­tori pagher­an­no di con­seguen­za e sarà taglia­to il 30% del monte ore.
Le multi­nazion­ali sono queste e Jin­dal che non è la famiglia dei lavo­ra­tori porterà avan­ti il prog­et­to?
Dopo aver sen­ti­to applausi al Met­ro­pol­i­tan, dopo aver sen­ti­to che siamo tut­ti una famiglia, dopo la fes­tic­ci­o­la di Natale effet­tua­ta dal­l’azien­da per i lavo­ra­tori corre­da­ta dai sin­da­cati, ci ritro­vi­amo al pun­to di parten­za e ci fac­ciamo ques­ta doman­da: ma Jin­dal sarà in gra­do di sostenere il prog­et­to annun­ci­a­to al cin­e­ma Met­ro­pol­i­tan?
Abbi­amo sem­pre annun­ci­a­to che l’u­ni­co scopo di Jin­dal era super­are i dazi e cre­di­amo che questo obbi­et­ti­vo sia sta­to rag­giun­to, ma colare acciaio?
Cre­di­amo che i lavo­ra­tori deb­bano restare tut­ti uni­ti e chi­amer­e­mo a breve una grossa mobil­i­tazione per il rispet­to dei ruoli e degli impeg­ni sia del­l’azien­da che del gov­er­no.

(Foto di Pino Bertel­li)

Commenta il post