La situazione ingarbugliata del dopo addendum

PIOMBINO 6 luglio 2017 — Sono pas­sati appe­na pochi giorni dall’entrata in vig­ore dei nuovi accor­di pre­si dal gov­er­no con Cevital/Aferpi/Piombino Logis­tics e già la man­can­za di chiarez­za e di trasparen­za che per­mea tut­ta la vicen­da fa nascere i pri­mi gravi prob­le­mi.
L’azienda procla­ma già da giorni che non intende antic­i­pare ai lavo­ra­tori quan­to dovu­to dall’INPS, nonos­tante le assi­cu­razioni che i vari min­istri inter­es­sati ave­vano ver­bal­mente dato.  Il 5 luglio, su sol­lecitazione del rap­p­re­sen­tante UGL che ha chiesto infor­mazioni alla direzione azien­dale, le RSU e i sin­da­cati ter­ri­to­ri­ali han­no chiesto – e ottenu­to – un incon­tro con la direzione azien­dale che ha rib­a­di­to la sua volon­tà di non antic­i­pare nul­la! Per chi non l’avesse chiaro, ciò com­porterebbe situ­azioni gravis­sime sui lavo­ra­tori: soprat­tut­to il dover atten­dere un peri­o­do anche di 7–8 mesi pri­ma di iniziare a per­cepire il nuo­vo salario e di dover aspettare  dicem­bre per avere il conguaglio fis­cale.
I sin­da­cati, for­ti del­la promes­sa del min­istro Cal­en­da che in caso di prob­le­mi avrebbe con­vo­ca­to una riu­nione nel giro di 24 ore, ne han­no richiesto la con­vo­cazione. Han­no dichiara­to inoltre che, in caso di insod­dis­fazione delle richi­este, le mobil­i­tazioni ripren­der­an­no con forza.
Noi del Coor­di­na­men­to Art.1 – Camp­ing CIG abbi­amo incon­tra­to i seg­re­tari ter­ri­to­ri­ali all’uscita dal­la riu­nione. Abbi­amo sol­lecita­to i sin­da­cati a fis­sare una data ulti­ma­ti­va per l’incontro e inoltre, dimostra­to che le promesse ver­bali non han­no un grande val­ore, rite­ni­amo doveroso che nell’incontro a Roma si pre­ten­dano alcune cose:

  • ovvi­a­mente che Cevi­tal con­tinui ad antic­i­pare i trat­ta­men­ti salar­i­ali;
  • che ci ven­ga con­seg­na­ta una copia inte­grale dell’addendum;
  • che ven­ga mes­so per scrit­to con quale mec­ca­n­is­mo e con quali fon­di il gov­er­no intende rispettare la promes­sa che le con­dizioni salar­i­ali rimar­ran­no inal­ter­ate, inclusi gli isti­tu­ti dif­fer­i­ti (TFR, ferie, per­me­s­si).

Abbi­amo inoltre con­siglia­to che nel­la richi­es­ta di incon­tro si fis­si una data ulti­ma­ti­va, in modo da garan­tire il rispet­to delle tem­p­is­tiche tec­niche.
In assen­za di questi risul­tati, come già antic­i­pa­to dai seg­re­tari ter­ri­to­ri­ali, la mobil­i­tazione dovrà ripren­dere con anco­ra mag­giore forza di quel­la mes­sa in cam­po il giorno 29 giug­no. Invi­ti­amo per­tan­to tut­ti i lavo­ra­tori a restare vig­ili e pron­ti a scen­dere in piaz­za.
Da parte nos­tra, comunque, riman­gono altri sostanziali dub­bi e critiche su come il gov­er­no si è mosso.
Fat­ta sal­va la sod­dis­fazione per aver ottenu­to la sal­va­guardia del pos­to di lavoro anco­ra per due anni, noti­amo gravi pec­che nell’addendum:

  • Si par­la di “con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va” ma non si fis­sano i para­metri di ques­ta (pochi giorni di pro­duzione al mese sono suf­fi­ci­en­ti a dichiarare la sod­dis­fazione del para­metro, anche se questo sig­nifi­ca perdi­ta di cli­en­ti e di com­pet­i­tiv­ità?);
  • Si par­la di un “part­ner per le attiv­ità siderur­giche” sen­za nes­suna rego­la e questo las­cia spazio a qual­si­asi oper­azione di sci­a­callag­gio; se, ad esem­pio, il part­ner fos­se la British Steel, è facil­mente ipo­tiz­z­abile (in assen­za di regole def­i­nite) che il suo inter­esse non sia inve­stire per una nuo­va acciaieria con forno elet­tri­co, né man­tenere la pro­duzione di treni di lam­i­nazione doppi­oni di quel­li che già possiede, ma solo di acquisire i cli­en­ti, soprat­tut­to RFI.
  • Si par­la di “inadem­pien­za” che può portare alla rescis­sione del con­trat­to, ma non si dice niente di quel che il gov­er­no farà in questo caso. Non vor­rem­mo ritrovar­ci, alla pri­ma inadem­pien­za, a venir posti di nuo­vo di fronte al ricat­to “non c’è alter­na­ti­va a Rebrab”.

È su questi temi che deve essere con­cen­tra­ta l’attenzione e la mobil­i­tazione:

  • fis­sare para­metri con­grui per la con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va;
  • esigere da un even­tuale part­ner il rispet­to del piano fir­ma­to nel 2015;
  • preparare un piano che, in caso di inadem­pien­za di Cevi­tal, per­me­t­ta al gov­er­no di suben­trare con delle scelte già decise e coer­en­ti.

Altri prob­le­mi restano fuori da questo suc­cin­to elen­co: dalle rotazioni alla for­mazione, dall’indotto al TFR non paga­to ed altri anco­ra. Su questi avre­mo modo di appro­fondire in futuro.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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