La vertenza dello stabilimento è tutt’altro che risolta

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PIOMBINO 6 giug­no 2019 — Lo scor­so  23 mag­gio l’amministratore del­e­ga­to di Afer­pi, Faus­to Azzi, dimes­sosi solo qualche giorno dopo, non si è pre­sen­ta­to alla fir­ma del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma  per la vari­ante urban­is­ti­ca per l’impianto di tem­pra delle rotaie che avrebbe dovu­to fir­mare uni­ta­mente al pres­i­dente del­la Regione Toscana e al sin­da­co del Comune di Piom­bi­no. Per qual­cuno la causa da imputare a tale assen­za  è sta­ta  la dif­feren­za di fuso orario …
Ad oggi quel­la fir­ma non è anco­ra arriva­ta. Sarebbe aus­pi­ca­bile che i sogget­ti che han­no sposato il prog­et­to, sen­za neanche conoscere l’in­tero piano indus­tri­ale azien­dale, oggi spie­gassero, in prim­is ai lavo­ra­tori, le  moti­vazioni di tale man­ca­ta fir­ma. La Regione avrà sicu­ra­mente chiesto spie­gazioni a Jin­dal.
Ma allo­ra  tut­ta quel­la fret­ta  non c’era? L’u­ni­ca cosa cer­ta che ci sarebbe sta­ta: le votazioni per le  ammin­is­tra­tive. Ma sicu­ra­mente i sot­to­scrit­tori si sono mossi, così cel­er­mente, solo con l’o­bi­et­ti­vo di sal­va­guardare uno sta­bil­i­men­to che, ad oggi, non ha anco­ra  un piano indus­tri­ale, un piano per gli sman­tel­la­men­ti e/o prospet­tive future certe.
Nel frat­tem­po in fab­bri­ca, con grande pre­oc­cu­pazione da parte dei lavo­ra­tori  con­sapevoli dei rischi derivan­ti dal­l’e­s­po­sizione già conosciu­ti,  si  sta por­tan­do avan­ti la  sper­i­men­tazione di lavo­razione di acciaio al piom­bo, tipolo­gia  non  pre­vista negli accor­di sot­to­scrit­ti con il MiSE e le orga­niz­zazioni sin­da­cali.  Tra l’al­tro ci risul­ta che si trat­ti di lavo­razione di semi­prodot­ti, non di prodot­ti fini­ti, quin­di dif­fi­cil­mente com­pren­si­bile è la final­ità ed il reale prof­it­to eco­nom­i­co di tale prog­et­to.
Volen­do fare oggi un “bag­no di real­is­mo” occorre sicu­ra­mente riu­nire tut­ti i sogget­ti che han­no sot­to­scrit­to gli accor­di con Jin­dal per capire a che pun­to siamo vis­to  lo sta­to pre­cario degli impianti, il mer­ca­to nazionale e inter­nazionale dell’ acciaio. Oltre­tut­to oggi, quan­do lo stes­so impren­di­tore sta guardan­do altrove, Amer­i­ca ed India.
Cer­to il Gov­er­no, che a suo tem­po con Car­lo Cal­en­da ave­va segui­to la verten­za con­sid­er­a­ta con­clusa con la fir­ma di Jin­dal, oggi dovrà capire quale direzione vuole real­mente per­cor­rere questo impren­di­tore. Anche l’am­min­is­trazione locale, però, dovrà essere partecipe e avere voce in capi­to­lo sulle scelte che ver­ran­no fat­te nel ter­ri­to­rio, non solo subir­le.
L’at­tuale Gov­er­no  ha ered­i­ta­to ben più di 150 verten­ze ed ha il suo bel d’af­fare  ma occor­rerà avere la capac­ità di far capire che  la verten­za del­lo sta­bil­i­men­to di Piom­bi­no è tut­t’al­tro che risol­ta. Ed è bene sot­to­lin­eare che a dif­feren­za di Rebrab non si può neanche par­lare di “inadem­pien­za” del­l’im­pren­di­tore. Si è infat­ti  accetta­to che Jin­dal si pren­desse 18 mesi per val­utare la fat­tibil­ità di prog­ettare e/o sman­tel­lare.
Oggi occor­rono  prospet­tive certe che come sin­da­ca­to dob­bi­amo esigere, sen­za illud­er­ci che sarà sem­plice, ma rite­ni­amo stru­men­tale  scari­care respon­s­abil­ità solo su chi, a tor­to o a ragione, ha cre­du­to che almeno la verten­za Afer­pi fos­se chiusa defin­i­ti­va­mente e attual­mente  sta dan­do pri­or­ità ad altre verten­ze, vedi Whirlpool.

Seg­rete­ria provin­ciale UGLM

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