L’amianto si metta nelle miniere non più utilizzate

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PIOMBINO 16 feb­braio 2016 — Ven­erdì 29 gen­naio a Piom­bi­no si è svolto un Con­siglio comu­nale tem­ati­co su RIMate­ria. Fra i vari argo­men­ti si è par­la­to anche di amianto. Com­in­ci­amo col dire per­ché l’amianto deve fare pau­ra. In un cen­timetro lin­eare si pos­sono dis­porre fian­co a fian­co fino a 250 capel­li, men­tre con l’amianto 335.000 fibre. Se pen­si­amo che una fibra si può con­fic­care nei pol­moni, avere un’in­cubazione fino a quar­an­ta anni e far morire di can­cro, per malat­tie come asbestosi, mesote­lioma ed altre patolo­gie ter­ri­bili dei pol­moni, ci ren­di­amo con­to del­la sua peri­colosità. Infat­ti la med­i­c­i­na euro­pea cal­co­la che il pic­co di mor­ti dovute ad amianto non si è anco­ra ver­i­fi­ca­to.
Oggi esistono tre modi per smaltire l’amianto:

  • inglo­bar­lo in dis­cariche (cioè fare una fos­sa e but­tar­lo den­tro rico­pren­do­lo di ter­ra) e questo è il modo che vor­reb­bero uti­liz­zare a Piom­bi­no,
  • stoc­car­lo in miniere abban­do­nate, sis­tema adot­ta­to da più di dieci anni in Ger­ma­nia, Aus­tria etc.,
  • por­tar­lo in impianti con pro­ces­si chimi­ci o ad alta tem­per­atu­ra per abbat­tere le fibre ren­den­dole innocue e creare dei prodot­ti utili per man­ti stradali o edilizia.

Questi impianti esistono in Fran­cia ma ad oggi non è non è sta­ta svol­ta nes­suna ricer­ca deg­na di nota sul­l’e­mis­sione di par­ti­celle dalle ciminiere. Quin­di questo caso non va pre­so in con­sid­er­azione.
La diret­ti­va euro­pea del 14 mar­zo 2013 giu­di­ca inadegua­ta e peri­colosa la dis­car­i­ca, anzi va oltre: nel 2023 devono iniziare le boni­fiche delle dis­cariche  che con­tengono amianto. Il prog­et­to di Piom­bi­no, quin­di, è anco­ra meno cred­i­bile per­ché vuole met­tere l’amianto in dis­car­i­ca nel 2016 e nel 2023 si deve iniziare a bonifi­care tut­ta l’area di nuo­vo. Quan­to cos­ta tut­to questo?
Inoltre la soluzione del­la dis­car­i­ca non può essere pre­sa in con­sid­er­azione per­ché pro­prio la legge vigente lo vieta per vari motivi:

  • le dis­cariche di rifiu­ti peri­colosi devono essere dis­tan­ti almeno cinque­cen­to metri in lin­ea d’aria dalle case cir­costan­ti (e questo esistono),
  • non devono esser­ci inse­di­a­men­ti agri­coli nelle vic­i­nanze (ed anche questi esistono nel ter­ri­to­rio adi­a­cente alla dis­car­i­ca in ogget­to),
  • bisogna avere sta­tis­ti­ca­mente tut­ti i dati sia del­l’ul­ti­mo anno sia dei cinque pre­gres­si per i ven­ti dom­i­nan­ti e questo per capire fino a dove le fibre pos­sono arrivare e se la dis­tan­za di cinque­cen­to metri è suf­fi­ciente (se pen­si­amo che in quel­la zona è sta­ta fat­ta una richi­es­ta per met­tere le pale eoliche si capisce che il ven­to ha una notev­ole impor­tan­za).

Il pres­i­dente di RIMate­ria ha det­to che la legge impone che ogni dis­car­i­ca si deve attrez­zare per smaltire l’amianto, ma in ver­ità dice anche che il ter­ri­to­rio deve avere deter­mi­nate carat­ter­is­tiche che Piom­bi­no e la Val di Cor­nia per le ragioni sopra elen­cate non han­no.
Ma il mio ragion­a­men­to va oltre: per quale moti­vo dopo anni che questo ter­ri­to­rio è sta­to inquina­to e detur­pa­to deve diventare la dis­car­i­ca del­l’amianto nos­tro e molto prob­a­bil­mente anche del­la zona dell’ Alta Marem­ma?
Quin­di l’u­ni­ca soluzione cred­i­bile è quel­la di met­ter­lo (come avvenu­to in altri Pae­si europei) den­tro miniere che non si sfrut­tano più. In Italia ci sono la bellez­za di 2.990 miniere chiuse e il Gov­er­no dovrebbe fare uno stu­dio per vedere quelle che han­no le carat­ter­is­tiche per pot­er con­tenere l’amianto.
Spero che questo mio inter­ven­to ser­va come con­trib­u­to alla dis­cus­sione appe­na inizia­ta su questo tema molto impor­tante per la salute dei cit­ta­di­ni.

Ugo Preziosi

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