Con l’Ato Sud né costi ridotti né servizi aumentati

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SUVERETO 3 mar­zo 2017 — L’antefatto è noto: in segui­to alla rior­ga­niz­zazione dei servizi in aree vaste volu­ta dal­la Regione Toscana, nel 2011 i con­sigli comu­nali dell’area Val di Cor­nia sceglievano di entrare dell’Ambito rifiu­ti Ato­Sud che com­pren­de­va già le province di Arez­zo, Siena e Gros­se­to, uscen­do dall’ambito Ato­Cos­ta.
Le mag­gio­ranze Pd vota­vano com­pat­te ques­ta scelta che con ragione appari­va alla mino­ran­za un salto nel buio, sen­za moti­vazioni vere né certezze, tant’è che dai ver­bali del con­siglio comu­nale di Suvere­to si pos­sono leg­gere le ques­tioni che gli allo­ra con­siglieri Par­o­di e Pasqui­ni ponevano al sin­da­co, in relazione ai tan­ti pun­ti inter­rog­a­tivi e ai peri­coli gen­er­ali delle aree vaste su cui invece la Regione Toscana e tut­to il par­ti­to demo­c­ra­ti­co pun­ta­vano .
L’ingresso dell’area Val di Cor­nia, che avviene conc­re­ta­mente a novem­bre 2015 con l’avvio del servizio col nuo­vo gestore Sei Toscana, vinci­tore nel 2013 del­la gara ven­ten­nale ban­di­ta da Ato­sud per il servizio rifiu­ti (attual­mente sot­to inchi­es­ta da parte del­la Procu­ra), si tra­duce in un accor­do pluri­en­nale che prevede dal 2016 al 2019 l’adeguamento ai costi di gara, ovvero un aumen­to com­p­lessi­vo di area di 1.600.000 euro più iva oltre al cor­rispet­ti­vo dei servizi effet­ti­va­mente avviati da ogni Comune.
Il totale del cor­rispet­ti­vo di area sud­di­vi­so per Comu­ni più il cos­to dei sin­goli servizi atti­vati sul ter­ri­to­rio va a for­mare il piano eco­nom­i­co finanziario con cui i vari Comu­ni cal­colano le tar­iffe del­la TARI men­tre nel 2016 il Comune di Suvere­to ave­va cal­co­la­to la tar­if­fa sul­la base del piano finanziario 2015 dell’Asiu, essendo il piano di Sei Toscana arriva­to suc­ces­si­va­mente all’approvazione del bilan­cio, cre­an­do l’invarianza del­la TARI 2016 rispet­to al 2015.

Jes­si­ca Pasqui­ni, vicesin­da­co di Suvere­to

Quest’anno per la pri­ma vol­ta il Comune di Suvere­to ha cal­co­la­to le tar­iffe con il piano finanziario di Sei Toscana che ha una modal­ità di con­tabi­liz­zazione dei costi com­ple­ta­mente diver­sa tale da far schiz­zare in alto i costi fis­si. Questi dati, inser­i­ti nel­la for­mu­la di cal­co­lo TARI sta­bili­ta dal­la legge, deter­mi­nano un aumen­to sulle gran­di super­fi­ci anche con pochi com­po­nen­ti del nucleo famil­iare, men­tre ven­gono agevolate le pic­cole abitazioni.
In con­seguen­za di questo mec­ca­n­is­mo tar­if­fario dal 2017 si avran­no dei cam­bi­a­men­ti sul­la Tari: il 37% delle uten­ze avrà una riduzione del­la bol­let­ta, il 44% avrà un aumen­to con­tenu­to e un 19% avrà un aumen­to ril­e­vante del­la bol­let­ta a causa del­la mag­gior ril­e­van­za delle super­fi­ci.
Il Comune ha man­tenu­to tut­ti gli sgravi del 2016, ma ad oggi non è sta­to pos­si­bile trovare una for­ma di sgravio che attenui le con­seguen­ze por­tate dal piani finanziario tar­ga­to area vas­ta Ato­sud.
La con­clu­sione è chiara, dati alla mano, le aree vaste non por­tano nes­sun ben­efi­cio eco­nom­i­co, vis­to che l’au­men­to del­la TARI è dovu­to in gran parte, non all’au­men­to del cos­to del servizio (spaz­za­men­to e rac­col­ta) ma ai costi fis­si, ovvero l’am­mor­ta­men­to di mezzi, uomi­ni attrez­za­ture, sedi di impianto ecc…Ed è para­dos­sale che il PD con­tin­ua a sostenere ed appli­care la log­i­ca delle aree vaste ovunque (la san­ità ad esem­pio) rac­con­tan­do ai cit­ta­di­ni che in ques­ta modo si riducono i costi e aumen­tano i servizi!

Jes­si­ca Pasqui­ni
Giu­liano par­o­di

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