Le domande senza risposta sulla gestione rifiuti

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 4 giug­no 2016 — Men­tre in altri ter­ri­tori del paese cam­biare gestore serve a miglio­rare i servizi e a ren­dere più com­pet­i­tive le aziende, nel Comune di Campiglia suc­cede il con­trario.
Il pas­sag­gio da ASIU a 6 TOSCANA non ha fat­to altro che peg­gio­rare la situ­azione rifiu­ti, dimin­u­en­do di fat­to tut­ti i servizi ges­tion­ali, aumen­tan­do solo le tar­iffe. Ma cer­to che ci sti­amo arrampi­can­do sug­li spec­chi di fronte a quel­li che sono gli esi­ti, ormai chiari di una ges­tione sem­pre più dif­fi­cile, com­pli­ca­ta da una cron­i­ca caren­za orga­niz­za­ti­va.
Questo, ovvi­a­mente, non può che riper­cuot­er­si sul­la qual­ità dei servizi: solo di qualche giorno fa, e solo a tito­lo di esem­pio, è la notizia delle lamentele dei cit­ta­di­ni per i cas­sonet­ti con­tor­nati da interi arreda­men­ti las­ciati a far bel­la mostra di sé sul­la vie pub­bliche.
Si chia­mano isole eco­logiche ma più che altro sono la vet­ri­na del­lo scem­pio e del­l’in­civiltà. Era­no state pen­sate come stru­men­to di razion­al­iz­zazione del­la dif­feren­zi­a­ta ed invece per tan­ti ver­si ne rap­p­re­sen­tano il fal­li­men­to, anche per­chè con­ferir­ci è sem­pre più dif­fi­cile, spe­cial­mente per le pic­cole imp­rese.
Nel det­taglio un socio o tito­lare di una PMI, se si pre­sen­ta all’iso­la eco­log­i­ca, con un mez­zo azien­dale, non puó rici­clare alcunché. Cosa devono fare queste per­sone?
Una situ­azione palese­mente insosteni­bile rispet­to alla quale l’am­min­is­trazione dovrebbe inter­venire, ma non chi­u­den­dole come quel­la di Campiglia.Troppe imp­rese locali in questi anni han­no chiu­so, dob­bi­amo smet­tere di sof­fo­car­le, ma agevolar­le anche negli smal­ti­men­ti, facen­do in modo che le pic­cole e medie imp­rese pos­sano ripren­dere un per­cor­so di cresci­ta.
La doman­da sorge spon­tanea: si trat­ta di una provo­cazione o una deci­sione inevitabile che diven­ta un atto di accusa ver­so quei cit­ta­di­ni che han­no scar­so o nul­lo rispet­to delle regole e del­l’am­bi­ente? Qual­cuno potrebbe chieder­si se non fos­se il caso di instal­lare alcune tele­camere anche nei siti che peri­odica­mente diven­tano dis­cariche a cielo aper­to, ma l’am­min­is­trazione di con­trol­lo non ne vuol sen­tir par­lare, dipin­gen­do il Comune come una sor­ta di iso­la felice.
Bas­ta fare un giro per le strade di Ven­tu­ri­na Terme per ren­der­si con­to che le “isole eco­logiche”, teori­ca­mente una delle strade per­cor­ri­bili per la risoluzione del prob­le­ma del­la spaz­zatu­ra emer­sa, siano solo una grana in più.
Ma se Spar­ta piange, Atene non ride, infat­ti a Campiglia la situ­azione non cam­bia anzi, la chiusura del­l’iso­la ha penal­iz­za­to non poco chi ci con­feri­va mate­ri­ale di risul­ta e che non vi è certez­za del­l’aper­tu­ra di un’iso­la eco­log­i­ca itin­er­ante, ma solo uno dei tan­ti annun­ci.
Da queste par­ti si attende l’emergenza. Poi, even­tual­mente, si vedrà come fare. Questo è l’en­nes­i­mo dis­servizio prodot­to dal­l’Am­min­is­trazione, che invece di sem­pli­fi­care i bisog­ni dei cit­ta­di­ni, tende imman­ca­bil­mente a com­pli­car­gli la vita.
Non serve a niente pren­der­sela con l’in­civiltà di alcu­ni cit­ta­di­ni: non lo rite­ni­amo un ragion­a­men­to onesto e propos­i­ti­vo. È la polit­i­ca, insieme ai cit­ta­di­ni, che deve trovare le soluzioni, a misura di cit­tadi­no.

I con­siglieri M5S Campiglia
Daniele Fioret­ti
Chesi Cristi­na

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