Le liste civiche chiedono consigli aperti sulla sanità

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PIOMBINO 20 gen­naio 2016 — Le liste civiche del­la Val di Cor­nia chiedono con­sigli comu­nali aper­ti sul­la San­ità locale
Con la legge n.84 approva­ta il 28 dicem­bre 2015 e vara­ta in tut­ta fret­ta al solo scopo di vol­er evitare il ref­er­en­dum abrog­a­ti­vo richiesto da 55.000 cit­ta­di­ni toscani, si pro­cede a una pesante rior­ga­niz­zazione del sis­tema san­i­tario regionale, det­ta­ta solo da due neces­sità:
1) gli ulte­ri­ori tagli che il gov­er­no Ren­zi ha impos­to al Fon­do san­i­tario nazionale  che per la Toscana si sti­mano intorno ai 350 mil­ioni di euro
2)il taglio dei posti let­to e la ridis­eg­nazione delle tipolo­gie ospedaliere in ragione dei baci­ni d’uten­za (espres­si in numeri e non in ampiez­za di ter­ri­tori) imposti dal­l’an­ti­cos­ti­tuzionale decre­to Bal­duzzi.
Con ques­ta legge si rior­ga­niz­za la strut­tra san­i­taria regionale con il solo inter­esse di tagliare per risparmi­are. Rossi, come Ren­zi e già Mon­ti con­sid­er­a­no il servizio san­i­tario come un cos­to insosteni­bile che come tale deve essere ridi­men­sion­a­to e non come un dirit­to cos­ti­tuzional­mente sanci­to
Si tagliano servizi e si riduce il per­son­ale san­i­tario oper­a­ti­vo (medici e infer­mieri) men­tre non si van­no a toc­care le vere dis­ec­onomie nè le strut­ture buro­cratiche ammin­is­tra­tive cos­tose e ridon­dan­ti. Si pro­cede a un for­tis­si­mo accen­tra­men­to dei poteri deci­sion­ali con­cen­trati nelle mani di super man­ag­er che non han­no alcun rap­por­to con i ter­ri­tori e i cit­ta­di­ni: sono nom­i­nati dal pres­i­dente del­la Regione e a lui devono rispon­dere.
E’ una rifor­ma che “ospedal­iz­za” la san­ità ( è pres­sochè esclu­si­va­mente cen­tra­ta sulle strut­ture di ricovero) e pone in sec­on­do piano, se non per enun­ciati, l’am­bito extra-ospedaliero e sociale.
Al con­tem­po si spostano sem­pre più mar­cata­mente le risorse ver­so la san­ità pri­va­ta: si finanziano le asso­ci­azioni di volon­tari­a­to affinchè for­niscano prestazioni spe­cial­is­tiche, diag­nos­ti­ca stru­men­tale e di lab­o­ra­to­rio, ovvi­a­mente a paga­men­to. E’ così che l’asses­sore Sac­car­di intende risol­vere il prob­le­ma delle insosteni­bili liste d’at­te­sa. In questo modo, chi può ricorre al pri­va­to (anche nel nos­tro ter­ri­to­rio in cresci­ta espo­nen­ziale) men­tre chi non può con­tin­ua ad aspettare mesi o , dati gli onerosi tick­ets, rin­un­cia a curar­si
E’ in questo con­testo che si inserisce la pro­pos­ta di creare una “rete inte­gra­ta di servizi ospedalieri” che unis­ca la Bas­sa Val di Ceci­na e la Val di Cor­nia in un uni­co ospedale che abbia i numeri per rispon­dere alle pre­scrizioni del decre­to Bal­duzzi. Due strut­ture lon­tane 50 km, con repar­ti e servizi dis­lo­cati: un ospedale vir­tuale che si tradur­rà in dis­a­gi molto reali per una popo­lazione sem­pre più anziana e in affan­no eco­nom­i­co cres­cente.
Si met­tono in rete due ospedali per sot­trarre servizi e posti let­to, non per incre­men­tar­li, come invece vogliono far­ci credere.
Allo­ra si pon­gono con forza due prob­le­mi: uno di carat­tere isti­tuzionale, cioè l’at­teggia­men­to forte­mente anti­de­mo­c­ra­ti­co del Pd toscano che igno­ra la vas­ta oppo­sizione popo­lare e impedisce il ricor­so all’is­ti­tu­to demo­c­ra­ti­co del ref­er­en­dum. L’al­tro è la man­i­fes­ta vio­lazione del­l’art. 32 del­la Cos­ti­tuzione che tutela la salute come dirit­to fon­da­men­tale del­l’in­di­vid­uo. Un per­cor­so di dev­as­tazione del sis­tema dei dirit­ti cos­ti­tuzion­ali, por­ta­to avan­ti pro­prio da chi si pro­fes­sa demo­c­ra­ti­co, che attra­ver­sa gli ulti­mi decen­ni e conosce oggi il momen­to più dram­mati­co.
Qua­si una famiglia su due rin­un­cia a curar­si: cos’è questo se non un venire meno del pat­to del­la salute che sot­tende al pat­to sociale?
Si riducono servizi e posti let­to, si chi­udono repar­ti, si atten­dono mesi per un inter­ven­to, si intasano i Pron­to Soc­cor­so, l’u­ni­co set­tore in cui il pri­va­to non mostra alcun inter­esse : cos’è questo se non una vio­lazione del dirit­to alla salute?
E’ su queste evi­den­ze che vogliamo risposte pre­cise , al di là dei soli­ti enun­ciati e delle solite frasi fat­te. Vogliamo che le isti­tuzioni locali si pro­nun­ci­no sul futuro del­la san­ità in Val di Cor­nia e per questo chiedi­amo che siano con­vo­cati al più presto con­sigli comu­nali, aper­ti, su ques­ta tema.

Un’Al­tra Piom­bi­no
Assem­blea San Vin­cen­z­i­na
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