Le menzogne sui rifiuti non sono più tollerabili

· Inserito in È accaduto

CAMPIGLIA 30 mar­zo 2017 — Sul tema rifiu­ti è bene fare chiarez­za affinché vengano attribuite le giuste respon­s­abil­ità.
É respon­s­abil­ità del Comune di Campiglia, insieme agli altri Comu­ni del­la Val di Cor­nia, il fal­li­men­to del­la ges­tione ASIU che ha por­ta­to l’azienda ad avere 20 mil­ioni di buco di bilan­cio, così come è sta­ta una scelta con­di­visa da ques­ta ammin­is­trazione il pas­sag­gio all’ATO SUD nonos­tante fos­se la zona con la più bas­sa per­centuale di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta. Sono i Comu­ni del­la Val di Cor­nia quel­li che sosten­nero che con il pas­sag­gio in ATO SUD ci sareb­bero sta­ti miglio­ra­men­to dei servizi sen­za aggravio dei costi. Sono gli stes­si Comu­ni che, una vol­ta entrati in ATO SUD, han­no vota­to, ad esclu­sione di Suvere­to, aumen­ti delle tar­iffe TARI per i prossi­mi 3 anni che, come nel caso delle aziende di Campiglia, arrivano addirit­tura al 30% di aumen­to ann­uo.
Infine c’è da ricor­dare che pro­prio l’ATO SUD è sta­ta com­mis­sari­a­ta per­ché sot­to indagine per tur­ba­ti­va d’asta per l’appalto del­la ges­tione dei rifiu­ti vin­to poi da Sei Toscana. Per queste ragioni ci si aspet­terebbe da un’amministrazione che tutela i pro­pri cit­ta­di­ni mag­giore scrupo­lo nell’applicare un aumen­to delle tar­iffe imposte da un’azienda che è sot­to indagine.
È intoller­a­bile dunque che ques­ta ammin­is­trazione per non pren­der­si le respon­s­abil­ità dei sui fal­li­men­ti e delle sue scelte sbagli­ate addos­si la col­pa dell’aumento delle tar­iffe agli abban­doni di rifiu­ti. Se in questi ulti­mi anni ci sono sta­ti più abban­doni dipende pro­prio dal fat­to che il servizio del nuo­vo gestore, Sei Toscana, è peg­giore del prece­dente.
La realtà, purtrop­po, è un’altra. I Comu­ni del­la Val di Cor­nia han­no accu­mu­la­to deb­iti con la ges­tione fal­li­menta­re di ASIU, han­no deciso di pas­sare con Gros­se­to, Siena e Arez­zo sen­za dare spie­gazioni plau­si­bili, han­no promes­so ai cit­ta­di­ni ben­efi­ci che non ci sono sta­ti e ora pre­sen­tano il con­to: mag­giori costi del servizio rifiu­ti e un’ATO com­mis­sari­a­to per gravi irre­go­lar­ità ammin­is­tra­tive e penali. Per dare la respon­s­abil­ità di tut­to ciò ai cit­ta­di­ni ci vuole sfac­ciatag­gine.

Comune dei Cit­ta­di­ni 

 

Commenta il post