Leido, l’incontro lungo il sentiero di una nuova vita

· Inserito in Spazio aperto
Roberto Marini

PIOMBINO 15 feb­braio 2014 — Lei­do Pet­ric­ci è una per­sona stra­or­di­nar­ia, l’ho incon­tra­to due volte, la pri­ma quan­do ho avu­to la for­tu­na di leg­gere pub­bli­ca­mente alcu­ni brani del suo ulti­mo libro”Il sen­tiero di una nuo­va vita”, il cui rica­va­to per sua scelta va a Telethon, la sec­on­da nel mese di gen­naio, quan­do sono anda­to a trovar­lo. Lei­do è stra­or­di­nario, per­ché dà sen­so e vita a qual­si­asi cosa, esprime amore per la natu­ra e per gli altri; un vero rispet­to ver­so tut­ti e tutte le cose che lo cir­con­dano.
Lei­do è total­mente immo­bile da 24 anni, a causa di una malat­tia ter­ri­bile, la SLA.
In un let­ti­no, con accan­to vari macchi­nari che gli con­sentono di vivere, comu­ni­ca solo attra­ver­so gli occhi che par­lano attra­ver­so il suo comu­ni­ca­tore audio­vi­si­vo, un com­put­er.
Ciò che mi ha col­pi­to e porterò sem­pre nel mio cuore, di questi e sicu­ra­mente altri incon­tri, è la seren­ità che provi par­lan­do con lui, la tenerez­za e amore che esprime ver­so tut­ti e ver­so il mon­do che lo cir­con­da.
Ha una famiglia mer­av­igliosa, per­sone che gli han­no trasmes­so e gli trasmet­tono amore per la vita, per una diver­sità che si trasfor­ma in ogni istante in nor­mal­ità, ric­chez­za di pen­sieri, gesti, tenerez­za. Ecco, tenerez­za, non com­pas­sione, ma un qual­cosa che ti viene dal cuore e, come ha scrit­to Ado Gril­li suo caris­si­mo ami­co nel­la pre­fazione al libro, è una tenerez­za che questo mon­do sem­bra aver dimen­ti­ca­to.
Lei­do scriven­do con gli occhi attra­ver­so il suo com­put­er, com­mette alcu­ni errori gram­mat­i­cali, ma in questo suo intereven­to abbi­amo deciso di non apportare cor­rezioni al testo, per­ché Lei­do è anche questo, una per­sona che nel­la sua diver­sità esprime ric­chez­za, sa ascoltare i bat­ti­ti del cuore, come dice Ado, e li fa sen­tire anche a noi.

 

La mia é una cul­tura con­tad­i­na infat­ti vedo la pri­ma luce in una famiglia di con­ta­di­ni con il pro­fu­mo di fieno sui vesti­ti. La mia non é sta­ta una vita facile tut­tal­tro! ero un fru­go­let­to quan­do per un’in­ci­dente stradale per­si mio padre men­tre si reca­va a una bat­tuta di cac­cia.
Con la sua perdi­ta per­si il sor­riso di bim­bo e non solo poi si sa il tem­po pas­sa e i ricor­di fan­no meno male, ci fu anche la riscos­sa ma durante la pri­mav­era del 1989 quan­do tut­to fila­va arrivò silen­ziosa una stron­za di nome sla.
Ques­ta stron­za mi ha inchioda­to a let­to ma non ho per­so la sper­an­za di tornare ha cam­minare e res­pi­rare lar­ia fine di un tem­po­rale pri­maver­ile. Non sarò capi­to ma ques­ta infer­mità mi é servi­ta per conoscer­mi meglio e la for­tu­na di conoscere nuovi ami­ci tra i quali Mario Melazz­i­ni, la sua visi­ta cam­biò in meglio le mie abi­tu­di­ni.
petricci 2Mi pro­pose di provare il com­put­er ocu­lare, vi immag­i­nate uno che odi­a­va tenere la pen­na fra le dita se pen­sa­va di manovrare un com­put­er con gli occhi? ci misi del tem­po ma poi oltre ha saper­lo usare mi é servi­to per essere meno dinosauro e soprat­tut­to ho inizia­to ha scri­vere alcu­ni lib­ri come l’ul­ti­mo dal tito­lo il sen­tiero di una nuo­va vita. Questo libro come gli altri lo scrit­to per­ché vole­vo con­tribuire in qualche modo ha portare sol­di­ni alla ricer­ca sul­la sla, ma sen­za l’aiu­to pri­ma del comune e poi del’as­so­ci­azione cul­tura e spet­ta­co­lo non ci sarei mai rius­ci­to ha trovare i sol­di per stam­par­lo. Un ruo­lo impor­tante la avu­to l’as­so­ci­azione Rio­lab spin­gen­do­mi a scri­vere e Ado Gril­li con la sua capac­ità di con­vinci­men­to.
Si qualche sol­do sono rius­ci­to ha por­tar­lo alla ricer­ca del­la stron­za ma un angi­o­let­to mi sus­sur­ra­va che non cer­a­no solo i malati sla, dove­vo aiutare il piu numero pos­si­bile di ammalati.
Come si sa le cose non vengano mai per caso, difat­ti sta­vo seguen­do il Telethon e fui col­pi­to dagli occhi di un bam­bi­no, non lo so ma quel bim­bo chiede­va aiu­to con tut­ta la sua sof­feren­za, mi sen­tii  morire den­tro, in quel momen­to avrei dato la vita per ved­er­lo sor­rid­ere, allo­ra decisi che il rica­va­to del prossi­mo libro lo avrei des­ti­na­to a Telethon dove i suoi ricer­ca­tori stu­di­ano oltre 400 malat­tie degen­er­a­tive soprat­tut­to che riguardano i bam­bi­ni.
Con­clu­do dicen­do che man­ter­rò intat­ta la sper­an­za di risen­tire il pro­fu­mo di fieno.

Lei­do Pet­ric­ci

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