L’entrata in Ato sud e i suoi risvolti negativi

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PIOMBINO 16 mag­gio 2015 — È ormai cosa nota, o almeno dovrebbe, la scelta delle prece­den­ti ammin­is­trazioni di portare i Comu­ni del­la Val di Cor­nia all’in­ter­no del­l’am­bito ATO SUD e di affi­dare quin­di la ges­tione dei rifiu­ti al con­sorzio SEI Toscana,togliendo di fat­to la pos­si­bil­ità, ai sin­goli Comu­ni, di decidere come occu­par­si di una ques­tione fon­da­men­tale come la ges­tione del ciclo dei rifiu­ti. Il MoVi­men­to 5 Stelle a questo mod­el­lo si è sem­pre oppos­to, evi­den­zian­do più volte dub­bi sia sul­la legit­tim­ità, sia sulle con­seguen­ze pratiche che esso com­por­ta.
Le province di Gros­se­to, Arez­zo e Siena, già parte di ATOSUD, han­no vis­to aumentare, negli ulti­mi 3 anni, i costi di ges­tione del 18%. I Grup­pi diri­gen­ti di ATO e degli Enti Ammin­is­tra­tivi han­no quin­di ampia­mente dimostra­to di non avere le capac­ità ges­tion­ali e politiche nec­es­sarie ne per ind­i­riz­zare ne per gestire il tema dei rifiu­ti.
Oggi ATO SUD si pro­pone come riso­lu­tore delle prob­lem­atiche che esso stes­so ha gen­er­a­to e rilan­cia anco­ra lo stes­so mod­el­lo, basato sull’incremento delle quan­tità dei rifiu­ti trat­tati come uni­ca soluzione per il con­teni­men­to dei costi, men­tre invece si dovrebbe andare incon­tro ad un sis­tema che preve­da la sen­si­bi­liz­zazione dei cit­ta­di­ni, il rici­clo spin­to, il recu­pero e l’in­troito dal­la ven­di­ta delle materie prime-sec­on­darie, che ritor­nano ad essere prime all’interno di una fil­iera vir­tu­osa.
Invece assis­ti­amo ad una pro­gram­mazione fon­da­ta su pre­vi­sioni sbagli­ate, che vedono come uni­co sce­nario pos­si­bile quel­lo del­la cresci­ta costante del­la pro­duzione dei rifiu­ti, tan­to da piani­fi­care un numero di impianti che si è riv­e­la­to ben presto sovradi­men­sion­a­to.
A tito­lo di esem­pio, citi­amo Il caso di San Zeno ( Arez­zo ) con il suo incener­i­tore che, a Dicem­bre 2012 lan­cia l’allarme accu­san­do la crisi eco­nom­i­ca che NON pro­duce rifiu­ti da incener­ire, per poi annun­cia­re, nel Dicem­bre 2013, il rad­doppio delle linee di incener­i­men­to.
Inoltre, le scelte indi­vid­u­ate, pro­poste e attuate da ATO per la selezione di SEI Toscana come nuo­vo gestore, han­no ulte­ri­or­mente aggra­va­to lo sta­to di inef­fi­cien­za e di com­p­lessità del Sis­tema Rifiu­ti, apparen­do come final­iz­zate uni­ca­mente a garan­tire la “con­ti­nu­ità” col sis­tema attuale, obso­le­to e dan­noso per la salute ma, prob­a­bil­mente, profi­c­uo per qual­cuno.
Il castel­lo di regole, intrec­ci soci­etari e ges­tion­ali costru­ito con la gara e la sot­to­scrizione del Con­trat­to di Servizio, rende dif­fi­cilis­si­ma qualunque cor­rezione sig­ni­fica­ti­va del­la macchi­na e del suo mod­el­lo di fun­zion­a­men­to e l’unica via per­cor­ri­bile, seguen­do tale mod­el­lo, rimane quin­di la stes­sa di sem­pre: cresci­ta del­la pro­duzione dei rifiu­ti per garan­tire il fun­zion­a­men­to e la remu­ner­azione degli impianti. E questo è ciò che stan­no pro­po­nen­do e che si apprestano ad attuare le nos­tre ammin­is­trazioni.
Questo sono ATO Sud e SEI Toscana e forse alle Ammin­is­tra­zoni Comu­nali del­la Val Di Cor­nia NON inter­es­sano questi fat­ti. Pec­ca­to che si trat­ti di par­ti­co­lari che faran­no la dif­feren­za nelle nos­tre bol­lette già dal prossi­mo anno, sen­za con­sid­er­are il tas­so di inquina­men­to causato da cer­ti sis­te­mi.
Come MoVimento5stelle Val di Cor­nia siamo con­vin­ti che alla fine NON si trat­ti di mera visione polit­i­ca, ma di coscien­za e con­sapev­olez­za. Per questo con­tin­uer­e­mo a pro­porre giuste soluzioni che tutelino ambi­ente, salute, cit­ta­di­ni e risparmio e cercher­e­mo di portare avan­ti il nos­tro mod­el­lo ges­tionale “ver­so Rifiu­ti Zero”.
Cre­di­amo che solo una ges­tione vir­tu­osa del­l’in­tero ciclo dei Rifiu­ti pos­sa assi­cu­rare un futuro migliore per il Nos­tro ter­ri­to­rio.

MoVi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no e Val di Cor­nia

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