Luci ed ombre di un’agricoltura non marginale

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Niccolò Pini

CAMPIGLIA 8 gen­naio 2014 —  Luci e ombre nel bilan­cio di fine anno del set­tore agri­co­lo del­la provin­cia di Livorno trac­cia­to dal­la pres­i­dente CIA Livorno, Cinzia Pag­ni, dal vicepres­i­dente Pier­pao­lo Pasqui­ni e dal rap­p­re­sen­tante di zona Mari­no Geri.
Inizial­mente la pres­i­dente Pag­ni ha evi­den­zi­a­to che anche quest’an­no il set­tore ha sof­fer­to di for­ti dif­fi­coltà dovute all’au­men­to dei costi di pro­duzione (soprat­tut­to ener­geti­ci) e alla pro­l­un­ga­ta crisi eco­nom­i­co-finanziaria, ele­men­ti che han­no rap­p­re­sen­ta­to per le imp­rese seri prob­le­mi nel recu­per­are red­di­to ed effi­cien­za e nel pro­durre nuovi inves­ti­men­ti.
A questi dati si aggiun­gono le avver­sità atmos­feriche e le loro con­seguen­ze prin­ci­pal­mente nei set­tori cere­al­i­coli, ortofrut­ti­coli e del pomodoro da indus­tria.
Il vicepre­side e il diret­tore Ste­fano Poleschi han­no poi denun­ci­a­to i gravi dan­ni provo­cati dagli ungu­lati e, da quest’an­no, anche da altre specie come i cor­vi­di, deter­mi­nan­do un dan­no non solo alle col­ture ma anche all’am­bi­ente a causa del sovrap­popo­lazione di 10 volte supe­ri­ore a quan­to pre­vis­to dal­la nor­ma­ti­va (2,5 capi ogni 100 ettari super­fi­cie agro-fore­stale); la soluzione, affer­mano gli agri­coltori, non sono i ris­arci­men­ti, ma una cor­ret­ta ges­tione degli abbat­ti­men­ti e delle nascite.
La pres­i­dente Pag­ni ha poi sot­to­lin­eato l’im­por­tante risul­ta­to rag­giun­to nel riconosci­men­to che i fab­bri­cati stru­men­tali siano già ricom­pre­si nel val­ore dei ter­reni agri­coli e con­seguente­mente esclusi dal­la tas­sazione IMU.
Ci sono altre note pos­i­tive, par­ti­co­lar­mente per quan­to riguar­da l’oc­cu­pazione che cresce rispet­to al 2009 del 14% (gli operai a tem­po deter­mi­na­to sono sta­ti 3101 e quel­li a tem­po inde­ter­mi­na­to 756, rispet­ti­va­mente 496 e 24 in più del 2009): le richi­este in questo ambito sono quelle di una sburo­c­ra­tiz­zazione del quadro nor­ma­ti­vo per aiutare l’im­pren­di­tore ad inve­stire per creare lavoro e nuo­va occu­pazione.
Altri dati pos­i­tivi ven­gono dal set­tore vitivini­co­lo con un aumen­to del­la pro­duzione e delle esportazioni ( soprat­tut­to area Bol­gheri DOC), dal set­tore agri­t­ur­is­ti­co, con una ripresa delle pre­sen­ze, e da quel­lo bio­logi­co che è un mer­ca­to in asce­sa.
Infine richi­es­ta unanime del­l’a­gri­coltura è quel­la di con­sid­er­are il com­par­to agri­co­lo non come mar­ginale, ma come un vali­do mod­el­lo di svilup­po e di usci­ta dal­la crisi, par­ti­co­lar­mente in un ter­ri­to­rio come quel­lo del­la Val di Cor­nia che cos­ti­tu­isce quel­lo più este­so e pro­dut­ti­vo del­la provin­cia dei Livorno.

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