Ma l’aria continua ad essere irrespirabile
PIOMBINO 7 gennaio 2020 — Guardiamo con molta apprensione l’avvicinarsi del 31 gennaio prossimo, termine dato dalla Regione Toscana a RIMateria per lo stop ai conferimenti di rifiuti nel cono rovescio fino a quando non ci sarà un cronoprogramma di lavori per la messa a norma della discarica.
La nostra posizione come Comitato Salute Pubblica è chiara, nessun nuovo conferimento neanche di un chilogrammo di rifiuti, prima della messa a norma dell’area di RIMateria. Lo stop ai conferimenti, infatti non ha risolto nulla: continua ad essere irrespirabile l’aria. E RIMateria da anni promette e non mantiene: promette pozzi per l’aspirazione del biogas che non sono funzionanti, la copertura della discarica è di là da venire, non viene sempre tenuto sotto controllo il percolato tanto che nelle prescrizioni viene richiesto di ripetere gli esami in alcuni pozzi, anche privati, esterni alla discarica, dove è stato riscontrato del trizio, un tracciante del percolato.
Come cittadini piombinesi siamo stanchi di veder calpestato di continuo il nostro sacrosanto diritto alla salute, ad aprire le finestre, a stare all’aria aperta come chiunque altro. E chiediamo soprattutto a RIMateria di indicarci quali lavori siano stati fatti in questo mese e mezzo di stop dei conferimenti e di indicarci quali siano quelli in programma e con quali tempistiche verranno realizzati.
Sappiamo che le casse di RIMateria sono quasi vuote, tanto da aver minacciato di non pagare gli stipendi ai lavoratori, quindi ci chiediamo se ha trovato o no i soldi per i lavori di messa a norma. Di che cosa si parlerà l’8 gennaio negli uffici di Firenze, tra la Regione e l’azienda? Chiediamo alla Regione che pubblichi il resoconto che ha fatto Arpat sui controlli in discarica. Chiediamo alla Regione di salvaguardare prima di tutto la salute dei cittadini, visto che la discarica è davvero vicina alle abitazioni e le emissioni del biogas si diffondono su gran parte di Piombino. La salute dei cittadini non è un optional, ma un diritto sancito dalla Costituzione Italiana.
Finora RIMateria ha collezionato una diffida dopo l’altra, ciò dimostra che ha solo interesse a conferire e basta, la messa a norma ambientale può aspettare! Aspettare che cosa? Vorremmo saperlo prima che possano di nuovo iniziare i conferimenti.
Alcune richieste sono dirette anche all’Amministrazione comunale:
- ha avuto modo di avere da Arpat l’esito dei sopralluoghi avvenuti nel mese di stop della discarica e perché non li comunica, per tranquillizzare, anche alla cittadinanza?
- come intende muoversi nel caso in cui la Regione decida di concedere ulteriore fiducia a RIMateria dando il via alla ripresa dell’attività ancora una volta senza che sia stata messa a norma?
- con quali strumenti sarà tutelata la nostra salute, ricordiamo che è il Sindaco ne è il responsabile, non la Regione;
- è stata stipulata una nuova convenzione con Arpat per due centraline funzionanti 365 giorni e non solo per 60 l’anno, come nei precedenti accordi? E quelle di RIMateria sono installate e funzionanti?
- i carotaggi saranno fatti, come ha assicurato l’assessore all’ambiente, entro il mese di febbraio?
- l’amministrazione comunale provvederà a pubblicare online sul sito del Comune i dati rilevati dalle centraline?
Infine, ci rivolgiamo al Presidente di RIMateria chiedendo di riprendere gli incontri mensili tra RIMateria, Comune e cittadini perché abbiamo bisogno di sapere cosa si sta facendo per ridurre i disagi e i timori dei cittadini stessi.
Attendiamo risposte.
Ricordiamo che i soci privati Unirecuperi e Navarra avevano tempo fino al 31 dicembre scorso per abbandonare il progetto di ampliamento senza il pagamento di penali: non ci risulta che ciò sia accaduto e ci preoccupa molto perché è la conferma del forte interesse per questi enormi spazi di discarica loro concessi. Ricordiamo 2.850 milioni di metri cubi!
Abbiamo inoltre appreso dalla stampa che RIMateria ha presentato ricorso contro il Comune di Piombino per la delibera nella quale viene dichiarato “Colmata centro abitato”, ha fatto ricorso contro il socio Lucchini per la richiesta di oltre 4 milioni relativi alla chiusura e la gestione post operativa della discarica ex- Lucchini aperta: se trova i soldi per le spese legali e per gli avvocati ci auguriamo che li abbia trovati anche per i lavori di messa a norma.
Per ora a noi sembra, ma possiamo anche sbagliare, che i soci privati tengano più a quegli spazi futuri sui quali molto stanno investendo che alla buona gestione di quelli attualmente in coltivazione, in barba alla cittadinanza di Piombino. Per il futuro comunque non dobbiamo temere: la Regione Toscana e il consigliere regionale Gianni Anselmi affermano che quei metri cubi saranno destinati esclusivamente ai rifiuti siderurgici locali, della passata e futura siderurgia.
Comitato Salute Pubblica Piombino — Val di Cornia