Manca il percorso protetto per le vittime di violenza

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PIOMBINO 17 dicem­bre 2019 — Nei giorni scor­si, l’amministrazione comu­nale ha invi­a­to una comu­ni­cazione alla dot­tores­sa Maria Letizia Casani, diret­trice gen­erale di Asl, per richiedere un inter­ven­to final­iz­za­to al poten­zi­a­men­to degli stru­men­ti a servizio del per­cor­so del Codice rosa.
“La tutela del­la don­na – dichiara­no Car­la Bezzi­ni, asses­sore alle Pari oppor­tu­nità, e Mario Atzeni, con­sigliere comu­nale e pres­i­dente del­la terza com­mis­sione – non si può fer­mare alla cel­e­brazione del 25 novem­bre, gior­na­ta con­tro la vio­len­za di genere: ben vengano i per­cor­si di sen­si­bi­liz­zazione sul tema, dob­bi­amo anche fornire, però, i nec­es­sari stru­men­ti ideati per tute­lare le donne. L’ospedale di Piom­bi­no è car­ente per quan­to riguar­da il per­cor­so pro­tet­to per le vit­time di vio­len­za, non solo donne ma anche anziani, bam­bi­ni e per­sone con dis­abil­ità. L’accoglienza al Pron­to soc­cor­so è un momen­to estrema­mente del­i­ca­to, per questo esiste un pro­to­col­lo del­la Regione Toscana che ne rego­la il buon fun­zion­a­men­to ma a Vil­la­ma­ri­na non sono rispet­tate alcune impor­tan­ti pre­scrizioni. Ciò è sicu­ra­mente una con­seguen­za del pro­gres­si­vo sman­tel­la­men­to dei servizi dell’ospedale, in par­ti­co­lare del repar­to di Oste­tri­cia e gine­colo­gia”.
“Al Pron­to soc­cor­so di Piom­bi­no – con­tin­u­ano – man­ca una stan­za adegua­ta per il Codice rosa, nec­es­saria per garan­tire pri­va­cy e un ambi­ente pro­tet­to, come man­ca per­son­ale ostet­ri­co, reperi­bile solo per il trasfer­i­men­to delle par­to­ri­en­ti a Ceci­na. Man­cano gine­colo­gi in turno e assis­ten­ti sociali. Potrebbe essere nec­es­sario un ricovero in Gine­colo­gia ma il repar­to è chiu­so e ciò impli­ca un trasfer­i­men­to in un’altra strut­tura: in questo caso, sarebbe impos­si­bile per la task force che accoglie la paziente con­tin­uare a seguir­la per tut­to il per­cor­so, come impone il pro­to­col­lo. Altret­tan­to, non esiste la pos­si­bil­ità di assis­ten­za psi­co­log­i­ca. Abbi­amo chiesto all’azienda di inter­venire urgen­te­mente per far sì che il nos­tro Pron­to soc­cor­so sia dota­to degli stru­men­ti per affrontare anche i casi di vio­len­za. Il Codice rosa è nato in Toscana ed è sta­to adot­ta­to in tut­ta Italia: è un’eccellenza del­la nos­tra regione ed è inac­cetta­bile che le piom­bi­ne­si non siano tute­late come tutte le altre donne”.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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