Manteniamo la mente lucida a proposito di rifiuti

· Inserito in Teoria e pratica
Riccardo Gelichi

PIOMBINO 17 mar­zo 2018 — I mias­mi che si dif­fon­dono nell’area di Mon­tege­moli devono essere fer­mati, così come la dis­car­i­ca deve essere resa invis­i­bile o almeno non deve sem­brare una dis­car­i­ca. Ques­ta è l’emergenza. Poi ci sarebbe la parte impren­di­to­ri­ale: un ter­ri­to­rio come il nos­tro dovrebbe pre­tendere che attiv­ità ambi­en­tal­mente impat­tan­ti abbiano una ricadu­ta com­pen­sati­va sul ter­ri­to­rio in ter­mi­ni eco­nomi­ci. Par­liamo di quel­lo che suc­cede a Pec­ci­oli da anni: “solo nel 2016 la dis­car­i­ca Belvedere ha prodot­to un impat­to eco­nom­i­co diret­to sul ter­ri­to­rio di oltre 20 mil­ioni di euro, sal­go­no a 147,7 mil­ioni con­sideran­do il peri­o­do 2004–2016” fonte Il Sole 24 ore. Puntare il dito oggi su RiMa­te­ria, com’è sta­to fat­to ieri al Mul­ti­zonale dal­la polit­i­ca, serve solo a sof­fi­are sul fuo­co: l’effetto è d’inizio cam­pagna elet­torale. RiMa­te­ria ha pre­so un’eredità pesante, un deb­ito di ven­ti mil­ioni cui aggiun­gere i nove di fine cam­pagna per il man­ten­i­men­to del­la dis­car­i­ca, ce ne siamo accor­ti solo oggi? La respon­s­abil­ità dell’odierna situ­azione è polit­i­ca e pesa come un macig­no. Se questo ter­ri­to­rio ha ospi­ta­to invano quat­tro dis­cariche sen­za vedere alcun van­tag­gio eco­nom­i­co a Pec­ci­oli molti cit­ta­di­ni azion­isti oggi acqui­sis­cono diret­ta­mente 2,8 mil­ioni fra div­i­den­di, inter­es­si sulle obbligazioni e stipen­di del centi­naio di dipen­den­ti. Tut­ta la polit­i­ca oggi dovrebbe pre­tendere che lo Sta­to avvii in fret­ta quel proces­so di bonifi­ca e sman­tel­la­men­ti del Sin che non devono più atten­dere, un’area che diven­ta sem­pre più incon­trol­la­bile. Allo­ra sì che potrebbe avviar­si quel­la che è sta­ta tan­to sbandier­a­ta come econo­mia cir­co­lare e che a oggi è solo tan­gen­ziale: dal ter­ri­to­rio non si trat­ta anco­ra nul­la e viene tut­to da fuori. Il ciclo dei rifiu­ti, fat­to con cri­te­rio, potrebbe diventare uno dei core busi­ness di questo ter­ri­to­rio, costret­to comunque a smaltire tut­to lo schi­fo che ha prodot­to in questi lumi­nosi anni di benessere. Provi­amo a guardare la luna, invece del dito, per una vol­ta. Sis­temi­amo alla svelta i prob­le­mi del­la dis­car­i­ca e avvi­amo un per­cor­so serio per un nuo­vo accor­do di pro­gram­ma, al cui inter­no siano pro­tag­o­nisti il ciclo dei rifiu­ti e la bonifi­ca del Sin.
Ma servirebbe la polit­i­ca ed invece se una grat­ta la pan­cia ai cit­ta­di­ni l’altra è assente da un pez­zo.

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