Materiale dalle cave alla spiaggia: mille firme contro

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SAN VINCENZO 27 agos­to 2018 — Il prob­le­ma di ero­sione del­la cos­ta è cosa seria e sicu­ra­mente da affrontare con urgen­za. Nes­suno ormai, tra politi­ci e impren­di­tori, nega l’im­pat­to che il por­to, volu­to da ammin­is­tra­tori poco lungimi­ran­ti, abbia avu­to sulle spi­agge del cen­tro.
L’am­min­is­trazione comu­nale gui­da­ta dal sin­da­co Alessan­dro Ban­di­ni è sta­ta inca­pace di indi­vid­uare in questi anni soluzioni alter­na­tive al buttare il mare mas­si prove­ni­en­ti dalle nos­tre colline.
Il prevedere ripasci­men­to delle spi­agge cit­ta­dine a sud del por­to con “mate­ri­ale di cava”, come fir­ma­to in più di una delib­era dal­la Giun­ta Ban­di­ni, di prove­nien­za e gralunome­tria diver­sa dal tipo di sab­bia pre­sente sulle nos­tre spi­agge (nel pri­mo inter­ven­to si con­fer­mano 30mila ton­nel­late di graniglia e mas­si da cava) è davvero da fol­li.
Se il sin­da­co rep­u­ta non impor­tante man­tenere il nat­u­rale tipo di sab­bia che abbi­amo sem­pre avu­to sul­la nos­tra cos­ta, sem­pre apprez­za­to da tur­isti e impren­di­tori, che lo dica chiara­mente, trop­po facile fir­mare con la giun­ta l’ap­provazione e davan­ti ai pochi rimasti nel suo par­ti­to rac­con­tare il con­trario con la sper­an­za di sal­vare qualche pug­no di voti.
I doc­u­men­ti ci sono, par­lano chiaro e sin­da­co e giun­ta li han­no fir­mati.
Per quan­to ci riguar­da tro­vi­amo irre­spon­s­abile e peri­coloso sos­ti­tuire la nos­tra sab­bia, dora­ta, tipi­ca, con mate­ri­ale di cava.
Le oppo­sizioni sono con­cor­di che questo prog­et­to parte male e finirà peg­gio e a sostenere questo abbi­amo pre­sen­ta­to una mozione in cui chiedi­amo un cam­bio di direzione net­to al sin­da­co, cam­bio che in sole due set­ti­mane è sta­to sostenu­to da più di mille firme tra cit­ta­di­ni e tur­isti, tut­ti forte­mente moti­vati nel fer­mare questo scem­pio.
Il tur­is­mo non è una pri­or­ità per il sin­da­co, questo ormai è evi­dente, e men­tre piovono vari­anti per fare altre case, su cui gli uffi­ci han­no lavo­ra­to impeg­nan­do molte forze, spes­so facen­do mira­coli, ci si dimen­ti­ca di lavo­rare seri­amente a risol­vere i prob­le­mi che stan­no dan­neg­gian­do le sta­gioni tur­is­tiche. Che almeno Ban­di­ni si ravve­da su questo prog­et­to e si impeg­ni a coin­vol­gere la cit­tad­i­nan­za e stu­di seri­amente pri­ma di diventare colui che cam­bierà per sem­pre la natu­ra di San Vin­cen­zo.

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