Ministero non finanzia né Creo né Piombino logistics

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PIOMBINO 31 gen­naio 2017 — Né Creo né Piom­bi­no logis­tics otter­ra­no i finanzi­a­men­ti agevolati che ave­vano richiesto al Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co per i loro inves­ti­men­ti a Piom­bi­no. Lo ha deciso il Min­is­tero sul­la base del­l’istrut­to­ria di Invi­talia con­clusa con  esi­to neg­a­ti­vo.
Il prog­et­to di Piom­bi­no logis­tics riguar­da­va lo svilup­po por­tuale, quel­lo descrit­to in forme diverse nei diver­si piani indus­tri­ali di Cevi­tal,  con una nuo­va occu­pazione di cinquan­ta­tré  dipen­den­ti, ma la stes­sa soci­età, che pri­ma ave­va pre­vis­to un inves­ti­men­to di 21.536.748 euro e chiesto un con­trib­u­to agevola­to di 11.845.211 euro, ave­va fat­to sapere di aver rin­un­ci­a­to pare per le com­p­lessità buro­cratiche che la ges­tione del finanzi­a­men­to avrebbe pre­sen­ta­to.
Quel­lo di Creo  riguar­da­va la real­iz­zazione di un impianto di trat­ta­men­to rifiu­ti basato sul­la decar­boniz­zazione idroter­male nell’ area Apea di Col­ma­ta, con una nuo­va occu­pazione di ven­tun dipen­den­ti, e per esso era pre­vis­to un inves­ti­men­to di  22.316.000 euro per il quale era sta­to richiesto un finanzi­a­men­to agevola­to di 16.737.000 euro. Il Comune di Piom­bi­no ave­va addirit­tura pre­asseg­na­to a Creo  un lot­to di ter­reno di 28mila metri quadri nel piano per gli inse­di­a­men­ti pro­dut­tivi Apea di Col­ma­ta nel giug­no 2016.
Nes­suno dei due prog­et­ti, ancorché giu­di­cati ammis­si­bili, han­no super­a­to l’istrut­to­ria. Di con­seguen­za sono adesso sot­to istrut­to­ria tre prog­et­ti (sono gli ulti­mi del­la grad­u­a­to­ria):

  • Ecoline.Tyre per un pro­gram­ma di inves­ti­men­to di 1.727.467 euro, con un’oc­cu­pazione di 12 dipen­den­ti e un finanzi­a­men­to agevola­to richiesto di 1.262.033 euro,
  • La chiusa di Ponte­doro per un pro­gram­ma di inves­ti­men­to di 22.468.437 euro, con un’oc­cu­pazione di 13 dipen­den­ti e un finanzi­a­men­to agevola­to richiesto di 16.014.375 euro,
  • Etr­usca pro­fi­lati per un pro­gram­ma di inves­ti­men­to di 3,280.000 euro, con un’oc­cu­pazione di 4 dipen­den­ti e un finanzi­a­men­to agevola­to richiesto di 2.460.000 euro.

Era­no già state dichiarate non ammis­si­bili le richi­este di Opus­pharm, Altair chim­i­ca, Mar­i­ani e Rima­te­ria e non esam­inabili, per­ché per­venute oltre i ter­mi­ni, quelle di Arcelor­mit­tal, Bor­go degli olivi e Asa.

La sto­ria era inizia­ta il 24 aprile 2014 quan­do fu fir­ma­to l’ac­cor­do di pro­gram­ma sul­la “Dis­ci­plina degli inter­ven­ti per la riqual­i­fi­cazione e la ricon­ver­sione del polo indus­tri­ale di Piom­bi­no” che prevede­va un finanzi­a­men­to del Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co di ven­ti mil­ioni di euro per agevolare la real­iz­zazione di una o più inizia­tive impren­di­to­ri­ali, nel ter­ri­to­rio dei Comu­ni del sis­tema locale del lavoro di Piom­bi­no, final­iz­zate al raf­forza­men­to del tes­su­to pro­dut­ti­vo locale e alla sua diver­si­fi­cazione in set­tori alter­na­tivi a quel­li dell’indotto siderur­gi­co.  Era con­tin­u­a­ta con un sec­on­do accor­do, sot­to­scrit­to il 7 mag­gio 2015, con il quale fu  approva­to il Prog­et­to di ricon­ver­sione e riqual­i­fi­cazione indus­tri­ale (PRRI), final­iz­za­to alla sal­va­guardia e al con­sol­i­da­men­to delle imp­rese dell’area, all’attrazione di nuove inizia­tive impren­di­to­ri­ali e al reimpiego dei lavo­ra­tori espul­si dal mer­ca­to del lavoro. La sua attuazione fu affi­da­ta a Invi­talia per gli inter­ven­ti di com­pe­ten­za del Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co.
Ad oggi nem­meno un euro dei ven­ti pre­visti è sta­to uti­liz­za­to, ma anche per quel che riguar­da gli altri finanzi­a­men­ti pre­visti a cari­co del­la Regione Toscana la situ­azione non è dis­sim­i­le.

 

 

2 risposte a “Ministero non finanzia né Creo né Piombino logistics”

  1. Renzo Carletti says:

    La redazione potrebbe chiarire per­chè il Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co ha respin­to le richi­este di finanzi­a­men­to delle ditte CREO, Piom­bi­no Logis­tics e Rima­te­ria SpA?

  2. Lo farem­mo volen­tieri ma nel­la doc­u­men­tazione resa pub­bli­ca le moti­vazioni non com­paiono.

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