I molti nodi da sciogliere dell’affare Cevital

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PIOMBINO 26 gen­naio 2015 — Natale è pas­sato e l’onda lun­ga del “CEVITAL Merçì” sta incom­in­cian­do a perdere il pro­prio effet­to, ora sarebbe il momen­to di ragionare su fat­ti con­creti.
Pare che fra pochi giorni ver­rà pre­sen­ta­to uffi­cial­mente il piano indus­tri­ale, solo allo­ra potremo iniziare un anal­isi seria su tem­pi ed inves­ti­men­ti. Intan­to par­liamo di ciò che sap­pi­amo.
Issad Rebrab, come qual­si­asi impren­di­tore al mon­do, non è un filantropo, ma ha come obi­et­ti­vo la mas­simiz­zazione dei prof­itti e ciò non può che pas­sare dal­la ricon­trat­tazione dei dirit­ti dei lavo­ra­tori. Quin­di, d’ora in avan­ti, è bene incanalare i ter­mi­ni del­la trat­ta­ti­va su liv­el­li di par­ità tra le par­ti. Da un lato CEVITAL investe il pro­prio cap­i­tale su Piom­bi­no e dall’altro noi gli con­ce­di­amo il nos­tro ter­ri­to­rio, i nos­tri lavo­ra­tori ed il nos­tro Know-How per fare impre­sa, quin­di nes­suna sud­di­tan­za. Pare che l’intenzione di CEVITAL si quel­la di azzer­are i con­trat­ti inte­gra­tivi e quel­lo che appar­ente­mente può apparire come il man­ten­i­men­to di un priv­i­le­gio, in realtà è una pesante restrizione per una cat­e­go­ria che è già di per sé una delle meno ret­ribuite d’Italia. Da una pri­ma anal­isi i lavo­ra­tori Luc­chi­ni potreb­bero perdere in media 3500 € all’anno, sen­za con­sid­er­are che da alcu­ni servizi aggiun­tivi come la men­sa azien­dale dipende il pos­to di lavoro di molti addet­ti. Nel­la sper­an­za che i sin­da­cati fac­ciano la loro parte, mod­i­f­i­can­do in sede di trat­ta­ti­va le con­dizioni peg­gio­ra­tive annun­ci­ate da Cevi­tal, trop­pi nodi sono anco­ra da sciogliere, a par­tire dal­la sorte dei 300 esuberi Luc­chi­ni ed i numerosi lavo­ra­tori dell’indotto.
Un altro aspet­to fon­da­men­tale del­la trat­ta­ti­va, che rischia di rimanere sot­to­trac­cia, è la con­trat­tazione in cor­so fra CEVITAL e Port Author­i­ty per la con­ces­sione delle aree por­tu­ali. Il nuo­vo por­to è una risor­sa occu­pazionale fon­da­men­tale per gli svilup­pi futuri del­la nos­tra cit­tà, il peg­gior errore che si potrebbe com­met­tere in ques­ta fase sarebbe con­cedere ad un sin­go­lo sogget­to un ruo­lo pre­pon­der­ante nel­la ges­tione dell’infrastruttura.
Perseguire la mas­si­ma pre­sen­za sosteni­bile di imp­rese che grav­i­tano sul por­to è l’unica garanzia con­tro le biz­zarrie del mer­ca­to, soprat­tut­to per­ché sem­bra sem­pre più evi­dente che il prin­ci­pale set­tore in cui CEVITAL vuole inve­stire è pro­prio la logis­ti­ca.
E’ altresì evi­dente che i liv­el­li occu­pazion­ali che garan­tisce la siderur­gia, dif­fi­cil­mente pos­sono essere recu­perati nel­la logis­ti­ca, com’è vero che la legge Marzano obbli­ga CEVITAL al man­ten­i­men­to in forza per 2 anni (guar­da caso il peri­o­do di dura­ta degli ammor­tiz­za­tori sociali) dei lavo­ra­tori assun­ti al momen­to del­la fir­ma ed al ter­mine dei quali potran­no essere legit­ti­ma­mente licen­ziati.
E qui entra in gio­co il sec­on­do grande assente di ques­ta sto­ria: il gov­er­no. Ques­ta è una fase cru­ciale e dall’esito di ques­ta trat­ta­ti­va dipende il futuro del nos­tro ter­ri­to­rio. Noi vogliamo un gov­er­no pre­sente nel­la trat­ta­ti­va e che garan­tis­ca i dovu­ti liv­el­li di trasparen­za. Dopo tut­to non c’è neanche da mer­av­igliar­si, questo gov­er­no e ques­ta mag­gio­ran­za han­no già dato pro­va di quali siano le loro idee nel cam­po del­la tutela dei dirit­ti dei lavo­ra­tori ( jobs act docet ). Anche dal pun­to di vista delle tutele per la salute è doveroso met­tere fin da ora i dovu­ti vin­coli. Ver­ran­no uti­liz­zate le mas­sime tec­nolo­gie disponi­bili nel con­teni­men­to delle emis­sioni inquinan­ti? I forni elet­tri­ci saran­no di nuo­va costruzione o ver­ran­no com­prati usati come già si vocif­era? Quan­tomeno tro­vi­amo legit­ti­mo met­tere a conoscen­za dei ter­mi­ni del pre­lim­inare di ven­di­ta i lavo­ra­tori e la polit­i­ca, ma a dis­tan­za di mesi anco­ra non si conosce neanche il reale prez­zo di acquis­to del­la Luc­chi­ni. Alla luce di quan­to con­sid­er­a­to, invi­ti­amo il nos­tro pri­mo cit­tadi­no Mas­si­mo Giu­liani, che era pre­sente all’atto del­la fir­ma, a ren­dere final­mente pub­bli­co il con­tenu­to di quel pre­lim­inare.
Quan­do un anno fa parlava­mo di nazion­al­iz­zazione siamo sta­ti trat­tati da ereti­ci, per­ché l’ Europa non ce l’avrebbe mai per­me­s­so ed ecco che adesso siamo a dis­cutere del­la nazion­al­iz­zazione dell’ ILVA di Taran­to. Evi­den­te­mente per il gov­er­no c’è una siderur­gia di serie A ed una di serie B. Per mesi abbi­amo incas­sato ras­si­cu­razioni, pri­ma di Let­ta e Napoli­tano, poi del pres­i­dente Rossi e meno che mai sono man­cate quelle del sot­toseg­re­tario al MISE De Vin­cen­ti, ma adesso che siamo alla stret­ta finale, ora che c’è la pos­si­bil­ità di incidere sula trat­ta­ti­va tut­ti sono in silen­zio. Quan­do c’è da fare pro­pa­gan­da tutte le isti­tuzioni sono in pri­ma fila, ma quan­do c’è la pos­si­bil­ità di incidere spariscono, sven­tolan­do­ci davan­ti agli occhi la visione del­la luce in fon­do al tun­nel.
Ora sarebbe il momen­to di essere pre­sen­ti a dife­sa dei dirit­ti dei lavo­ra­tori e del­la salute dei cit­ta­di­ni.
Gov­er­no ital­iano se ci sei bat­ti un colpo!

MOVIMENTO5STELLE PIOMBINO

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