Montegemoli-Gagno, la bretella ignorata dal Cipe

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Fiorenzo Bucci

PIOMBINO 14 set­tem­bre 2013 — Il gov­er­na­tore Enri­co Rossi, inter­venu­to alla fes­ta del Pd di Gros­se­to, ha rib­a­di­to anche con più forza del soli­to due indi­cazioni di non trascur­abile por­ta­ta. Ha det­to che il relit­to del­la Con­cor­dia deve essere sman­tel­la­to a Piom­bi­no per­ché la nave è naufra­ga­ta in Toscana e la regione per ora è quel­la che ha paga­to il prez­zo più alto. “La smet­ta quin­di Fin­cantieri di pestare i pie­di” pun­tan­do sul por­to di Paler­mo. Vec­chia la posizione ma decisa­mente nuo­vo l’affondo a cui ha repli­ca­to l’am­min­is­tra­tore del­e­ga­to dell’azienda, Giuseppe Bono: “Abbi­amo espres­so esclu­si­va­mente un parere tec­ni­co, sen­za quin­di esercitare alcun tipo di pres­sione su nes­suno. Se il nos­tro parere sarà ritenu­to vali­do, non potremo che esserne sod­dis­fat­ti. Infat­ti non è un caso se, gra­zie al nos­tro know-how e alle nos­tre capac­ità, siamo oggi il quar­to grup­po cantieris­ti­co al mon­do e il pri­mo occi­den­tale per diver­si­fi­cazione di prodot­to e di attiv­itá”.
La sec­on­da affer­mazione del pres­i­dente riguar­da l’Autostrada tir­reni­ca per la quale la Regione vuole che il prog­et­to defin­i­ti­vo ven­ga approva­to entro un mese-un mese e mez­zo. Nel­la sostan­za chi non è d’accordo, a questo pun­to, deve farsene una ragione per­ché la Regione intende pro­cedere.
Con quale fre­n­e­sia vengano por­tati avan­ti i lavori sul por­to di Piom­bi­no è chiaro a tut­ti: i tem­pi indi­cati sono stret­tis­si­mi anche nel­la pre­vi­sione di pot­er ospitare la nave del­la Con­cor­dia che le ultime notizie indi­cano come pronta per il rad­driz­za­men­to (si inizierà lunedì 16 set­tem­bre). Una cor­sa che più di uno giu­di­ca dif­fi­cile da con­clud­ere nei pochi mesi che ven­gono indi­cati, durante i quali dovreb­bero essere real­iz­zate le ril­e­van­ti opere pre­viste dal recente pro­to­col­lo di inte­sa.
Tan­to più che almeno su un ver­sante c’è chi non pare adeguar­si al fre­neti­co rit­mo del­la gara piom­bi­nese, né a quel­lo dell’approvazione “autostradale” di Rossi.
Par­liamo del Cipe che, a nor­ma del decre­to che riconosce Piom­bi­no come area di crisi com­p­lessa, dove­va delib­er­are “entro 60 giorni dal­la entra­ta in vig­ore del­la legge di con­ver­sione del decre­to, in ordine al prog­et­to defin­i­ti­vo rel­a­ti­vo al lot­to numero 7, trat­to di inter­sezione delle stra­da statale 398 fino allo svin­co­lo di Gag­no”.
Una deci­sione che con­ti alla mano (la legge di con­ver­sione del decre­to è in vig­ore dal 26 giug­no scor­so) dove­va essere adot­ta­ta entro il 25 agos­to e che invece è slit­ta­ta anche nell’ultima riu­nione del Cipe che si è tenu­ta lunedì 9 set­tem­bre”.
Non pro­prio una cosa insignif­i­cante se si pen­sa che alla deci­sione del Cipe dovrebbe far segui­to l’impegno del­la Sat per real­iz­zare il trat­to di bretel­la fino al Gag­no, ovvero 50 mil­ioni di euro, che non sono nel pac­chet­to dei 133 pre­visti dal pro­to­col­lo di inte­sa ma che sono da sem­pre con­siderati essen­ziali per qual­i­fi­care l’intervento com­p­lessi­vo sul por­to.

 

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