Né lavoratori né città di fronte al fatto compiuto

PIOMBINO 8 giug­no 2018 — Dagli ulti­mi incon­tri fat­ti dai sin­da­cati sia in Regione, sia al MiSE e dai comu­ni­cati che ne sono segui­ti, appare evi­dente una sola cosa: la volon­tà del­la multi­nazionale JSW, espres­sa per boc­ca del redi­vi­vo Faus­to Azzi, di fir­mare imme­di­ata­mente un accor­do con i sin­da­cati e di non avere noie sul ter­reno delle boni­fiche e dell’utilizzo del ter­ri­to­rio. Anche una qual­si­asi for­ma di con­trol­lo gov­er­na­ti­vo gli risul­ta inac­cetta­bile.
Per rag­giun­gere questi obi­et­tivi Azzi (non il gov­er­no, che era pre­sente solo con un fun­zionario sen­za alcun potere) ha ricon­vo­ca­to per mart­edì 12 al Min­is­tero i sin­da­cati per la fir­ma di un doc­u­men­to che, anche se non defini­to accor­do, in futuro ne avrà la forza.
Anco­ra una vol­ta, come quat­tro anni fa, l’intenzione è quel­la di porre i lavo­ra­tori e tut­ta la comu­nità di fronte al fat­to com­pi­u­to, sen­za un piano indus­tri­ale deg­no di questo nome, sen­za una definizione di tem­pi, sen­za nep­pure l’indicazione dei liv­el­li occu­pazion­ali (anche se tra le righe si capisce esat­ta­mente che ci saran­no “esuberi”) e sen­za chiarez­za né sug­li ammor­tiz­za­tori sociali né sui lavo­ra­tori dell’indotto.
Dici­amo chiara­mente ai sin­da­cati che nel prossi­mo incon­tro non devono asso­lu­ta­mente fir­mare nes­sun tipo di accor­do, per una ques­tione di mer­i­to ed una di meto­do.

  • Nel mer­i­to, se non vogliono far fin­ta di dimen­ti­care cosa è suc­ces­so con Cevi­tal, devono pre­tendere di avere in mano un piano indus­tri­ale di inves­ti­men­ti e non la vaga promes­sa di “uno stu­dio di fat­tibil­ità di due anni”, al ter­mine del quale può risultare che JSW non ha nes­sun inter­esse a fare gli inves­ti­men­ti e noi ci tro­ver­e­mo con altri 1.200 dis­oc­cu­pati; tra l’altro, sen­za una pre­sen­za qual­i­fi­ca­ta del nuo­vo gov­er­no, non potremo avere risposte sul­la vig­i­lan­za e sug­li ammor­tiz­za­tori sociali.
  • Nel meto­do per­ché non avete nes­sun dirit­to di fir­ma se pri­ma non con­sul­tate col­oro che rap­p­re­sen­tate e che, uni­ci, han­no il dirit­to di accettare o di rifi­utare gli accor­di. Allo­ra, con i doc­u­men­ti in mano, pren­di­amo­ci il tem­po di stu­di­are e capire bene pri­ma di decidere.

Ogni altra scelta diver­sa da ques­ta cer­ti­ficherà la vos­tra sub­al­ter­nità alle esi­gen­ze delle multi­nazion­ali e rap­p­re­sen­terà una ulte­ri­ore, gravis­si­ma perdi­ta di fidu­cia dei lavo­ra­tori.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG
Il Sin­da­ca­to è un’altra cosa – Oppo­sizione CGIL
USB Piom­bi­no

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