Ospedale unico Cecina/Piombino: cosa vuol dire?

· Inserito in Spazio aperto
Gianluigi Palombi e Paolo Barabino

PIOMBINO 20 mag­gio 2016 — L’analisi del recente report sulle per­for­mances san­i­tarie pub­bli­ca­ta dall’Agenzia Nazionale per i servizi san­i­tari region­ali, mette in evi­den­za l’ottimo risul­ta­to degli ospedali di Piom­bi­no e Ceci­na che si attes­tano nei prim­is­si­mi posti region­ali per quel­lo che con­cerne il trat­ta­men­to di due patolo­gie gravi quan­to fre­quen­ti come l’ictus cere­brale e l’infarto del mio­car­dio. Questo risul­ta­to dimostra quan­to sia erra­to e super­fi­ciale l’assunto per cui i pic­coli ospedali siano insi­curi e vadano ridi­men­sion­ati. Su tale asserzione fon­da­men­tal­mente ruo­ta la rifor­ma regionale del­la san­ità fir­ma­ta Sac­car­di che, seguen­do le linee gui­da del decre­to Bal­duzzi, tende a ridis­tribuire le risorse san­i­tarie in base alla den­sità di popo­lazione, di fat­to sman­tel­lan­do il servizio san­i­tario dei ter­ri­tori per­iferi­ci, già di fat­to notevol­mente ridi­men­sion­a­to negli ulti­mi anni. Una polit­i­ca san­i­taria che si basi solo sul­la den­sità abi­ta­ti­va sen­za ten­er con­to altri fat­tori altret­tan­to impor­tan­ti (come ad esem­pio la dis­tan­za dai cen­tri eroga­tori di servizi san­i­tari fon­da­men­tali) san­cisce defin­i­ti­va­mente la dis­tinzione tra cit­ta­di­ni toscani di serie A e d serie B. La cos­ti­tuzione di una rete ospedaliera tra Ceci­na e Piom­bi­no, che potrebbe rap­p­re­sentare un rilan­cio del­la san­ità nel nos­tro ter­ri­to­rio, rimane un prog­et­to in perenne fase di definizione e, nonos­tante i moltepli­ci ed entu­si­asti mes­sag­gi prove­ni­en­ti dai politi­ci e dagli ammin­is­tra­tori locali del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co, rimane, allo sta­to attuale, un vuo­to con­teni­tore in assen­za di un vero con­tenu­to. Ma è pro­prio su ques­ta definizione che si gio­ca il futuro del­la San­ità nel nos­tro ter­ri­to­rio. Se il con­cet­to di rete ospedaliera sarà espres­so come con­ser­vazione e poten­zi­a­men­to degli attuali servizi san­i­tari del ter­ri­to­rio, che pas­si anche attra­ver­so una sin­er­gia tra noso­co­mi, con con­di­vi­sione dei servizi che attual­mente sono pre­sen­ti solo in uno dei due ospedali, (anche attra­ver­so l’utilizzo di vari stru­men­ti come l’équipe san­i­tarie itin­er­an­ti), tale opzione può cos­ti­tuire una rispos­ta mod­er­na e apprez­z­abile alle esi­gen­ze del ter­ri­to­rio. Ma se, al con­trario, il prog­et­to del­la rete si attuerà attra­ver­so la fusione di due ospedali in un uni­co pre­sidio ospedaliero con i servizi dis­lo­cati in uno o nel­l’al­tro noso­comio, dimez­zan­do di fat­to l’offerta san­i­taria pub­bli­ca locale, sare­mo di fronte all’ennesimo atto di ulte­ri­ore grave ridi­men­sion­a­men­to, se non addirit­tura sman­tel­la­men­to del­la san­ità del nos­tro ter­ri­to­rio. Tale scelta aprirebbe nuovi sce­nari dis­as­trosi. Da una parte infat­ti molti pazi­en­ti rin­uncereb­bero a curar­si, soprat­tut­to per le dif­fi­coltà legate alla mobil­ità (si pen­si, ad esem­pio, ai gran­di anziani, uten­ti che han­no mag­giore neces­sità di ricor­rere alle cure mediche). Dal­l’al­tra ver­reb­bero favorite le fughe ver­so altri ospedali, per cui molti pazi­en­ti, doven­do comunque muover­si, scegliereb­bero altre strut­ture in cui curar­si, tenen­do anche pre­sente l’of­fer­ta qual­i­ta­ti­va di gran­di ospedali vici­ni come quel­li di Pisa e Gros­se­to. Quest’ul­ti­mo aspet­to, oltre che essere eco­nomi­ca­mente molto dis­pendioso, pro­dur­rebbe una con­sis­tente dis­per­sione di pazi­en­ti e quin­di una con­seguente perdi­ta di impor­tan­za e pres­ti­gio dei nos­tri ospedali, san­cen­do, di fat­to, il loro inesora­bile quan­to defin­i­ti­vo decli­no. Il silen­zio dei Sin­daci PD del ter­ri­to­rio sul­la ques­tione, sem­bra­no evi­den­ziare una totale sot­to­va­l­u­tazione del prob­le­ma o forse, peg­gio, l’in­ca­pac­ità di guidare un prog­et­to di dife­sa e tutela del­la san­ità locale in con­trasto alla polit­i­ca regionale, da sem­pre matrigna rispet­to ai ter­ri­tori per­iferi­ci. Ma è pro­prio sug­li esi­ti di ques­ta fon­da­men­tale battaglia che i nos­tri Sin­daci si giocher­an­no la pro­pria cred­i­bil­ità di ammin­is­tra­tori e forse il loro futuro politi­co”.

Gian­lui­gi Palom­bi è respon­s­abile provin­ciale san­ità di Forza Italia
Pao­lo Bara­bi­no è respon­s­abile regionale enti locali di Forza Italia

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