Parchi: San Vincenzo dimezza il contributo

· Inserito in Sotto la lente

Il sis­tema dei parchi è roba che dà lus­tro, che può incidere pos­i­ti­va­mente sull’economia lega­ta al tur­is­mo, che, in cam­pagna elet­torale, può essere sbandier­a­ta. Ma, ahimè, è anche roba che richiede inves­ti­men­ti. Ovvero, se ci si crede, bisogna fru­gar­si in tas­ca. Nel­la con­feren­za dei sin­daci del 20 feb­braio scor­so venne deciso di ver­sare nelle casse del­la soci­età un mil­ione e 200mila euro, il fab­bisog­no ann­uo per portare avan­ti l’attività. La parte del leone spet­ta­va a Piom­bi­no (725mila euro) poi, a ruo­ta, San Vin­cen­zo (330mila euro), Campiglia (110mila), Suvere­to (30mila) e Sas­set­ta (5mila). Ieri il colpo di sce­na: San Vin­cen­zo non ce la fa e, alla Soci­età dei parchi, anziché i 330mila euro sta­bil­i­ti ne verserà 144mila, meno del­la metà.
Il moti­vo, sec­on­do quel­lo che ha dichiara­to in con­siglio il sin­da­co Michele Bia­gi (nel­la foto), è lega­to a dif­fi­coltà di bilan­cio dell’ente derivan­ti soprat­tut­to da minori entrate (solo la tas­sa di sog­giorno ha fat­to reg­is­trare 320mila euro in meno rispet­to alla pre­vi­sione di 950mila e gli introiti da oneri di urban­iz­zazione si sono fer­mati ad un seg­no meno per 590mila euro ).
La scelta del­la giun­ta è sta­ta forte­mente  crit­i­ca­ta dalle mino­ranze. Il Forum di Cen­trosin­is­tra ha, per esem­pio, sostenu­to  l’esigenza “eti­ca e finanziaria” di ridurre il numero degli asses­sori  e di elim­inare la figu­ra diri­gen­ziale nell’organico (il Comune, in qualche caso, ha buste paga che non trovano uguali riscon­tri negli enti locali del­la zona).
Innega­bil­mente il minor stanzi­a­men­to di San Vin­cen­zo per i parchi gen­era prob­le­mi di rap­por­to con gli altri Comu­ni che com­p­lessi­va­mente non han­no bilan­ci rosei o comunque devono affrontare situ­azioni eco­nomiche dif­fi­cili. Una con­dizione che finisce per incidere sul­la vita stes­sa del­la Soci­età dei parchi il cui pres­i­dente, Luca Sbril­li, solo alcune set­ti­mane fa, ha man­i­fes­ta­to tutte le sue pre­oc­cu­pazioni per il futuro dell’attività tan­to da ipo­tiz­zare addirit­tura tagli negli organi­ci.

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