Per il Park Albatros una strada e una rotonda inutili

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Alberto Primi

CAMPIGLIA 22 novem­bre 2016 — Come abbi­amo let­to dal­la stam­pa, il 7 set­tem­bre 2016 il Comune di San Vin­cen­zo ha pub­bli­ca­to l’avvi­so di avvio del pro­ced­i­men­to per il Piano attua­ti­vo Camp­ing Park Alba­tros in vari­ante al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co per Rim­igliano 2011.
Tut­to ciò avveni­va men­tre scop­pi­a­va il caso di quel­lo che è forse il più grande esem­pio di abu­sivis­mo nel­la Val di Cor­nia e non solo, ma evi­den­te­mente l’ef­fi­cien­za del Comune nel sod­dis­fare le richi­este dei costrut­tori è in cer­ti casi fuori dal comune.
L’anal­isi di quan­to prevede il prog­et­to e in prat­i­ca di quan­to è già sta­to fat­to sen­za alcun per­me­s­so e che la vari­ante pre­sen­ta­ta di fat­to sana è sta­ta benis­si­mo illus­tra­ta e doc­u­men­ta­ta da Assem­blea San­vin­cen­z­i­na al cui lavoro di anal­isi riman­di­amo.
Quel­lo che il Comi­ta­to per Campiglia con­tin­ua a denun­cia­re è quan­to la Soci­età Figline Agri­t­ur­is­mo S.p.A., pro­pri­etaria del Vil­lag­gio Tur­is­ti­co, ha pro­pos­to per risol­vere il prob­le­ma del traf­fi­co su via delle Cal­danelle e su via del­la Principes­sa. Per risol­vere prob­le­mi di traf­fi­co sta­gionale, il prog­et­to prevede di real­iz­zare una stra­da larga qua­si 13 metri con­tro gli attuali 5,5/6, e una roton­da su via del­la Principes­sa di qua­si 30 metri di diametro che por­ta all’ab­bat­ti­men­to di bel­lis­si­mi e impo­nen­ti pini che carat­ter­iz­zano il pun­to di innesto di via delle Cal­danelle con via del­la Principes­sa e che fun­zional­mente e pae­sag­gis­ti­ca­mente fan­no parte del Par­co di Rim­igliano.

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Questo prog­et­to, del tut­to sovradi­men­sion­a­to, è un vero scem­pio che sca­tur­isce da una totale inca­pac­ità di leg­gere la sto­ria del­la trasfor­mazione di ques­ta parte del ter­ri­to­rio e di saperne indi­vid­uare i carat­teri dis­tin­tivi da tute­lare ad ogni cos­to.
Se anal­izzi­amo il con­testo è chiaris­si­ma l’e­sisten­za di una ger­ar­chia nel sis­tema viario: la real­iz­zazione del viale del­la Principes­sa (opera urban­is­ti­ca impor­tan­tis­si­ma per l’e­poca, fat­ta real­iz­zare da Maria Anna Bona­parte, det­ta Elisa Bacioc­chi, principes­sa di Luc­ca e Piom­bi­no) cos­ti­tu­isce un ele­men­to viario prin­ci­pale e inno­v­a­ti­vo rispet­to alla Aure­lia, par­al­le­lo al mare, sul quale si innes­tano le strade minori che ser­vivano e ser­vono le gran­di Tenute Agri­cole del­la Val di Cor­nia.

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Ques­ta ger­ar­chia è sta­ta fino ad oggi man­tenu­ta per le tre strade extrau­r­bane che sfo­ciano sul­la via del­la Principes­sa tra San Vin­cen­zo e Pop­u­lo­nia Stazione con innesti più o meno orga­niz­za­ti, ma comunque tut­ti privi di rotonde e altre soluzioni anon­ime e pre­sen­ti indif­fer­ente­mente in qualunque per­ife­ria urbana.
È un sis­tema debole dal pun­to di vista di tec­ni­ca stradale ma è qual­i­f­i­cante di questo con­testo pae­sag­gis­ti­co ed è inac­cetta­bile quin­di che ven­ga stra­volto com­ple­ta­mente e per­ma­nen­te­mente per fun­zioni esclu­si­va­mente sta­gion­ali. Gli innesti di queste strade dovreb­bero essere al mas­si­mo del tipo esistente imme­di­ata­mente pri­ma del nuo­vo svin­co­lo per Barat­ti e Pop­u­lo­nia. Per capire l’es­traneità di una roton­da in questo con­testo bas­ta vedere la roton­da per Barat­ti Pop­u­lo­nia, estraneità che è almeno in parte gius­ti­fi­ca­ta dal­la neces­sità di ovviare ad un traf­fi­co gior­naliero di migli­a­ia di auto nei peri­o­di di alta sta­gione bal­n­eare.

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Nel caso del Park Alba­tros il prob­le­ma del traf­fi­co è del tut­to diver­so si trat­ta di gestire un traf­fi­co veico­lare cos­ti­tu­ito qua­si esclu­si­va­mente dalle auto di chi arri­va e parte dal sog­giorno nel vil­lag­gio e che usa l’au­to per gite o per rag­giun­gere zone di mare diverse da Rim­igliano e di met­tere in scurez­za gli sposta­men­ti di pedoni e ciclisti prove­ni­en­ti dal Camp­ing-vil­lag­gio.
Nel caso del Park Alba­tros allo­ra non si trat­ta di fare una specie di autostra­da, taglian­do tutte le alber­a­ture esisten­ti, facen­do ril­e­vati impat­tan­ti di mate­ri­ali sca­v­ati dai mon­ti vici­ni per migli­a­ia di metri cubi, per real­iz­zare una brut­tura che resterà per sei mesi all’an­no come un relit­to abban­do­na­to di per­ife­ria urbana. Si trat­ta di fare min­ime mod­i­fiche alla stra­da attuale des­ti­nan­dola al solo traf­fi­co veico­lare e di real­iz­zare un per­cor­so per pedoni, passeg­gi­ni e bici­clette sep­a­ra­to dal per­cor­so mec­ca­ni­co uti­liz­zan­do soluzioni più leg­gere, meno impat­tan­ti e usan­do forme e mate­ri­ali più assim­i­l­abili al con­testo nat­u­rale. In ques­ta otti­ca il Comi­ta­to ave­va pro­pos­to di real­iz­zare un per­cor­so pedonale cicla­bile imposta­to sul­la zona umi­da a lato del­la stra­da esistente, su pal­iz­zate in leg­no e piano di per­cor­so anal­o­go a quel­li che si real­iz­zano per sal­vare le dune.
Per l’innesto nel­la via delle Principes­sa, come si è det­to, il prog­et­to del­la pro­pri­età prevede la real­iz­zazione di una roton­da di cir­ca 30 metri di diametro analo­ga a quel­la di Barat­ti.

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È una soluzione inutile per­ché non è nep­pure deter­mi­na­ta dal­l’innesto di quat­tro strade e potrebbe essere sos­ti­tui­ta con il tipo di innesto già esistente altrove sul­la stes­sa via del­la Principes­sa
È una soluzione dis­trut­ti­va per­ché obbli­ga ad abbat­tere nec­es­sari­a­mente alberi bel­lis­si­mi.
È una soluzione fat­ta male per­ché dai dis­eg­ni si capisce che i prog­et­tisti si sono anche dimen­ti­cati del­la pre­sen­za del­la pista cicla­bile real­iz­za­ta sul lato mare del­la via del­la Principes­sa, che non appare in nes­sun grafi­co e che sem­bra annul­la­ta dal­la roton­da stes­sa.
Il Comi­ta­to per Campiglia chiede alla Soprint­en­den­za ai Mon­u­men­ti di annullare il nul­la-osta già rilas­ci­a­to per l’al­larga­men­to del­la stra­da pre­vista nel­la Con­ven­zione per la real­iz­zazione degli inter­ven­ti nel “Camp­ing Vil­lage Park Alba­tros”, vis­to che anco­ra i lavori non sono sta­ti attuati, e di esclud­ere la real­iz­zazione del­la rota­to­ria su via del­la Principes­sa.
Il Comi­ta­to per Campiglia denun­cia la totale insen­si­bil­ità del­l’am­min­is­trazione comu­nale  di San Vin­cen­zo di fronte ai prob­le­mi di tutela del pat­ri­mo­nio pae­sag­gis­ti­co vis­to che il tur­is­mo è la più impor­tante fonte di lavoro del Comune.
Come è chiaro a tut­ti, chi per­me­tte di com­pro­met­tere il pae­sag­gio di fat­to com­pro­mette il tur­is­mo attuale e futuro che sarà sem­pre più atti­ra­to dai luoghi dove l’ef­fi­cien­za del­la offer­ta ricetti­va si sposa con l’at­ten­zione, anche molto rigi­da, alla tutela del pat­ri­mo­nio gen­er­a­tore del tur­is­mo stes­so.

*Alber­to Pri­mi è coor­di­na­tore del Comi­ta­to per Campiglia

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