Più rispetto per il dramma dei lavoratori Lucchini

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 16 otto­bre 2014 — Errare humanum est, per­se­ver­are autem dia­bolicum. In questi giorni sti­amo assis­ten­do alla ripropo­sizione di un film già  vis­to: Khaled 2 (il ritorno). Adesso è il turno del grup­po algeri­no CEVITAL, spe­cial­iz­za­to nel  set­tore agro-ali­menta­re, pri­mo pro­dut­tore di vetro piano del  con­ti­nente africano, impor­ta­tore di auto­mo­bili per l’Algeria e con  molti altri inter­es­si in svariati set­tori. Svariati set­tori tranne quel­lo di pro­duzione acciaio! Recen­te­mente il Pres­i­dente del grup­po Issad Rebrab si è pre­sen­ta­to in  Cit­tà con l’ennesimo libro dei sog­ni in mano, come già suc­ces­so con  SMC, nes­sun piano tec­ni­co e cop­er­tu­ra finanziaria dell’investimento.  Costru­ire un forno elet­tri­co entro 18 mesi ed in segui­to ripar­tire con  la pro­duzione di acciaio, man­te­nen­do in forza tut­ti i lavo­ra­tori e con  l’obiettivo di costru­ire un sec­on­do forno elet­tri­co atte­s­tandosi su 2  mln di ton­nel­late annue di pro­duzione. Chi­unque abbia un min­i­mo di visione su cos’è un’in­dus­tria siderur­gi­ca,  sa che costru­ire un forno elet­tri­co in 18 mesi è fisi­ca­mente  impos­si­bile. Un anno è nec­es­sario sola­mente per l’ingegnerizzazione del prog­et­to  inoltre occor­rono linee elet­triche ded­i­cate ad alta capac­ità e  sicu­ra­mente opere di bonifi­ca dei ter­reni nei quali dovran­no sorg­ere i  nuovi impianti. Il forte sospet­to è che, come sem­pre più spes­so accade, cer­ti sogget­ti  si pre­senti­no ai mer­cati con prog­et­ti di varia natu­ra sem­plice­mente  per acquistare peso e vis­i­bil­ità e guadagnare sen­za di fat­to fare  niente attra­ver­so i derivati finanziari. I derivati sono ogget­to di con­trat­tazione in molti mer­cati finanziari  e, soprat­tut­to, in mer­cati al di fuori dei cen­tri bor­sis­ti­ci  uffi­ciali, ossia in mer­cati alter­na­tivi alle borse vere e pro­prie,  det­ti OTC: si trat­ta di mer­cati creati da isti­tuzioni finanziarie e da  pro­fes­sion­isti tramite reti telem­atiche e che, di soli­to, non sono  rego­la­men­tati. Da qui parte la nos­tra con­sid­er­azione. Il nos­tro ter­ri­to­rio è oppres­so dal­la più grave crisi occu­pazionale  del dopoguer­ra e cer­ti sogget­ti trovano ter­reno fer­tile per pro­porre  le loro fan­tasie indus­tri­ali (cen­trale a car­bone com­pre­sa), facen­do  leva sul­la dis­per­azione di migli­a­ia di famiglie. Il solo trattare l’argomento da parte dei media fa il loro gio­co,  fig­uri­amo­ci quan­do è la polit­i­ca ad aval­lare questi sogget­ti  pre­sen­tan­do i loro prog­et­ti ed accoglien­doli nelle sedi isti­tuzion­ali. Ver­i­fi­care la sosteni­bil­ità di un’of­fer­ta è com­pe­ten­za speci­fi­ca del  Com­mis­sario Stra­or­di­nario e del MISE e dovreb­bero far­lo nelle  speci­fiche sedi e con tut­ta la ris­er­vatez­za del caso. Anche per­ché una trat­ta­ti­va in fase di definizione c’è. Cer­to la pro­pos­ta Jin­dal è lacrime e sangue ma, di fat­to, è un grup­po  indus­tri­ale che l’acciaio lo pro­duce vera­mente e quin­di sarebbe  oppor­tuno evitare di ricreare “l’ambiente ostile” che in tem­pi non  sospet­ti fece riti­rare Dufer­co. In tut­ta ques­ta vicen­da la parte più seria è la man­can­za di rispet­to  ver­so il sogget­to più debole: i dipen­den­ti Luc­chi­ni. I lavo­ra­tori e le loro famiglie sono pro­fon­da­mente logo­rati da una  situ­azione di estrema incertez­za che si pro­trae da ormai diver­si anni  e sicu­ra­mente l’unica cosa di cui non han­no bisog­no è l’ennesimo libro  dei sog­ni. Invi­ti­amo polit­i­ca ed isti­tuzioni ad avere un atteggia­men­to più laico  ed a riman­dare alle oppor­tune sedi chi viene in cit­tà a spec­u­lare  sul­la dis­per­azione.

M5S PIOMBINO

Commenta il post