Per poter essere insieme spettatori e cittadini

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PIOMBINO 12 otto­bre 2013 — Che cosa sig­nifi­ca oggi, occu­par­si di arte e di immag­i­ni? Come Francesco Zuc­coni, fol­lonich­ese nato a Mas­sa Marit­ti­ma nel 1982, sostiene nel suo recente libro “La soprav­viven­za delle immag­i­ni nel cin­e­ma”, edi­to da “Mime­sis cin­e­ma”, la sfera dell’estetica non è più rac­chiusa entro le pareti di un museo, ma è ormai inscindibile dall’esperienza quo­tid­i­ana di ognuno di noi. La polit­i­ca entra nelle nos­tre case per­lop­iù sot­to for­ma d’immagine, cer­can­do di trasfor­mare il sen­so comune in con­sen­so. Gra­zie ai nuovi media pos­si­amo accedere a qual­si­asi immag­ine, in qual­si­asi momen­to, in qual­si­asi luo­go. Ma come ori­en­tar­si in tale sce­nario? Siamo davvero capaci di tenere il pas­so del­la tec­nolo­gia? A che prez­zo?
Se il nos­tro rap­por­to con il mon­do e con gli altri è ormai con­tin­u­a­mente medi­a­to da immag­i­ni in movi­men­to, si trat­ta allo­ra, come sostiene Zuc­coni, di tornare a guardare, a par­tire dai prob­le­mi dell’oggi, alcu­ni cap­ola­vori del­la sto­ria del cin­e­ma e delle arti. Niente di più di un film di Jean-Luc Godard, Pier Pao­lo Pasoli­ni o Gus Van Sant può aiutar­ci a svilup­pare un’attitudine crit­i­ca nei con­fron­ti delle comu­ni­cazioni di mas­sa e così recu­per­are un ruo­lo atti­vo e con­sapev­ole nell’orizzonte esteti­co e medi­ati­co con­tem­po­ra­neo.
Una didat­ti­ca per immag­i­ni, quel­la prospet­ta­ta da Zuc­coni, capace di raf­forzare la nos­tra con­sapev­olez­za e ricu­cire il legame tra la con­dizione di spet­ta­tori e quel­la di cit­ta­di­ni.
Nel luglio 2006, Francesco Zuc­coni si lau­rea con il mas­si­mo dei voti e la lode in “Scien­ze dei beni stori­co-artis­ti­ci” pres­so l’Università di Siena, dove nel 2008 ottiene la spe­cial­iz­zazione in “Lin­guag­gi del­lo spet­ta­co­lo e del mul­ti­me­di­ale”. Durante gli anni del­la for­mazione uni­ver­si­taria fre­quen­ta rego­lar­mente i prin­ci­pali cen­tri di ricer­ca, pro­duzione ed espo­sizione nel cam­po dell’arte con­tem­po­ranea del­la Toscana (Cen­tro Lui­gi Pec­ci di Pra­to, Palaz­zo delle Papesse di Siena, Cen­tro di Cul­tura Con­tem­po­ranea Strozzi­na di Firen­ze) e parte­ci­pa, pri­ma come allie­vo e poi come assis­tente alla didat­ti­ca, ai work­shop for­ma­tivi orga­niz­za­ti pres­so la Fon­dazione “Il Gia­rdi­no di Daniel Spo­er­ri” a Seg­giano e il Museo Casa di Giot­to nel Mugel­lo.
GOdardNell’ottobre 2008 risul­ta vinci­tore bor­sista al con­cor­so di dot­tora­to di ricer­ca in “Stu­di sul­la rap­p­re­sen­tazione visi­va. Sto­ria, teo­ria e pro­duzione delle arti e delle immag­i­ni” dell’Istituto Ital­iano di Scien­ze Umane (SUM) con sede in Palaz­zo Strozzi a Firen­ze e svolge alcu­ni peri­o­di di stu­dio pres­so il Cen­tre d’Histoire et de Théorie des Arts dell’École des Hautes Études en Sci­ences Sociales di Pari­gi.
Pres­so il SUM – sot­to la gui­da di Omar Cal­abrese, e poten­do con­frontar­si con stu­diosi di fama inter­nazionale come Umber­to Eco, Michael Fried, Pietro Mon­tani e San­tos Zun­zunegui –, ha con­dot­to una ricer­ca riguardante i rap­por­ti tra il cin­e­ma e i nuovi media, arrivan­do alla definizione del­la nozione di “inter­me­di­al­ità” in quan­to carat­ter­is­ti­ca del­la con­dizione tec­no­log­i­ca ed estet­i­ca del­la soci­età con­tem­po­ranea.
I risul­tati pre­lim­i­nari di tali ricerche sono sta­ti pub­bli­cati in riv­iste sci­en­ti­fiche come “Cin­ergie”, “Comu­ni­cazioni Sociali”, “E|C”, “Fata Mor­gana” e “Lex­ia” per con­fluire nel vol­ume La soprav­viven­za delle immag­i­ni nel cin­e­ma. Archiv­io, mon­tag­gio, inter­me­di­al­ità, pub­bli­ca­to nel giug­no 2013 per l’editore Mime­sis di Milano.
Attual­mente è mem­bro del Cen­tro Stu­di “Omar Cal­abrese”, cul­tore del­la mate­ria pres­so la cat­te­dra di Teorie e tec­niche del lin­guag­gio cin­e­matografi­co dell’Università di Siena e fa parte del­la redazione delle riv­iste sci­en­ti­fiche “Carte Semi­otiche” e “Fata Mor­gana”. Come con­sulente sci­en­tifi­co ha lavo­ra­to alla prog­et­tazione delle espo­sizioni mul­ti­me­di­ali orga­niz­zate da Gamm-Giun­ti pres­so Musées roy­aux des Beaux-Arts de Bel­gique (Brux­elles), PAN (Napoli), Palaz­zo Ducale (Gen­o­va), Palaz­zo Blu (Pisa).
Oltre a con­durre lavori in cam­po acca­d­e­mi­co e stori­co-artis­ti­co, ha sem­pre cer­ca­to di far incon­trare i temi e i meto­di del­la ricer­ca uman­is­ti­ca con prob­lem­atiche di carat­tere sociale e politi­co. Dopo aver scrit­to per riv­iste di appro­fondi­men­to criti­co come “alfabeta2”, “Nazione Indi­ana” e “Open Democ­ra­cy”, nel gen­naio 2011 ha fonda­to il blog gen­er­al­ista “il lavoro cul­tur­ale” (www.lavoroculturale.org), che da allo­ra con­tribuisce set­ti­manal­mente ad arric­chire il dibat­ti­to su temi di carat­tere artis­ti­co, sociale e politi­co riv­ol­gen­dosi a un pub­bli­co di let­tori vas­to e com­pos­i­to.

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