Personale politico incapace e arrogante se ne vada

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 26 novem­bre 2017 — Dopo due anni e mez­zo di bugie e di procla­mi vit­to­riosi, dopo mesi e mesi di ten­ten­na­men­ti, alla fine il gov­er­no, nel­la figu­ra del min­istro Cal­en­da, ha inizia­to il pro­ced­i­men­to per cac­cia­re Rebrab e la Cevi­tal dal nos­tro ter­ri­to­rio.
Subito sono iniziate le intim­i­dazioni di tipo ricat­ta­to­rio da parte di fig­ure di spic­co del­la multi­nazionale, che dichiara­no che chi pagherà saran­no i 2000 lavo­ra­tori “…per lunghi anni sospe­si agli ammor­tiz­za­tori sociali…” (per­ché, dall’arrivo di Cevi­tal ad oggi è suc­ces­so qualcos’altro?) e le fav­ole mira­col­is­tiche di mil­ioni di ton­nel­late prodotte entro l’anno prossi­mo.
Intan­to la crisi dell’occupazione bat­te duro sul nos­tro ter­ri­to­rio: anche gli ulti­mi residui di posti di lavoro dell’indotto ven­gono can­cel­lati. È il caso del­la Trav­el, con 21 lavo­ra­tori licen­ziati, ai quali non rimane che la mis­e­ria del­la Naspi; sarà il caso delle lavo­ra­tri­ci addette alla men­sa e alle pulizie, dipen­den­ti di imp­rese solide, forte­mente “spon­soriz­zate” dalle forze di gov­er­no locali, alle quali ven­gono affi­dati molti appalti, ma alle quali non inter­es­sa trovare una ricol­lo­cazione per queste lavo­ra­tri­ci ridotte, come tan­ti, alla dis­per­azione. Tut­ta la nos­tra sol­i­da­ri­età atti­va a questi lavo­ra­tori.
Chiari­amo subito due cose: la prin­ci­pale respon­s­abil­ità del­la situ­azione che vivi­amo oggi è delle isti­tuzioni gov­er­na­tive a tut­ti i liv­el­li ed in par­ti­co­lare di quelle forze politiche che gov­er­nano dal nazionale fino al locale e che sono state accom­pa­g­nate dal sin­da­cal­is­mo con­cer­ta­ti­vo. Da loro nes­suna aut­o­crit­i­ca, nes­sun “mea cul­pa”, nes­suna offer­ta di dimis­sioni. Anzi, si ergono tut­ti (di nuo­vo!!) a sal­va­tori del­la situ­azione, a vinci­tori. Noi siamo con­vin­ti che vada richiesto l’allontanamento di quel per­son­ale politi­co che si è dimostra­to da un lato inca­pace, dall’altro arro­gante nel non vol­er ascoltare le voci di crit­i­ca.
Il sec­on­do chiari­men­to va fat­to rispet­to alla minac­cia (da parte di Cevi­tal) e al tim­o­re che tut­to resti bloc­ca­to per un numero impre­cisato di anni. Dici­amo che questo sarà pos­si­bile solo se la polit­i­ca lo per­me­t­terà; il gov­er­no deve inter­venire subito, even­tual­mente medi­ante un decre­to urgente che con­sen­ta innanzi tut­to la ripresa del­la pro­duzione dei treni di lam­i­nazione, pre­con­dizione indis­pens­abile per man­tenere aper­ta una prospet­ti­va per la siderur­gia a Piom­bi­no: il nos­tro ordi­na­men­to e soprat­tut­to la nos­tra Cos­ti­tuzione met­tono a dis­po­sizione tut­ti gli stru­men­ti nec­es­sari affinché il gov­er­no ritorni in pieno pos­ses­so del­la fab­bri­ca.
Ed è appun­to questo che il gov­er­no deve fare: ripren­dere la fab­bri­ca, riavviare le pro­duzioni, sta­bilire un quadro di rifer­i­men­to pun­tuale al quale chi­unque sia inter­es­sato ad acquisire la soci­età deb­ba atten­er­si, avviare da subito le boni­fiche. A questo scopo, è nec­es­sario con­vo­care l’assemblea dei lavo­ra­tori pri­ma dell’incontro con il min­istro Cal­en­da, in modo da rilan­cia­re tem­pes­ti­va­mente la mobil­i­tazione e costrin­gere il gov­er­no ad assumer­si le pro­prie respon­s­abil­ità, inter­rompen­do subito l’agonia del­la fab­bri­ca, dei lavo­ra­tori e del­la com­pren­so­rio.
Tut­to questo per dimostrare che esiste la pre­cisa volon­tà di sal­vare il ter­ri­to­rio. Su questo le forze politiche e sin­da­cali che han­no a cuore le sor­ti del­la Val di Cor­nia e dei suoi lavo­ra­tori devono chia­mare alla mobil­i­tazione.
Sono anni che lo dici­amo e con­tin­uer­e­mo a dir­lo: solo con la mobil­i­tazione il ter­ri­to­rio, i suoi posti di lavoro, la sua econo­mia si sal­va.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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