A Piombino un problema sicurezza sottovalutato

· Inserito in Spazio aperto
Francesco Ferrari

PIOMBINO 26 giug­no 2017 — Negli ulti­mi mesi nel ter­ri­to­rio comu­nale si sono ver­i­fi­cati numero­sis­si­mi episo­di che, stante anche la loro fre­quen­za e costan­za, con­fer­mano l’esistenza di un prob­le­ma serio, sino­ra sot­to­va­l­u­ta­to.
Nell’ambito del­la crim­i­nal­ità dif­fusa e preda­to­ria, al pri­mo pos­to devono essere men­zionati i fur­ti negli appar­ta­men­ti che, da un paio di anni a ques­ta parte, han­no rag­giun­to numeri impres­sio­n­an­ti. Il risul­ta­to è che non ci si può sen­tire sicuri nep­pure all’interno delle quat­tro mura domes­tiche. Alla rib­al­ta delle cronache delle ultime set­ti­mane, poi, ci sono i fur­ti all’interno delle autovet­ture parcheg­giate lun­go le vie pub­bliche.
Ma la sicurez­za non riguar­da sola­mente i fur­ti; sot­to un pro­fi­lo di rispet­to del­la legal­ità, van­no men­zionati i dan­neg­gia­men­ti, i detur­pa­men­ti (specie nel cen­tro stori­co), la ven­di­ta di beni con­traf­fat­ti (che per­al­tro mette a repen­taglio l’equilibrio pre­cario del com­mer­cio legale), l’accattonaggio, il più delle volte molesto ed insis­tente.
Ci sono persi­no casi di immo­bili di pro­pri­età di pri­vati da anni ille­git­ti­ma­mente occu­pati da grup­pi di sen­za­tet­to che ne han­no fat­to il pro­prio allog­gio, nell’ambito di un con­testo di degra­do che pri­va il legit­ti­mo pro­pri­etario del dirit­to di usare la cosa pro­pria e con­diziona anche il vic­i­na­to.
E poi il capi­to­lo profughi: non curan­do la con­dizione eco­nom­i­ca del­la cit­tà e del suo dram­mati­co momen­to stori­co, al Comune di Piom­bi­no è sta­to chiesto di ospi­tarne centi­na­ia sen­za che alcuno obi­et­tasse; ora­mai è ris­a­puto, una buona fet­ta dei sol­di pub­bli­ci frut­to dei con­tribuen­ti viene uti­liz­za­ta per dare sosteg­no ai migranti; il prob­le­ma è che il mec­ca­n­is­mo non è ispi­ra­to da mire uman­i­tarie ben­sì da inter­es­si eco­nomi­ci.
Anche la cir­costan­za dell’elevato numero di migranti ha effet­ti sul­la sicurez­za urbana e sul deco­ro, atte­sa l’assenza di inte­grazione ed i fre­quen­ti atti di vio­len­za (uno addirit­tura sfo­ci­a­to in un omi­cidio) che si ver­i­f­i­cano nei cen­tri profughi del nos­tro Comune.
Che i piom­bi­ne­si non si sen­tano più sicuri, sem­mai ve ne fos­se sta­to bisog­no, lo pro­va il fat­to che la Lega Nord nel nos­tro Comune, con una lode­v­ole inizia­ti­va, in una set­ti­mana ha rac­colto più di set­te­cen­to firme sul tema del­la sicurez­za.
Di cer­to c’è che le forze dell’ordine fan­no il pos­si­bile ed anche di più ma devono fare quo­tid­i­ana­mente i con­ti con una assen­za di sosteg­no stru­men­tale, finanziario e logis­ti­co del gov­er­no. La polizia munic­i­pale, d’altro can­to, è ridot­ta all’osso, con un numero di agen­ti insuf­fi­ci­en­ti a far fronte ai numerosi com­pi­ti affi­dati a quel cor­po.
Servirebbe mag­giore respon­s­abil­ità in chi ci ammin­is­tra, anche local­mente, con inves­ti­men­ti sul per­son­ale del­la polizia munic­i­pale e su tele­camere posizion­ate in pun­ti strate­gi­ci, con una richi­es­ta alla prefet­tura di riduzione del numero di profughi ospi­tati nel nos­tro Comune e, più in gen­erale, con la richi­es­ta fer­ma di rispet­to del­la legge; il tut­to invece di con­sid­er­are Piom­bi­no “un’isola felice”, sot­to­va­l­u­tan­do il prob­le­ma.
Noi, nell’ambito del nos­tro ruo­lo di forza di oppo­sizione, con­tin­uer­e­mo a sol­lecitare inter­ven­ti urgen­ti ed indis­pens­abili a garan­tire la sicurez­za dei nos­tri cit­ta­di­ni, specie degli anziani e dei bam­bi­ni; recen­te­mente abbi­amo ripresen­ta­to una pro­pos­ta, già boc­cia­ta dal con­siglio comu­nale lo scor­so anno, vol­ta ad isti­tuire un’associazione di volon­tari dedi­ti all’osservazione del ter­ri­to­rio i quali, gra­tuita­mente e su base volon­taris­ti­ca, pre­via sot­to­scrizione di uno statu­to e di un mod­el­lo di ade­sione, in stret­ta col­lab­o­razione con cara­binieri, polizia, guardia di finan­za e polizia munic­i­pale, pre­via autor­iz­zazione del prefet­to di Livorno, pos­sano prestare attiv­ità di volon­tari­a­to diurno e not­turno, con final­ità di sol­i­da­ri­età sociale nell’ambito del­la sicurez­za urbana.
Non si trat­ta di “ronde”, come alcu­ni pieni di pregiudizio politi­co han­no appel­la­to, ben­sì di grup­pi di cit­ta­di­ni respon­s­abili che sono con­sapevoli di dover sop­perire ad una man­can­za di con­trol­li; sono cit­ta­di­ni a cui non viene dato potere di far­si gius­tizia da soli ma che anzi chiedono di assumer­si un onere di vig­i­lan­za, pron­ti poi a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, lad­dove nec­es­sario. In alcune cit­tà (tra le più vicine Gros­se­to) il mec­ca­n­is­mo è sta­to attua­to e da subito ha dato effet­ti pos­i­tivi; d’altronde, cre­di­amo che già la pre­sen­za di con­trol­li costan­ti nel ter­ri­to­rio si trasfor­mi in dis­in­cen­ti­vo per buona parte del­la crim­i­nal­ità.
L’obiettivo è tornare a res­pi­rare quel sen­so di sicurez­za ora­mai per­so.

Mozione
(Art. 37 del Rego­la­men­to delle attiv­ità del con­siglio comu­nale)
Piom­bi­no, 20 giug­no 2017
Al Sig. Sin­da­co
Al Sig. Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale
Agli Asses­sori com­pe­ten­ti
Loro Sedi
Ogget­to: isti­tuzione di un’associazione di volon­tari per la sicurez­za del ter­ri­to­rio comu­nale e per l’incolumità pub­bli­ca
Pre­mes­so che
negli ulti­mi mesi, nel ter­ri­to­rio comu­nale, si sono ver­i­fi­cati numero­sis­si­mi episo­di che, stante anche la loro fre­quen­za e costan­za, minano seri­amente la sicurez­za pub­bli­ca e, nel­lo speci­fi­co, quel­la sicurez­za urbana da inten­der­si come bene pub­bli­co che afferisce alla vivi­bil­ità ed al deco­ro del­la cit­tà (vedasi il recente D.L. 14/2017).
Nell’ambito del­la crim­i­nal­ità dif­fusa e preda­to­rio si ricor­dano su tut­ti i fre­quen­ti fur­ti all’interno degli appar­ta­men­ti, nonché quel­li ver­i­fi­catisi all’interno delle autovet­ture parcheg­giate lun­go le vie pub­bliche.
Non solo; sot­to un pro­fi­lo di rispet­to del­la legal­ità, moltissi­mi sono i dan­neg­gia­men­ti, i detur­pa­men­ti (specie nel cen­tro stori­co), la ven­di­ta di beni con­traf­fat­ti (che per­al­tro met­tono a repen­taglio l’equilibrio pre­cario del com­mer­cio legale), l’accattonaggio, il più delle volte molesto ed insis­tente.
Tut­to ciò sta deter­mi­nan­do un cres­cente sen­so di insi­curez­za e di impoten­za nel­la popo­lazione, la quale, invece, avrebbe il dirit­to di sen­tir­si pro­tet­ta.
Pos­to che
il costante ed apprez­z­abile impeg­no delle forze dell’ordine non è suf­fi­ciente ad arginare il prob­le­ma, alla luce dei dras­ti­ci e dep­re­ca­bili tagli a fir­ma del Gov­er­no, che depoten­ziano le autorità pre­poste alla sicurez­za pub­bli­ca ed alla osser­van­za delle leg­gi, e deter­mi­nano una totale assen­za di sosteg­no stru­men­tale, finanziario e logis­ti­co.
Del resto, anche l’esiguo numero degli agen­ti ed uffi­ciali apparte­nen­ti alla Polizia Munic­i­pale è total­mente insuf­fi­ciente ad incidere in modo sen­si­bile sul rispet­to delle leg­gi e sul­la pre­ven­zione: la pre­sen­za di un agente ogni mille abi­tan­ti, tenu­to altresì con­to dei numerosi com­pi­ti attribuiti al cor­po, non è ido­neo a trasmet­tere un min­i­mo sen­so di con­trol­lo del ter­ri­to­rio, di vig­i­lan­za e di sicurez­za al cit­tadi­no; si pen­si a tal propos­i­to che il numero degli apparte­nen­ti alla Polizia Munic­i­pale di Piom­bi­no è in con­tin­ua dimin­uzione, essendo pas­sato da 37 unità del 2005 (numero comunque non ido­neo già allo­ra) a 33 unità attuali, con lo spet­tro di tre futuri pen­sion­a­men­ti che con ogni prob­a­bil­ità non ver­ran­no rimpiaz­za­ti.
Atte­so che
il sot­to­scrit­to con­sigliere comu­nale pre­sen­tò ad otto­bre 2015 una mozione sim­i­le alla pre­sente, iscrit­ta all’ordine del giorno del­la sedu­ta con­sil­iare del 17 novem­bre 2015 ma che non venne dis­cus­sa ed anzi riti­ra­ta dal pro­po­nente sul pre­sup­pos­to che alcune altre forze politiche ave­vano aus­pi­ca­to una dis­cus­sione più ampia del prob­le­ma all’interno del­la com­pe­tente com­mis­sione.
Ne seguiv­ano alcune riu­nioni in com­mis­sione, dopo di che, curiosa­mente, i grup­pi con­sil­iari PD e Spir­i­to Libero pro­to­colla­vano in data 7.12.2015 un ordine del giorno sul­la sicurez­za pub­bli­ca ed i fur­ti negli appar­ta­men­ti dal con­tenu­to sen­si­bil­mente dif­fer­ente e più atten­u­a­to rispet­to a quel­lo del­la orig­i­nar­ia mozione poi riti­ra­ta dall’odierno scrivente.
Il sud­det­to ordine del giorno veni­va dis­cus­so alla sedu­ta con­sil­iare dell’8.1.2016 e, dopo un suo emen­da­men­to richiesto da alcune forze politiche tra cui anche quel­la del grup­po con­sil­iare di cui fa parte chi scrive, dis­cus­so ed approva­to.
Ciò pre­mes­so,
pos­to che si ritiene che il con­tenu­to di tale ordine del giorno – di cui per­al­tro si igno­ra se sia sta­to effet­ti­va­mente attua­to — non sia ido­neo ad atten­uare il prob­le­ma di sicurez­za che sta carat­ter­iz­zan­do il nos­tro ter­ri­to­rio.
Pos­to altresì che
i cit­ta­di­ni han­no il dirit­to di dare pri­vata­mente vita a comi­tati di quartiere o sem­pli­ci coor­di­na­men­ti per la tutela del pat­ri­mo­nio pri­va­to e pub­bli­co; a sosteg­no del pat­tuglia­men­to da parte delle forze dell’ordine, oltre alla nec­es­saria instal­lazione di un numero mag­giore di tele­camere nelle zone più a ris­chio del­la cit­tà, è indis­pens­abile un’opera di pre­ven­zione che coin­vol­ga atti­va­mente i cit­ta­di­ni affinché, uni­ca­mente con la loro attiv­ità di vig­i­lan­za, di con­cer­to con gli Uffi­ciali ed Agen­ti di Pub­bli­ca Sicurez­za, pos­sano con­tribuire a scon­giu­rare la com­mis­sione di quei reati in espan­sione sul nos­tro ter­ri­to­rio e di quegli atti di detur­pa­men­to del­la cit­tà, ricon­seg­nan­do alla cit­tad­i­nan­za quel sen­so di sicurez­za ora­mai svan­i­to.
Tut­to ciò pre­mes­so,
il Con­siglio Comu­nale
dà manda­to al Sin­da­co ed alla Giun­ta affinché si provve­da ad isti­tuire un’associazione di volon­tari dedi­ti all’osservazione del ter­ri­to­rio i quali, gra­tuita­mente e su base volon­taris­ti­ca, pre­via sot­to­scrizione di uno statu­to e di un mod­el­lo di ade­sione, in stret­ta col­lab­o­razione con Cara­binieri, Polizia, Guardia di Finan­za e Polizia Munic­i­pale, pre­via autor­iz­zazione del Prefet­to di Livorno, pos­sano prestare attiv­ità di volon­tari­a­to diurno e not­turno, con final­ità di sol­i­da­ri­età sociale nell’ambito del­la sicurez­za urbana.
Dà manda­to alla com­mis­sione con­sil­iare com­pe­tente di redi­gere l’atto cos­ti­tu­ti­vo del­la stes­sa asso­ci­azione ed il rel­a­ti­vo statu­to, di con­cer­to con i comi­tati cit­ta­di­ni che dovessero essere già cos­ti­tu­iti, affinché sia dis­ci­plina­ta con un rego­la­men­to l’attività dei volon­tari, i rap­por­ti con l’amministrazione comu­nale, la dotazione e l’equipaggiamento, nonché i loro doveri.

Francesco Fer­rari
Con­sigliere Comu­nale

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