IL SEGRETARIO DEL PD UFFICIALIZZA I CANDIDATI PER LE REGIONALI

Presentato il terzetto: Anselmi, Maestrini, Ulivieri

· Inserito in News dal territorio
Fiorenzo Bucci

 

PIOMBINO 20 aprile 2015 – Ecco i tre nomi e ques­ta vol­ta sono uffi­ciali: Gian­ni Ansel­mi, Val­ter Ulivieri e Car­la Maestri­ni. Sono loro che rap­p­re­sen­ter­an­no la fed­er­azione Pd Piom­bi­no-Val di Cor­nia-Elba nel grup­po provin­ciale di otto can­di­dati per le prossime elezioni toscane. Le altre cinque indi­cazioni sono state for­mu­late da tem­po dal­la fed­er­azione pidiessi­na di Livorno. Per cui alla fine di giochi e con­tro giochi la lista risul­ta così com­pos­ta per sorteg­gio dopo il capolista:

1 – Gian­ni Ansel­mi, 48 anni di Piom­bi­no,
2 – Michela Cec­chi, 40 anni di Livorno,
3 – Francesco Gazzetti, 44 anni di Livorno,
4 – Ser­e­na Bis­erni, 38 anni di Livorno,
5 – Simone Franchi, 32 anni di Livorno,
6 – Maria Glo­ria Giani, 59 anni di Livorno,
7 – Wal­ter Ulivieri, 62 anni di Piom­bi­no,
8 – Car­la Maestri­ni, 38 anni di Piom­bi­no.

Nel­la con­sul­tazione del 31 mag­gio prossi­mo gli elet­tori iscrit­ti nelle liste elet­torali del­la provin­cia potran­no esprimere una o due pref­eren­ze. Se opter­an­no per due pref­eren­ze, obbli­ga­to­ri­a­mente dovran­no indi­care i nomi di un can­dida­to uomo e di un can­dida­to don­na.
In provin­cia di Livorno dovran­no com­p­lessi­va­mente essere elet­ti quat­tro con­siglieri region­ali. Sec­on­do le pre­vi­sioni due dovreb­bero andare al Pd ed uno cias­cuno alle due altre liste che otter­ran­no i mag­giori con­sen­si (verosim­il­mente Cen­trode­stra e Movi­men­to cinque stelle).

Il mese di anda e riv­ieni
Mai in tan­ti anni di vita polit­i­ca e di scelte delle can­di­da­ture in ogni tipo di elezione, si era assis­ti­to ad una tale gios­tra pub­bli­ca di pro­poste, di ripen­sa­men­ti, di adegua­men­ti e di rime­di come in ques­ta occa­sione. Basti solo pen­sare che nes­suno dei tre can­di­dati oggi in lista era accred­itabile con qualche certez­za solo un mese e mez­zo fa. Non par­liamo per sen­sazioni e meno che mai rife­ri­amo nos­tre inter­pre­tazioni. Quel che affer­mi­amo è nelle carte che, a dif­feren­za delle parole (tante), riman­gono.

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Mat­teo Tor­toli­ni

Così il 26 feb­braio scor­so dal­la fed­er­azione del Pd usci­va un comu­ni­ca­to nel quale, a propos­i­to del con­sigliere regionale uscente Mat­teo Tor­toli­ni, così si scrive­va, per­al­tro dopo una con­sul­tazione tra gli iscrit­ti,: “… le con­sul­tazioni pro­pon­gono, ad ogni modo, ele­men­ti cer­ti in mer­i­to alla rican­did­abil­ità del con­sigliere regionale uscente Mat­teo Tor­tolini” il quale veni­va “apprez­za­to per com­pe­ten­ze e spes­sore politi­co” dal 57 per cen­to degli inter­vis­ta­ti. Col pas­sare dei giorni (pochi), Tor­toli­ni ha evi­den­te­mente per­so “spes­sore politi­co” se, in un suc­ces­si­vo doc­u­men­to del­la fed­er­azione del Pd, in data 30 mar­zo, veni­va annun­ci­a­to che “ è sta­to chiesto al con­sigliere uscente Mat­teo Tor­toli­ni di fare un pas­so indi­etro per con­sen­tire al par­ti­to di con­cen­trare le sue energie in cam­pagna elet­torale su un solo can­dida­to uomo ritenu­to in gra­do di rac­cogliere il mag­gior numero di con­sensi”. Pec­ca­to che appe­na un mese pri­ma il “can­dida­to uomo” in gra­do di rac­cogliere ecc. ecc. fos­se sta­to di fat­to indi­ca­to in Tor­toli­ni. E pec­ca­to anco­ra che, nel doc­u­men­to del 30 mar­zo, si annun­ci­no come approvate dal­la mag­gio­ran­za del­la direzione fed­erale (76%)  i nomi di due donne, Car­la Maestri­ni e Antonel­la Giuzio, le quali, non essendo uomi­ni, non pote­vano evi­den­te­mente gio­var­si del­la “con­cen­trazione delle energie del par­ti­to in cam­pagna elet­torale”, ris­er­va­ta, come venne scrit­to, ad “un solo can­dida­to uomo”.
Ma c’è di più. Nel  doc­u­men­to del­la fed­er­azione Pd del 26 feb­braio, a propos­i­to di una rac­col­ta di firme pro­mossa a sosteg­no del­la can­di­datu­ra dell’ex sin­da­co Gian­ni Ansel­mi, si pote­va leg­gere: “…emerge una pal­pa­bile insof­feren­za ver­so l’iniziativa di rac­col­ta di firme per pro­muo­vere la can­di­datu­ra di Gian­ni Ansel­mi, inizia­ti­va che, sec­on­do molti con­sul­tati, si è col­lo­ca­ta fuori dal per­cor­so del par­ti­to”. Nell’occasione il nome dell’ex sin­da­co veni­va indi­ca­to solo come “facente parte del­la dis­cus­sione polit­i­ca che dovrà fare il Pd Val di Cor­nia-Elba in vista del­la defin­i­ti­va com­po­sizione del­la lista”. Quin­di una can­di­datu­ra incer­ta, sec­on­do una inter­pre­tazione cor­rente e non pri­va di log­i­ca. Ebbene col tem­po il ruo­lo del can­dida­to Ansel­mi è cresci­u­to al pun­to da arrivare oggi al ver­tice, cioè capolista. Si dice che ciò sia avvenu­to – ma è cosa poco inter­es­sante – in virtù del­la disponi­bil­ità del­la fed­er­azione piom­bi­nese a sac­ri­fi­car­si, nel­la dis­cus­sione finale del­la “don­na in più” in lista, con­trari­a­mente alla rigid­ità livor­nese, fer­ma sul­la scelta delle sue tre can­di­date. L’ex sin­da­co è diven­ta­to così il nome di pun­ta su cui la fed­er­azione Pd del­la Val di Cor­nia pun­terà per la con­quista del seg­gio che fu di Tor­toli­ni. Esclu­so, sec­on­do log­i­ca, invece che Ansel­mi pos­sa diventare addirit­tura asses­sore dal momen­to che l’ar­ti­co­lo 27 del­la legge elet­torale del 2014 prevede l’in­com­pat­i­bil­ità tra la car­i­ca di con­sigliere e quel­la, appun­to, di asses­sore. Teori­ca­mente l’en­tra­ta in giun­ta di Ansel­mi potrebbe avvenire solo a segui­to di dimis­sioni chiara­mente dopo la sua elezione. Pro­muover­lo infat­ti dopo una boc­ciatu­ra elet­torale sarebbe un assur­do. Come del resto assai assur­do sarebbe anche il caso di un can­dida­to inser­i­to come capolista per poi ved­er­lo dimet­tere.

I tre prob­le­mi di Fabi­ani
Da tem­po Vale­rio Fabi­ani ha avu­to non poco da fare per garan­tire con­tem­po­ranea­mente nel terzet­to un nome espres­sione dell’isola dell’Elba, una pre­sen­za tra i can­di­dati del­la com­po­nente ren­ziana e il rispet­to del­la rap­p­re­sen­tan­za di genere. Come è noto infat­ti degli otto can­di­dati in lista 4 dove­vano essere donne  e 4 uomi­ni con Livorno chiam­a­to, per accor­di tra le fed­er­azioni, a indi­care tre donne e due uomi­ni e con Piom­bi­no incar­i­ca­to di scegliere due uomi­ni e una don­na.
Per tentare di far quadrare il cer­chio, quan­do sem­bra­vano certe le can­di­da­ture dei piom­bi­ne­si e non ren­ziani Ansel­mi e Tor­toli­ni,  il seg­re­tario piom­bi­nese ha mes­so orig­i­nar­i­a­mente gli occhi sul­la ren­ziana, già asses­sore col sin­da­co Peria e isolana doc, Antonel­la Giuzio. La quale, evi­den­te­mente incor­ag­gia­ta, ha rac­colto le dovute firme per sostenere la pro­pria can­di­datu­ra e si è prepara­ta per la cam­pagna elet­torale. Un con­to tut­tavia sen­za l’oste ren­ziano dal momen­to che i ver­ti­ci del­la com­po­nente che fa capo al seg­re­tario nazionale han­no pun­ta­to da subito su Car­la Maestri­ni, com­po­nente dell’esecutivo regionale ma non elbana. Il brac­cio di fer­ro vis­su­to con com­pren­si­bile dis­a­gio dal­la gio­vane inseg­nante piom­bi­nese, si è risolto con una bandiera bian­ca da parte di Fabi­ani che ha dovu­to pren­dere atto delle reit­er­ate man­i­fes­tazioni di con­sen­so per la Maestri­ni, espresse per­al­tro a più liv­el­li. E così, fini­ta in lista la Maestri­ni, a far­si da parte è toc­ca­to alla Giuzio con evi­dente mal di pan­cia elbano tan­to che dall’isola un altro nome, cioè un uomo per sos­ti­tuire la Giuzio, non è mai giun­to.

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Vale­rio Fabi­ani

 L’impasse sem­bra­va potesse essere risol­ta con una can­di­datu­ra isti­tuzionale, cioè con il nome di un diri­gente fed­erale pron­to ad immo­lar­si per il par­ti­to e sul quale si potesse, in nome del ruo­lo, trovare un largo con­sen­so. Mai uffi­cial­mente for­mal­iz­za­to ma a lun­go sus­sur­ra­to, è sta­to, al riguar­do, il nome del gio­vane vice di Fabi­ani, Francesco Loli­ni. Nel­la sagra delle sor­p­rese invece dall’ultima riu­nione, tenu­ta in direzione regionale del Pd,  è usci­ta l’indi­cazione di Val­ter Ulivieri, piom­bi­nese, impeg­na­to nel­la coop­er­azione. Ovvi­a­mente non c’è sta­to neanche il tem­po per pas­sare dal diret­ti­vo del­la fed­er­azione Val di Cor­nia Elba e per sot­to­porre ad un min­i­mo di gradi­men­to il nuo­vo arriva­to che, per quan­to per­sona deg­na, è sta­to, come dire, para­cadu­ta­to dall’alto. Non sfugge neanche che, pur chia­man­dosi la fed­er­azione “Val di Cor­nia-Elba”, i tre can­di­dati siano tut­ti piom­bi­ne­si. E non è det­to che, anche queste pic­cole cose, non abbi­amo il loro peso. Infine il prob­le­ma del­la rac­col­ta delle firme. Ovvi­a­mente la direzione regionale può inserire in lista un can­dida­to anche se questi non ha rac­colto le firme per parte­ci­pare alla cor­sa elet­torale. La dero­ga però si con­cede in par­ti­co­lari casi ed è verosim­il­mente con­cepi­ta come un’eccezione soprat­tut­to quan­do si esclude qual­cuno (leg­gi la Giuzio) che le firme le ave­va rac­colte. La doman­da è:  “E’ questo il caso o siamo ad un pas­so dal rat­i­fi­care un trat­ta­men­to diver­so tra can­di­dati del­la stes­sa lista?”

Vinci­tori e vin­ti
Defin­i­ti i can­di­dati del­la lista per la provin­cia di Livorno è facil­mente preved­i­bile che, sul ter­ri­to­rio, ora com­in­ci il gio­co degli accor­di mas­chio-fem­mi­na, i cosid­det­ti tick­et,  per cat­turare le

Velo

Sil­via Velo

pref­eren­ze degli elet­tori che vor­ran­no esprimere due indi­cazioni. Una nuo­va gios­tra che potrà incidere sul­la deter­mi­nazione degli elet­ti (sec­on­do le abi­tu­di­ni del pas­sato dei due can­di­dati pidiessi­ni pro­mossi, uno dovrebbe essere livor­nese e l’al­tro espres­sione di Piom­bi­no — Val di Cor­nia — Elba).
Al di là di tut­to comunque, se ci è con­sen­ti­to azzardare una con­sid­er­azione squisi­ta­mente polit­i­ca, un vinci­tore c’è già ed è l’onorevole Sil­via Velo. Che se ne sta tran­quil­la in Par­la­men­to a Roma dove, nel caso di una non impos­si­bile crisi di gov­er­no e di un even­tuale turno elet­torale antic­i­pa­to, potrebbe affrontare la battaglia del­la nuo­va can­di­datu­ra per le politiche sen­za un peri­coloso con­cor­rente come sarebbe potu­to essere Gian­ni Ansel­mi il quale, a quel pun­to, o sarà sedu­to in con­siglio regionale a Firen­ze o, aven­do avu­to e non aven­do sfrut­ta­to la pro­pria chance, sarà ugual­mente sedu­to ma sul divano di casa.

La pre­sen­tazione dei can­di­dati
Terzetto pdNel­la sede del­la fed­er­azione del Pd in via Mar­co Polo sono sta­ti pre­sen­tati, lunedì, i tre can­di­dati del­la Val di Cor­nia-Elba. Alla con­feren­za, aper­ta alla stam­pa, era pre­sente dietro al tavo­lo, oltre a Gian­ni Ansel­mi, Car­la Maestri­ni e Val­ter Ulivieri, il seg­re­tario Vale­rio Fabi­ani. In aula, tra gli altri, il sot­toseg­re­tario Sil­via Velo, accom­pa­g­na­ta dal col­lab­o­ra­tore Pao­lo Foti, il vice­seg­re­tario Francesco Loli­ni ed il sin­da­co di Campiglia Marit­ti­ma, Rossana Sof­frit­ti.

Vale­rio Fabi­ani, nel suo inter­ven­to, ha tenu­to a sot­to­lin­eare il sig­ni­fi­ca­to del­la col­lo­cazione come capolista di Gian­ni Ansel­mi. In una ritrova­ta armo­nia, dopo un peri­o­do di aspri con­trasti con l’ex sin­da­co, il seg­re­tario del­la fed­er­azione  ha tes­su­to le lodi di Ansel­mi. “Una risor­sa — ha det­to — anche per Livorno” perfi­no in prospet­ti­va di una ricon­quista del Comune. Ed anche un modo di rap­p­re­sentare l’El­ba rimas­ta sen­za un espo­nente in lista per la volon­tà del Pd isolano di non indi­care un can­dida­to uomo al pos­to del­la Giuzio. Durante tut­ta la pre­sen­tazione neanche una vol­ta è sta­to pro­nun­ci­a­to il nome del con­sigliere uscente Mat­teo Tor­toli­ni. Solo un accen­no di Fabi­ani che, nel mez­zo del pro­prio inter­ven­to, ha fat­to rifer­i­men­to alla “dis­con­ti­nu­ità”. Per il resto la riaf­fer­mazione del seg­re­tario fed­erale che nel terzet­to non ci sono “can­di­da­ture finte”, messe lì “per riem­piere un buco” e un ringrazi­a­men­to al gov­er­na­tore Rossi per il “suo stra­or­di­nario con­trib­u­to”.

Car­la Maestri­ni ha in par­ti­co­lare volu­to sot­to­lin­eare come la sua can­di­datu­ra non sia in con­trap­po­sizione con quel­la del­la Giuzio ed ha annun­ci­a­to il pro­prio impeg­no all’El­ba in cam­pagna elet­torale pro­prio per offrire, al riguar­do, ele­men­ti di chiarez­za.

Val­ter Ulivieri, definen­dosi “pre­sen­za inaspet­ta­ta”, ha chiar­i­to come la sua can­di­datu­ra deb­ba essere con­no­ta­ta da spir­i­to di servizio.

Gian­ni Ansel­mi  ha vesti­to i pan­ni del can­dida­to che pun­ta all’elezione. Il suo è sta­to un inter­ven­to pru­dente e con­ciliante, sen­za alcun accen­no polemi­co  al pun­to che  l’u­ni­co agget­ti­vo che viene in mente per clas­si­fi­carne la for­ma è “democris­tiano”.  “Nul­la va dato per acquisi­to — ha det­to — ed i voti andran­no con­quis­ta­ti uno ad uno”. La volon­tà di Ansel­mi, anche in ques­ta cir­costan­za, è quel­la di guardare alla pos­si­bil­ità di svilup­po futuro dei ter­ri­tori con i para­metri, le idee, le carat­ter­is­tiche ed anche i sog­ni che sono pro­pri da sem­pre del­l’ex sin­da­co.

Al ter­mine del­l’in­con­tro non sono state for­mu­late pub­bli­ca­mente domande dai gior­nal­isti. Ad un nos­tro que­si­to, giun­to men­tre la riu­nione si sta­va con­clu­den­do, il seg­re­tario Fabi­ani ha rispos­to “pri­vata­mente” a assem­blea chiusa. Chiede­va­mo le moti­vazioni politiche che han­no por­ta­to all’esclu­sione di Tor­toli­ni, accred­i­ta­to il 26 feb­braio e estromes­so dal terzet­to il 30 mar­zo. Il seg­re­tario ha for­ni­to una rispos­ta di fat­to indi­can­do la mag­giore attrat­ti­va ver­so l’elet­tora­to eserci­ta­ta da Gian­ni Ansel­mi. Ovvi­a­mente niente da dire nel mer­i­to del­la val­u­tazione dei ver­ti­ci Pd anche se non si capisce il moti­vo per cui, se ques­ta è la log­i­ca che ha guida­to la scelta, a feb­braio “attraesse” più Tor­toli­ni ed a mar­zo più Ansel­mi. Mis­teri del­la polit­i­ca.
Il col­lo­quio comunque è sta­to utile per conoscere che Gian­ni Ansel­mi farà tick­et con la ceci­nese Michela Cec­chi. Ovvero l’indi­cazione sarà quel­la di esprimere due pref­eren­ze: uomo Ansel­mi, don­na Cec­chi.
Auguri a tut­ti col­oro che sono in cor­sa.

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