Privatizzare la discarica: davvero una bella pensata

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PIOMBINO 20 feb­braio 2019 — La sci­agu­ra­ta volon­tà di pri­va­tiz­zare RIMa­te­ria e di con­sen­tire la costruzione di una nuo­va enorme dis­car­i­ca con­tin­ua a ris­er­var­ci dimostrazione del­la man­can­za di rispet­to del­l’at­tuale mag­gio­ran­za ver­so i cit­ta­di­ni e di scarsa capac­ità nel­la dife­sa del bene comune.
Dopo il rifi­u­to oppos­to alla richi­es­ta di tenere il ref­er­en­dum sul­la pri­va­tiz­zazione e sul­la scelta di creare la nuo­va dis­car­i­ca, entrambe cose non pre­sen­ti nelle linee pro­gram­matiche su cui il sin­da­co era sta­to elet­to, siamo arrivati al pun­to di vedere con­cretiz­zarsi il ris­chio di una parte­ci­pazione azionar­ia mag­gior­i­taria da parte del socio pri­va­to che già oggi con­trol­la la com­mer­cial­iz­zazione degli spazi in dis­car­i­ca.
Veni­amo alle dichiarazioni uffi­ciali.  Scrive il Comune: “La con­cen­trazione in un uni­co sogget­to dell’intera quo­ta del 60% di azioni alien­ate, non solo non è mai sta­ta nem­meno ven­ti­la­ta, ma appare addirit­tura idonea a mod­i­fi­care in pro­fon­dità la visione strate­gi­ca espres­sa del con­siglio comu­nale”.
Ma questi pro­fes­sion­isti del­la polit­i­ca leg­gono gli statu­ti, le leg­gi, i dis­pos­i­tivi che loro stes­si scrivono e approvano? Sono pro­prio quelle norme ad aver las­ci­a­to aper­ta la stra­da per quan­to oggi Unire­cu­peri riven­di­ca.
Insom­ma, se invece di avere due soci pri­vati al 30% cias­cuno (Unire­cu­peri e Navar­ra) e un 40% in mano pub­bli­ca, si arri­va ad avere un solo socio pri­va­to con il 60% e uno pub­bli­co con il 40%, avre­mo una situ­azione che non è legit­ti­ma­ta né dal voto dei cit­ta­di­ni sul pro­gram­ma del sin­da­co, né da quel­lo del con­siglio comu­nale. Eppure tut­to questo era pos­si­bile per­ché l’art.9 del­lo statu­to di RIMa­te­ria prevede pro­prio la pos­si­bil­ità del­l’e­ser­cizio del dirit­to di prelazione.
Ci chiedi­amo per­tan­to cosa intende fare l’at­tuale ammin­is­trazione per ottem­per­are al manda­to del con­siglio comu­nale ed evitare che un uni­co socio pri­va­to  pos­seg­ga la mag­gio­ran­za delle quote azionar­ie.

Movi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no

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