PRESENTATO IL DOCUMENTO CHE TRATTA DELLA NUOVA SIDERURGIA

Aferpi, ora il “Tavolo del Pd” rassicura un po’ meno

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 20 dicem­bre 2015 — Se lo dice anche il Pd. Si trat­ta del vero sta­to del­l’arte dei prog­et­ti Afer­pi (indus­trie e boni­fiche com­p­rese) su cui fino­ra da parte del­lo stes­so Pd era­no per­lop­iù arrivate ras­si­cu­razioni tran­quil­liz­zan­ti basate sul leit­mo­tiv “c’è qualche ritar­do, ma le cose pro­ce­dono”.
In realtà che le cose non pro­ce­dono né spedi­ta­mente né lenta­mente lo dice pro­prio il doc­u­men­to “tavo­lo Afer­pi” pre­sen­ta­to in pom­pa magna dal­la fed­er­azione del Pd del­la Val di Cor­nia insieme agli altri che riguardano l’a­gri­coltura, il tur­is­mo e così via. Vedi­amo come ven­gono trat­tati i sin­goli argo­men­ti, almeno quel­li più impor­tan­ti.
Inter­ven­ti indus­tri­ali
Si chiede nel doc­u­men­to “...di fare chiareza nel­la divul­gazione delle infor­mazioni anche con inizia­tive pub­bliche ed al fine di evitare stru­men­tal­iz­zazioni, chieden­do all’azien­da di dare i tem­pi reali di attuazione del piano indus­tri­ale.…
….Al momen­to non ci sono notizie riguar­do i prog­et­ti logis­ti­ci ed agroal­i­menta­re per i quali l’azien­da non ha prodot­to nes­suna richi­es­ta uffi­ciale se non il rilas­cio delle con­ces­sioni dema­niali sul por­to per 50 anni…”.
Dunque nes­sun fat­to con­sol­ida­to su nes­suno dei pun­ti di quel­lo che fu chiam­a­to il piano indus­tri­ale, né sul­la parte siderur­gi­ca né sulle altre, per non par­lare dei tem­pi ormai scom­par­si nel por­to delle neb­bie.
Boni­fiche e dis­mis­sioni
Su questo argo­men­to i prob­le­mi riguardano sia la parte pub­bli­ca che quel­la pri­va­ta: “…C’è un lavoro in cor­so per quan­to riguar­da il prog­et­to del­la mes­sa in sicurez­za delle aree dal quale dovrà uscire un Prog­et­to inte­gra­to tra pub­bli­co e pri­va­to ma il pub­bli­co non ha anco­ra un prog­et­to suo in quan­to Invi­talia che dovrebbe svol­ger­lo non ha anco­ra rice­vu­to l’incarico uffi­ciale dal Gov­er­no e per ora ha ese­gui­to soltan­to uno stu­dio pre­lim­inare. Anche se pro­prio negli ulti­mi giorni sono sta­ti fat­ti deci­sivi pas­si in avanti.…È emer­so che il Comune non ha anco­ra un pro­gram­ma det­taglia­to degli inter­ven­ti che Afer­pi intende eseguire anche al fine di pre­dis­porre gli stru­men­ti urban­is­ti­ci ed autor­iz­za­tivi nec­es­sari.
Emerge anche che l’iter autor­iz­za­ti­vo non è affat­to sem­plice e per esem­pio, par­lan­do di dis­mis­sioni, ogni impianto che s’intenda sman­tel­lare o smontare dovrà avere una pro­pria sin­go­lare autor­iz­zazione.
Viene fat­to pre­sente che tut­to l’iter autor­iz­za­ti­vo degli inter­ven­ti è in mano alla Regione men­tre il Comune di Piom­bi­no ha il com­pi­to di mon­i­tor­ag­gio e la pre­dis­po­sizione degli stru­men­ti urban­is­ti­ci…”.
Dunque anche su questo niente di defin­i­ti­vo ma addirit­tura nem­meno inizia­to, dato che man­ca persi­no l’in­car­i­co di prog­et­tazione a Invi­talia da parte del gov­er­no nazionale. Il Pd dimen­ti­ca poi che la stes­sa situ­azione riguar­da anche il gov­er­no regionale dato che per l’u­ti­liz­zazione del finanzi­a­men­to di 50 mil­ioni per la bonifi­ca del­la fal­da è la Regione che dovrebbe dare l’in­car­i­co di prog­et­tazione a Invi­talia.
Acqua
Emerge dal doc­u­men­to del Pd una novità. Ovvi­a­mente Afer­pi ha bisog­no di acqua per gli impianti (così come Luc­chi­ni nel pas­sato) ma “…Viene fat­to pre­sente che Afer­pi si è smar­ca­ta dall’utilizzo dell’acqua di depu­razione, come prevede­va l’AIA per Luc­chi­ni, met­ten­do a ris­chio sosteni­bil­ità tut­ta una serie d’investimenti effet­tuati da ASA e non solo e per il quale ad oggi non vi è certez­za del ritorno eco­nom­i­co. E’ in cor­so un attiv­ità di medi­azione ver­so Afer­pi al fine di arrivare all’utilizzo dell’acqua depu­ra­ta anche con la pos­si­bil­ità di ulte­ri­ori inves­ti­men­ti che con­sen­tano di sta­bi­liz­zarne la qual­ità…”. A parte l’at­tiv­ità di medi­azione, che sa tan­to di suq arabo, il prob­le­ma non è da poco se non altro per­ché quegli inves­ti­men­ti qual­cuno dovrà pure ripa­gar­li e per­ché l’u­ti­liz­zazione del­la acque di depu­razione fa parte di quel “mod­el­lo di svilup­po che si appog­gia su diver­si­fi­cazione e ambi­ente” di cui il Pd si sente por­ta­tore.
Sol­lecitazioni
Tut­to il resto sono sol­lecitazioni e denunce :
… Incalzare il gov­er­no ai mas­si­mi liv­el­li al fine di inter­loquire conc­re­ta­mente con la pro­pri­età e por­tar­la ad una redazione det­tagli­a­ta del pro­gram­ma dei vari inter­ven­ti.
…Le pro­ce­dure da intrapren­dere sono trop­po lente e macchi­nose a liv­el­lo autorizzativo…Il prob­le­ma ener­geti­co rico­pre un ruo­lo impor­tante e viene evi­den­zi­a­to che occor­rerebbe fare presto chiarez­za…
…. si ritiene nec­es­sario il com­ple­ta­men­to del­la 398 e del nodo fer­roviario sia per rag­giun­gere le ban­chine sia per rag­giun­gere gli sno­di fer­roviari principali.…porre par­ti­co­lare atten­zione al prob­le­ma occu­pazionale di tut­to il ter­ri­to­rio… Velo­ciz­zare ulte­ri­or­mente gli stru­men­ti d’incentivazione all’insediamento di nuove aziende e lavo­rare al fine di ren­dere fruibili nuove aree in tem­pi cer­ti e bre­vi. Risol­vere con urgen­za le prob­lem­atiche autor­iz­za­tive di tut­ti quei prog­et­ti pri­vati che potreb­bero essere cantier­abili in tem­pi brevissimi.…Richiedere che l’iter autor­iz­za­ti­vo di com­pe­ten­za regionale preve­da un parere vin­colante e non solo di mon­i­tor­ag­gio, del Comune di Piom­bi­no ed anche del ter­ri­to­rio. Vogliamo che tut­ta la vicen­da Afer­pi con­tinui ad essere vis­su­ta da tut­to il com­pren­so­rio con il pro­tag­o­nis­mo di tut­ti i Comu­ni dell’area di crisi com­p­lessa… “.
Nes­suno esclu­so: Comune, Regione, Gov­er­no nazionale, tut­ti chia­mati in causa anche quan­do non nom­i­nati.

Insom­ma nonos­tante gli elo­gi al nuo­vo ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi, Faus­to Azzi, siamo in alto mare. E lo dice il Pd. È impor­tante che lo dica ma sarebbe ancor più impor­tante che riflettesse sul fat­to che in realtà non si trat­ta, ques­ta è la tesi che sen­ti­amo spes­so ripetere, di ritar­di dovu­ti alla dif­fi­coltà dei prob­le­mi da affrontare da parte di tut­ti, quan­to piut­tosto dal fat­to che si è volu­to fir­mare a tut­ti i costi quel­l’ac­cor­do sen­za dire quali e quan­ti prob­le­mi irrisolti con­tene­va, anzi rac­con­tan­do che con­te­nesse cose che non con­tene­va o cose inat­tua­bili nei modi in cui le con­tene­va. E tra col­oro che così l’han­no rac­con­ta­ta in pri­ma fila ci sono sta­ti il Pd e le isti­tuzioni pub­bliche i cui i rap­p­re­sen­tan­ti sono tar­gati Pd.
O non si sono accor­ti di ciò che fir­ma­vano o non l’han­no rac­con­ta­ta gius­ta.
Non res­ta che sper­are che quel doc­u­men­to del Pd sig­ni­fichi un cam­bio di rot­ta.
Per tut­ti.

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