SAID BENIKENE REPLICA A CALENDA E SVENTOLA PROGETTI E PARTNER

Ma progetti e compagni di strada non convincono

Leonardo Mezzacapo

PIOMBINO 22 novem­bre 2017 — Ha spie­ga­to oggi all’ ANSA Said Benikene, ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi e di Cevi­tal, che Afer­pi si augu­ra che non si pros­egua sul­la stra­da di un con­tenzioso legale che altri­men­ti la vedrà costret­ta a difend­er­si, aven­do adem­pi­u­to a tut­ti gli adem­pi­men­ti for­mali scrit­ti nel con­trat­to di ven­di­ta del­la ex Luc­chi­ni e nel­l’ad­den­dum.
E, anco­ra con mag­giore con­vinzione,: «Cre­di­amo nel nos­tro prog­et­to di rilan­cio attra­ver­so la ria­per­tu­ra dell’altoforno e la costruzione di una nuo­va for­nace elet­tri­ca per tornare a coprire dall’inizio il proces­so del val­ue chain. Per far­lo abbi­amo indi­vid­u­a­to dei part­ner soli­di ed affid­abili, Sinos­teel e Mag­num Steel».
Se esistesse il pre­mio Oscar per la migliore “fac­cia di bron­zo” dell’anno è chiaro che nes­suno proverebbe nep­pure lon­tana­mente ad insidiare l’autore di tale frase per­ché la pres­ti­giosa stat­uet­ta gli ver­rebbe con­seg­na­ta in men che non si dica e con pieni mer­i­ti.
Non essendo il tavo­lo riu­nioni del Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co il ban­cone del bar sport del paese, tut­to ciò che si get­ta sopra quel “pres­ti­gioso tavo­lo” dovrebbe essere pre­ven­ti­va­mente med­i­ta­to e sopratut­to sostenu­to da argo­men­tazioni di indub­bia evi­den­za e val­ore. Argo­men­tazioni che sicu­ra­mente non ci sono state dato che pro­prio da quel tavo­lo è sca­tu­ri­to l’in­vi­to del min­istro Cal­en­da all’am­min­is­trazione stra­or­di­nar­ia a dare avvio alle pro­ce­dure legali per la risoluzione del con­trat­to con Afer­pi.
Ma poni­amo pure che l’interlocutore algeri­no non abbia avu­to i tem­pi nec­es­sari per con­fort­are la pro­pria pro­pos­ta con le evi­den­ze nec­es­sarie. Fac­ciamo noi allo­ra il lavoro per lui dan­do tutte le atten­zioni pos­si­bili e la mas­si­ma con­sid­er­azione alla pro­pos­ta stes­sa.
L’ultima pro­pos­ta, come è noto, prevede

  • rimes­sa in mar­cia del ciclo inte­grale poten­zi­a­to per pas­sare dai 2,3 ai 3 mil­ioni di ton­nel­late all’an­no con nuovi car­bonili cop­er­ti obbli­ga­tori in man­can­za del­la cok­e­ria,
  • una acciaieria elet­tri­ca per 1 mil­ione di ton­nel­late all’an­no com­ple­ta di colate con­tin­ue, impianti di met­al­lur­gia, impianti acces­sori, un lam­i­na­toio per piani in lin­ea con l’acciaieria elet­tri­ca,
  • il tut­to com­ple­to di capan­noni, car­riponte, servizi fluidistici/elettrici, logis­ti­ca, etc..

Persi­no inutile dire che siamo di fronte a un cos­to pazzesco, più vici­no ai 1000 mil­ioni di euro che ai 500, e che per­tan­to viene logi­co doman­dar­si chi sono davvero i nuovi finanzi­a­tori.
I nomi li ha det­ti lo stes­so Said Benikene. Trat­tasi di

Sinos­teel cor­po­ra­tion: soci­età cinese con sede a Pechi­no e fil­iale in Aus­tralia, molto strut­tura­ta nel set­tore minerario e dei trasporti, possiede miniere in Aus­tralia e Sud Africa; van­ta uno stu­dio di ingeg­ne­r­ia anche per la prog­et­tazione di impianti per pro­duzione di acciaio ma non ripor­ta ref­eren­ze riguar­do a tale set­tore di attiv­ità; il suo core-busi­ness sem­bra essere la for­ni­tu­ra di materie prime in molti sta­bil­i­men­ti siderur­gi­ci del globo ma in par­ti­co­lare in Cina; in Europa mantiene rap­por­ti di collaborazione/ for­ni­ture con la sola Ger­ma­nia.

Mag­num Steel Works o Mag­num Steel ser­vice cor­po­ra­tion: la pri­ma risul­ta essere una offic­i­na di costruzioni mec­ca­niche del­lo Sta­to di New York e la sec­on­da una soci­età di servizi /costruzioni del­la cit­tà di Tam­pa in Flori­da.

A parte la Sinos­teel, che in teo­ria potrebbe avere la capac­ità finanziaria di parte­ci­pare al finanzi­a­men­to del prog­et­to di Afer­pi ma non è det­to che abbia l’interesse a far­lo, l’altra non bene iden­ti­fi­ca­ta Mag­num Steel potrebbe forse parte­ci­pare in sub­ap­pal­to per la costruzione dei man­u­fat­ti, ma non cer­to come finanzi­a­tore.
Quin­di anco­ra una vol­ta la situ­azione è più che mai incer­ta e den­sa di aspet­ti con­fusi che gen­er­a­no sfidu­cia totale e rab­bia fino al pun­to di chieder­si se Piom­bi­no, con la sua sto­ria indus­tri­ale e man­i­fat­turi­era, è diven­ta­ta ter­ra di con­quista aper­ta a chi­unque.
Vi è poi un altro aspet­to: come può Afer­pi pre­sen­tar­si con nuovi part­ner, non solo cofi­nanzi­a­tori ma anche for­n­i­tori, almeno per quan­to è pos­si­bile sup­porre, e chiedere nuo­va fidu­cia quan­do è atti­vo un con­trat­to di fornitura/montaggi/assistenza ecc. con la SMS tedesca?
È forse sta­to annul­la­to tale con­trat­to a insa­pu­ta di tut­ti?
Ciò che appare è che siamo di fronte ad un’ ulte­ri­ore svol­ta dopo le tante e poco gius­tifi­cate alle quali abbi­amo assis­ti­to nel pas­sato, pro­va di quell’ inaf­fid­abil­ità di cui abbi­amo avu­to fre­quente dimostrazione in questi ulti­mi  tre anni but­tati al ven­to. Tre anni che las­ciano, anche per questo, una grande incog­ni­ta per il futuro.

 

 

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