LE DICHIARAZIONI DI REBRAB SU INVEROSIMILI PRODUZIONI DI ACCIAIO

Se quattro milioni di tonnellate vi sembran poche

Leonardo Mezzacapo

PIOMBINO 18 novem­bre 2017 — E siamo a quat­tro sig­nori, chi offre cinque? Nes­suno offre cinque????????  Quat­tro e uno, quat­tro e due , quat­tro e…
Come bat­ti­tore d’asta non val­go molto ma in fon­do bas­ta aver pazien­za. Noi piom­bi­ne­si ci siamo ormai abit­uati, res­ti­amo tran­quil­li e un sedi­cente indus­tri­ale siderur­gi­co, che promette di fab­bri­care ben cinque mil­ioni di ton­nel­late all’an­no di acciaio con­tro i quat­tro di Rebrab & soci, sicu­ra­mente arriverà. Cer­to dob­bi­amo stare ben atten­ti noi tut­ti a non met­ter­gli il bas­tone fra le ruote, a dar­gli le aree che vuole, por­to com­pre­so, a far­lo pas­sare dove vuole, a non crear­gli dif­fi­coltà aggiun­tive e mag­a­ri dar­gli qualche aiuti­no finanziario.
D’al­tra parte è  così dif­fi­cile fare l’industriale oggi.
Par­lan­do di Rebrab poi dob­bi­amo riconoscere che, poveret­to, lui ce la mette tut­ta, vor­rebbe vera­mente far ripar­tire il ciclo inte­grale in 6/7 mesi ma non sa che in quei tem­pi non gli dareb­bero nep­pure la val­u­tazione d’im­pat­to ambi­en­tale e l’au­tor­iz­zazione inte­gra­ta ambi­en­tale, lui vor­rebbe vera­mente con 550 mil­ioni, non si sa bene se di dol­lari o di euro, far ripar­tire il ciclo inte­grale con annes­si car­bonili cop­er­ti indis­pens­abili in man­can­za del­la cok­e­ria e fare anche una bel­la acciaieria elet­tri­ca con lam­i­na­toio per piani com­ple­ta di capan­noni ed impianti acces­sori, ma non sa, il poveret­to, che con quei sol­di si fer­merebbe a metà stra­da o poco più. E poi come fa uno che viene dall’Algeria a sapere che i piom­bi­ne­si, di un ciclo inte­grale come quel­lo che c’era, anzi molto più inquinante per­ché per fare 3 mil­ioni di ton­nel­late di acciaio, ammes­so che sia pos­si­bile, occorre stres­sare gli impianti ormai ago­niz­zan­ti e fare fumate a non finire, non ne vogliono più sapere?
Qual­cuno sarà bene che glielo dica, pri­ma che a Piom­bi­no pio­vano una mon­tagna di quat­tri­ni che poi non potran­no essere uti­liz­za­ti per i nobili (si fa per dire) scopi pre­visti.
Fuor di iro­nia, utile comunque ad evitare che una sim­i­le per­vi­cace volon­tà di pren­dere per i fondel­li chi­unque gli capi­ti a tiro provochi soprat­tut­to nei lavo­ra­tori travasi di bile incon­teni­bili, vado ad illus­trare con pochi con­cetti chiari, anche ripe­tendo cose già scritte, per quali motivi, a mio modesto avvi­so, quest’ultimo piano è tec­ni­ca­mente inac­cetta­bile:

  1. l’intero com­p­lesso alto­forno-acciaieria è nato per pro­durre in con­dizioni otti­mali al mas­si­mo 2,3 mil­ioni di tonnnel­late all’an­no di acciaio liq­ui­do; oltre questo numero siamo nel­la più fer­vi­da fan­ta­sia;
  2. anche nell’ipotesi di rimet­tere in mar­cia il ciclo inte­grale scor­dan­do­ci l’assurdità tec­ni­ca di pro­durre 3 mil­ioni di tonnnel­late all’an­no di acciaio e man­te­nen­do la pro­dut­tiv­ità sopra indi­ca­ta, occorre pre­cis­are che
  • l’altoforno come l’acciaieria sono sta­ti fer­mati sen­za nes­suna cautela lega­ta ad un futuro riavvio e ver­sano in totale sta­to di abban­dono,
    non esistono ricam­bi ed in molti casi sem­bra siano sta­ti ven­du­ti,
  • molte vie cavi sono state sman­tel­late per recu­per­are rame, risul­ta per­tan­to impos­si­bile ad oggi una sti­ma dei costi, comunque altissi­mi, di ripristi­no anche del­la solo parte elet­tro-stru­men­tale,
  • l’altoforno è strut­tural­mente degrada­to ed i costi di un riavvi­a­men­to sareb­bero impos­si­bili da sti­mare in man­can­za di uno stu­dio appro­fon­di­to di tut­to il com­p­lesso altoforno/nastri/servizi/varie che solo chi fa alto­forni (ad esem­pio Paul Wurth) può fare, per cui tut­ti i costi pre­sun­ti di riavvio del­l’alto­forno, di cui si legge sui quo­tid­i­ani, sono pura fan­ta­sia,
    i tre con­ver­ti­tori dell’acciaieria, com­p­rese le sofisti­catis­sime par­ti cal­da­ia e recu­pero gas/vapore, potreb­bero essere irrecu­per­abili ed intera­mente da rifare e come min­i­mo neces­sitereb­bero di cos­tose attiv­ità di ripristino/rifacimento,
  • delle tre colate con­tin­ue esisten­ti la CC3 per i blu­mi e la CC2 e CC4 per le bil­lette, solo la CC2 è recu­per­abile, con un revamp­ing comunque impor­tante, men­tre le altre due sono intera­mente da rifare,
  • in caso di riavvio dell’acciaieria, anche il gas­ometro del gas CO dovrebbe essere rifat­to nel­la parte di tenu­ta e con­trol­lo pres­sione.

In sin­te­si. siamo di fronte all’ennesimo ver­gog­noso procla­ma ad effet­to, tec­ni­ca­mente incon­sis­tente per­ché com­ple­ta­mente sle­ga­to dal­la reale situ­azione del­lo sta­bil­i­men­to.
Sta ai politi­ci e rap­p­re­sen­tan­ti a tut­ti i liv­el­li dare una rispos­ta vera forte e inci­si­va, che rompa in maniera defin­i­ti­va questo assur­do silen­zio che è cala­to su ques­ta cit­tà.

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