Quel pasticciaccio brutto del centro riabilitazione

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CAMPIGLIA MARITTIMA 11 mag­gio 2020 — Quan­to accadu­to rispet­to al prog­et­to in parten­za nel Cen­tro Riabil­i­tazione di Campiglia Marit­ti­ma, rap­p­re­sen­ta un grave vul­nus tra la polit­i­ca dei ter­ri­tori e le scelte tec­niche dell’azienda san­i­taria.
Ci preme ricor­dare come la Soci­età del­la Salute Val­li Etr­usche (SdS), organ­is­mo volu­to dal­la Regione Toscana per pot­er gov­ernare e pro­gram­mare le politiche rel­a­tive alla salute di un ambito ter­ri­to­ri­ale, non sia sta­ta min­i­ma­mente coin­vol­ta in una dis­cus­sione, tesa a definire il ruo­lo del­la strut­tura campigliese all’interno dell’emergenza Covid-19 e non abbia anco­ra oggi, nonos­tante le richi­este uffi­cial­mente riv­olte, la doc­u­men­tazione rel­a­ti­va al prog­et­to ed ai rel­a­tivi pro­to­col­li.
La pre­mes­sa è doverosa per rispon­dere all’accorata richi­es­ta riv­ol­ta dal­la dot­tores­sa Casani alla SdS Val­li Etr­usche di “dimostrare sol­i­da­ri­età ed accoglien­za a quei malati dimes­si, dopo lunghi peri­o­di di ricovero, bisog­nosi di ulte­ri­ore e speci­fi­ca assis­ten­za”.
Lo vogliamo dire con chiarez­za. Non ci tiri­amo indi­etro di fronte alle respon­s­abil­ità e non lo abbi­amo fat­to a mag­gior ragione in questo momen­to stori­co stra­or­di­nario, mai vis­to pri­ma. Abbi­amo vis­to e vis­su­to insieme all’azienda san­i­taria lo stra­or­di­nario sfor­zo fat­to, soprat­tut­to dai liv­el­li ter­ri­to­ri­ali, abbi­amo apprez­za­to la deter­mi­nazione e la pas­sione del per­son­ale san­i­tario, anche se tal­vol­ta non abbi­amo con­di­vi­so tutte le scelte fat­te. Ma ciò che è avvenu­to a Campiglia è un’altra cosa e non la si può liq­uidare dicen­do che i sin­daci non vogliono pazi­en­ti pos­i­tivi nei loro ter­ri­tori, per­ché non è così.
Abbi­amo assis­ti­to alla nos­tra com­ple­ta estro­mis­sione rispet­to alla scelta dell’azienda di trasfor­mare la riabil­i­tazione di Campiglia, pri­ma in cen­tro per accogliere pazi­en­ti neg­a­tiviz­za­ti, con doppio tam­pone neg­a­ti­vo, poi in cen­tro anche per pazi­en­ti pos­i­tivi Covid-19, elim­i­nan­do in soli due giorni, tra saba­to e domeni­ca, tut­ti i servizi del dis­tret­to socio-san­i­tario, i poliambu­la­tori, la riabil­i­tazione per i pazi­en­ti non col­pi­ti da Covid-19, la riabil­i­tazione per minori, il tut­to nel­la totale assen­za di infor­mazioni e di comu­ni­cazioni alle isti­tuzioni, agli oper­a­tori, alla cit­tad­i­nan­za. Abbi­amo assis­ti­to ad una grave man­can­za di rispet­to isti­tuzionale, per­pe­tra­ta e rin­no­va­ta sino ad oggi, quan­do appren­di­amo, anco­ra una vol­ta, da “voci” del­la parten­za del nuo­vo prog­et­to, 12 pazi­en­ti neg­a­tiviz­za­ti e 12 pazi­en­ti pos­i­tivi, a par­tire da lunedì 11 mag­gio, dopo qua­si quindi­ci giorni di stal­lo e silen­zio.
Sebbene con­servi­amo dub­bi, per­p­lessità e tim­o­ri a cui ad oggi l’azienda non ha anco­ra rispos­to, avrem­mo volu­to, nonché chiesto e con­corda­to, nell’unica riu­nione orga­niz­za­ta su richi­es­ta del­la sin­da­ca Tic­ciati, in data 30 aprile, un tavo­lo di con­fron­to e di pro­gram­mazione, per con­di­videre per­cor­si e scelte, non soltan­to per il cen­tro di Campiglia, ma per l’intera Val­li Etr­usche. Quel tavo­lo non è sta­to anco­ra isti­tu­ito.
E allo­ra ci doman­di­amo a che cosa ser­va enun­cia­re la con­di­vi­sione che spes­so gius­ta­mente ci viene richi­es­ta dall’azienda e dal­la Regione Toscana, sal­vo poi trovar­si di fronte a scelte già fat­te, deci­sioni, anche molto pesan­ti già prese che, nos­tro mal­gra­do, ricadono rovi­nosa­mente su di noi.
Definire questo vul­nus, super­fi­cial­mente e sem­plicis­ti­ca­mente, un “errore nel­la comu­ni­cazione” non fa che svilire ulte­ri­or­mente il ruo­lo dei sin­daci, quali ammin­is­tra­tori del loro ter­ri­to­rio e delle loro comu­nità.
In qual­ità di soci del­la SdS Val­li Etr­usche rite­ni­amo irri­mand­abile un con­fron­to fran­co, aper­to, che dia risposte alle nos­tre domande, ras­si­cu­razioni agli oper­a­tori del­la strut­tura campigliese, tran­quil­lità ai nos­tri cit­ta­di­ni e risposte rispet­to ai servizi ter­ri­to­ri­ali che ormai man­cano da oltre un mese nel capolu­o­go Campigliese e che era­no a servizio, però, di un baci­no di uten­za ben più ampio.
Ci auguri­amo che la polit­i­ca e la tec­ni­ca torni­no a mar­cia­re di con­cer­to, per­ché in questo ter­ri­to­rio, anche e soprat­tut­to una vol­ta super­a­ta l’emergenza Covid-19, abbi­amo bisog­no più che mai di un sis­tema san­i­tario che fun­zioni bene, che sia in gra­do di super­are i lim­i­ti che sono emer­si negli anni e che soprat­tut­to veda dar segui­to ai tan­ti impeg­ni già pre­si e non anco­ra real­iz­za­ti, nell’interesse delle comu­nità che rap­p­re­sen­ti­amo.

Il Vice Pres­i­dente del­la SDS Val­li Etr­usche Gian­lui­gi Palom­bi e i Sin­daci di:
Piom­bi­no Francesco Fer­rari
Campiglia Marit­ti­ma Alber­ta Tic­ciati
Castag­ne­to Car­duc­ci San­dra Scarpelli­ni
Rosig­nano Marit­ti­mo Daniele Donati
Suvere­to Jes­si­ca Pasqui­ni
San Vin­cen­zo Alessan­dro Ban­di­ni
Sas­set­ta Alessan­dro Scalzi­ni
Bib­bona Mas­si­mo Fedeli
Casale Marit­ti­mo Clau­dia Manzi
Mon­tes­cu­d­aio Simona Fedeli
Guardis­tal­lo San­dro Cec­ca­rel­li
San­ta Luce Giami­la Car­li
Castel­li­na Marit­ti­ma Manolo Pan­icuc­ci
Ripar­bel­la Sal­va­tore Neri

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